L’opera,
realizzata negli anni sessanta, è stata collocata prima
dell’ingresso della sala del consiglio comunale, dove potrà essere
apprezzata da tutti.
Il
municipio del Comune di Monzuno di trasforma sempre più una vera e
propria galleria d’arte liberamente visitabile: alle opere di Nino
Bertocchi, Ilario Rossi, Giuseppe Gagliardi e di tanti altri artisti
già presenti, si aggiunge infatti una scultura donata dall’artista
Mario Nanni, parte della serie “Risultato provvisorio di un
processo” realizzata negli anni sessanta.
L’artista
ha voluto donare l’opera al Comune in occasione della prossima
Festa della Liberazione.
La
scultura ( nella foto), in ferro cromato, rappresenta un paesaggio industriale
visto con l’entusiasmo e lo stupore dell’epoca del boom
economico. L’idea venne allo scultore un giorno che osservava
alcune fabbriche, sulla strada che conduce a Ravenna: rappresenta
quell’attenzione alla tecnologia contemporaneamente che è una
delle chiavi per comprendere l’opera dell’artista. La scelta del
ferro cromato è legata alla sua più facile malleabilità rispetto a
materiali più freddi e rigidi, quali l’acciaio. Non è un caso
però che la scultura sia stata donata al Comune di Monzuno proprio
alla vigilia del 25 aprile
“Il
25 aprile è una data che non può essere dimenticata, soprattutto da
chi, come me, ha vissuto direttamente gli anni che l’hanno
preceduta” ha infatti commentato il maestro Mario Nanni. “Anni
tragici, ma anche forieri di quella rinascita alla quale ho avuto
l’onore di contribuire. Con quest’opera, appartenuta alla mia
famiglia, spero si mantenga vivo il ricordo della liberazione”.
Mario Nanni e Ermanno Pavesi |
Mario
Nanni, nato in Toscana a Castellina in Chianti ma residente a
Monzuno sin da bambino, combatté a Monte Sole con i partigiani. Il
legame con la sua terra è sempre stata forte, tanto è vero che il
Comune di Monzuno può già fregiarsi di ospitare altre sue opere,
sculture ma anche quadri, in municipio e in biblioteca.
Monzuno
è una terra che ha sempre accolto artisti che si sono fatti
conoscere in tutto il mondo, da Nino Bertocchi a Lea Colliva, da
Ilario Rossi allo stesso Mario Nanni che nella sua carriera fatta di
premi e riconoscimenti può vantare una sala a lui dedicata alla
Biennale di Venezia del 1984. “Monzuno è una terra di artisti,
ha saputo catalizzare e ospitare uomini e donne che hanno fatto
dell’arte figurativa una professione, sono contento di contribuire
con le mie opere a ribadire questa vocazione del territorio”.
Vocazione
che è ovviamente sostenuta dall’amministrazione comunale,
rappresentata in questo caso dal vicesindaco di Monzuno Ermanno
Pavesi “Siamo contenti di poter ricordare il 25 aprile con
un’opera così importante che il maestro Nanni ha voluto donarci.
Abbiamo voluto collocarla all’ingresso del consiglio comunale
perché il consiglio rappresenta i cittadini, ed è giusto che
quest’opera sia di tutti, da tutti ammirabile e non magari chiusa
in un ufficio”.
Plauso
per la scelta di Mario Nanni è arrivata da Simonetta Saliera,
Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna
che da tempo insieme al Comune di Monzuno chiede che il Comune di
Bologna riconosca con una prestigiosa onorificenza pubblica la vita e
il valore del Maestro Nanni: “Mario Nanni si conferma uomo e
artista di grande spessore e generosità. Un esempio per la nostra
comunità”.
Complimenti al comune di Monzuno che valorizza l’arte figurativa e Maestri Italiani.
RispondiElimina