I sindaci Pisani e Mazzetti |
Sasso Marconi ha celebrato la Festa di Liberazione con il consueto programma commemorativo che aveva la piazza del capoluogo quale punto di incontro. Alla maratona di lettura, si sono aggiunte quelle podistica e ciclistica che hanno portato i giovani atleti a toccare i luoghi dove si sono consumati gli episodi più truci dell'occupazione tedesca e a concentrasi poi tutti nel capoluogo per la fase celebrativa della festa. Questa è stata aperta dal sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, che nel suo intervento ha messo in relazione la libertà con la legalità, battaglia quest'ultima che ancora reclama combattenti e miete vittime. “Un sindaco su cinque in Italia riceve minacce. Si punta al risultato non badando al metodo messo in pratica per raggiungere l'obiettivo. L'importante è il successo. A dare forza a costoro si aggiunge l'indifferenza sempre più dilagante che si nota nel non denunciare qualsiasi illecito di cui si è testimoni, anche il più banale”, ha detto Mazzetti. “L'indifferenza è l'humus su cui nasce e si rafforza una società non democratica”.
All'intervento di Mazzetti è seguito quello dell'oratore ufficiale, l'attuale sindaco di Pollica ( cittadina gemellata con Sasso Marconi), Stefano Pisani, prima collaboratore poi successore di Angelo Vassallo, ucciso mentre attuava un programma assolutamente innovativo nel suo comune di Pollica e si opponeva a qualsiasi ingerenza forzata.
“Sono
qui per ringraziare le persone che ci hanno ridato la libertà e la
possibilità di esprimere liberamente ognuno le proprie opinioni,”
ha detto Pisani. “Ma la battaglia non è finita . C'è ancora molto
da fare. L'ho imparato lavorando a fianco di Angelo. L'uomo deve
garantirsi la possibilità di esprimere la propria opinione.
Celebrare il 25 Aprile è rispettare le persone diverse e rispettare
le differenze non ultime quelle di genere”, ha precisato
concludendo.
Alla
celebrazione erano presenti un partigiano, uno degli ultimi ancora in
vita, molti famigliari di partigiani, rifugiati ospiti di centri di
accoglienza, l'onorevole Marilena Fabbri e tanti soci dell'Anpi.
Indifferenza?
RispondiEliminaTorna in auge il compagno Moravia con i suoi indifferenti.
Analisi davvero lungimirante, si vede proprio che in casa pd non sono stanchi di perdere voti.
Partito DEMOCRATICO??????????bella democrazia.
RispondiEliminaCondoglianze alla Repubblica democratica. Se chi perde forma il governo e chi vince va all'opposizione, significa che siamo sotto dittatura (sinistra).
in tutte queste chiacchiere c'è una sola verità certa e provata, l'italia fu liberata dagli anglo americani, mentre quel migliaia di "partigiAni" si vendicavano, massacrando i loro avversari e tutti i loro capi, scappati all'estero, rientrarono per accomodarsi sulle poltrone di comando.
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