I
Carabinieri hanno ricostruito tutti i colpi e le truffe messe a segno
dalla banda fino a individuarli a Granarolo: a gennaio erano riusciti
a derubare un'anziana di 15 mila euro
In
trasferta da Bologna per mettere a segno nuove truffe agli anziani,
seguendo un copione ben preciso: si spacciavano per dipendenti
delle poste, ma alla fine sono stati smascherati dai Carabinieri di
Faenza che hanno arrestato una 21enne e un 32enne. Sono loro gli
autori di un colpo da 15mila euro che risale allo scorso 18 dicembre
quando i due avevano suonato al campanello di una 83enne.
Finge di metterla in guardia, ma la truffatrice è lei
Con
grande faccia tosta la ragazza aveva spiegato alla vittima che, in
città, c'era un gran numero di truffatori che si presentavano come
dirigenti postali e che raggiravano gli anziani. Proprio per questo
motivo, la malvivente era arrivata a casa della 83enne per spiegarle
che doveva ricevere una grossa somma come arretrato della pensione e
che, allo stesso tempo, non era sicuro tenere dei valori
nell'appartamento. La 21enne, quindi, aveva consigliato all'anziana
di approfittare dell'occasione per mettere in custodia i propri
gioielli in un'apposita cassetta di sicurezza delle Poste.
Gioielli consegnati per la finta messa in scurezza
La
vittima quindi, era caduta nel tranello e, dal nascondiglio, aveva
recuperato tutti i gioielli di famiglia per farli stimare alla
truffatrice. La giovane, dopo aver raggirato l'anziana, aveva fatto
sparire tutti i preziosi e, con una scusa, si era allontanata in
tutta fretta per raggiungere il complice e fuggire. Ad assistere alla
fuga era stata sia l'83enne, che si era affacciata alla finestra, che
una sua vicina di casa ed entrambi erano riuscite ad annotare alcuni
numeri della targa del veicolo usato dai truffatori.
I truffatori sono del bolognese
Grazie
a questi indizi, gli inquirenti dell'Arma faentina sono così
riusciti a risalire a una coppia di giostrai, residenti nel
bolognese, che si muovevano a bordo di una Mercedes. Entrambi già
noti alle forze
dell'ordine per
reati analoghi, la targa completa è stata immessa nel database delle
forze dell'ordine e nei sistemi di videosorveglianza di Faenza.
Grazie
agli occhi elettronici, i Carabinieri hanno così scoperto che, con
la stessa vettura, il 32enne e altre due donne era nuovamente in giro
per la città riuscendo a bloccarli dopo un tentativo di truffa
analogo nei primi giorni di gennaio. In quella occasione, dopo la
convalida del fermo il giudice li aveva rimessi in libertà con
misure alternative al carcere. Il lavoro degli inquirenti dell'Arma,
coordinato dal sostituto procuratore Antonio Bartolozzi, non si era
però fermato e, il prosieguo delle indagini, ha permesso di
ricostruire tutti i colpi e le truffe messe a segno dalla banda.
L'uomo è stato trovato a Granarolo
I
riscontri dei carabinieri hanno così permesso al Gip di emettere un
ordine di cattura per il 32enne, trovato in un campo nomadi di
Granarolo Emilia, sulla base della sua "spiccata personalità
criminale". La 21enne, invece, è stata trovata in un campo
nomadi di Granarolo Emilia e, per lei, è stato disposto l'obbligo di
dimora. Allo stesso tempo, la Mercedes della coppia è stata messa
sotto sequestro.
“Anche
quest’ultima indagine - sottolinea il capitano Marella, comandante
della Compagnia dei carabinieri di Faenza - dimostra quanto i
truffatori, pur inventando sempre fantasiosi stratagemmi, seguano il
solito copione: introdursi in casa per rubare. Spesso si presentano
come persone distinte, eleganti e particolarmente gentili e fingono
di essere funzionari delle Poste; altre volte raccontano di far parte
di enti di beneficenza, dell'Inps o addetti delle compagnie di luce,
acqua e gas. Altre volte ancora si spacciano come ufficiali delle
forze dell'ordine. Il consiglio dell’Arma, soprattutto per gli
anziani, è di non fidarsi delle apparenze, non sempre l'abito fa il
monaco. L’unica difesa è di non aprire mai la porta agli
sconosciuti ne' tantomeno farli entrare in casa, soprattutto se si è
da soli.
Avvertimento ai familiari degli anziani: "Non lasciateli soli, chiamateli più volte al giorno"
Anche
il ruolo dei familiari delle persone avanti con l'età è
importantissimo. A loro consigliamo di non lasciare soli gli anziani
e di farsi sentire più volte al giorno; interssarsi ai loro problemi
quotidiani e ricordare loro di evitare di fermarsi a parlare con
sconosciuti e comunque di contattare per ogni evenienza il 112 oltre
che chiedere aiuto anche ai vicini di casa. Se nel vostro palazzo
abitano anziani, scambiare quattro chiacchiere con loro li farà
sentire meno soli e li renderà più sicuri. così facendo, il vicino
di casa diventerà una efficace “sentinella” che potrà segnalare
al 112 qualsiasi circostanza anomala o sospetta che coinvolga gli
anziani della porta accanto”.
(Bologna Today)
Sono degli schifosi.
RispondiEliminaRubare a degli anziani.
Se invece di rimetterli in libertà li mettessero ai lavori forzati a pane e acqua potrebbero risarcire le vittime.