La
Federazione
Motociclistica
Italiana (FMI) comunica:
L’Istituto
per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e la Federazione
Motociclistica Italiana (FMI) hanno firmato in data odierna un
protocollo d’intesa, della durata di tre anni, che prevede la
collaborazione sulla promozione e diffusione della cultura della
tutela del patrimonio ambientale nazionale, con specifico riferimento
alla salvaguardia delle aree protette, sulla realizzazione di linee
di indirizzo per lo svolgimento delle attività motociclistiche
amatoriali e agonistiche nel rispetto dell’ambiente e della
biodiversità.
In
particolare, l’ISPRA renderà disponibili i propri esperti per
sensibilizzare e formare il personale afferente alla FMI sulle varie
forme di impatto ambientale derivante dalle manifestazioni sportive e
sulle possibili mitigazioni degli impatti.
FMI,
che riunisce le società e le associazioni sportive del settore
motociclistico dilettantistico, ha istituito nel proprio ambito il
Dipartimento per le
politiche istituzionali, sociale e attività di protezione civile,
proprio per una maggiore collaborazione con Enti e Istituzioni dello
Stato preposte a garantire la tutela dell’ambiente, la sicurezza e
il soccorso pubblico. Nell’ambito dell’Accordo, FMI garantirà la
disponibilità delle proprie strutture per le sperimentazione
di metodiche e procedure finalizzate al raggiungimento degli
obiettivi di miglioramento ambientale delle attività
motociclistiche.
ISPRA
e FMI metteranno a disposizione propri esperti, all’interno di
gruppi di lavoro ad hoc, per la definizione di Linee Guida utili ad
una gestione sostenibile degli impianti, delle strutture e delle
manifestazioni.
“Il
protocollo firmato oggi rappresenta un ulteriore passo avanti nel
percorso del nostro Paese verso una cultura sostenibile dell’ambiente
e del territorio”- ha dichiarato il Direttore generale dell’ISPRA
Alessandro Bratti; “anche un’attività come quella motociclistica
che punti al rispetto dell’ambiente circostante contribuisce ad
accrescere questa cultura. La collaborazione tra ISPRA e la
Federazione contribuirà allo sviluppo di metodi e procedure per il
contenimento dell’impatto ambientale e conferisce un valore
aggiunto alle attività di questa pratica sportiva”.
Mo cosa volete che gliene freghi, ai nostri enduristi, del rispetto ell'ambiente?
RispondiEliminaSe da quell'orecchio fossero capaci di sentirci, avrebbero già sentito il coro di circostanziate proteste che si leva da anni!
aria fritta : i sentieri sono tutti rovinati dal costante passaggio delle moto enduro!!!!
RispondiEliminaAllora non facciamo niente? Si spera invece che una campagna educativa possa avere qualche risultato
RispondiEliminaPotrebbero utilizzare le cave.
RispondiEliminaL’FMI ha fatto malissimo a permettere a ISPRA di mettere becco nelle loro questioni, i talebani devono essere tenuti isolati, non riusciranno mai più a liberarsi di questa gente. Non sono un motociclista e non possiedo moto, ma frequento (a piedi) boschi e fiumi e tutto questo scempio causato dalle moto non lo vedo, i motociclisti sui sentieri sono talmente rari che se non aumentano l’ambiente è in grado di sopportarli benissimo. Per l’ambiente sono molto più dannosi i possessori di cani perché il loro numero è talmente elevato che l’ambiente non né più in grado di sopportarli e continuano ad aumentare.
RispondiEliminaAll'autore delle 17:23.
RispondiEliminaForse il tuo occhio non si accorge dei danni causati dalle moto: fatti accompagnare da qualcuno che li conosce e li riconoscerai anche tu. E poi ne sarai spaventato! Altro che cani, qui si parla di frane e dissesto idrogeologico.
Se poi, per te, chi si contrappone agli enduristi (compreso ISPRA, che è un ente dello Stato) è un talebano, allora non è questione di cosa vedono i tuoi occhi, ma di una presa di posizione che hai già fatto: se è così, non cercare pretesti.
anonimo delle 17,23 veramente frequenti i sentieri? da ciò che scrivi non pare proprio!!!
RispondiElimina"...mettere becco nelle loro questioni, i talebani devono essere tenuti isolati..."
RispondiEliminaA me sembra un linguaggio molto aggressivo, che esprime l'indiscutibilità delle proprie posizioni, che sono giuste in quanto sono le proprie, ma i talebani sono sempre gli altri...
Mi fa un po' ventennio, poi magari sbaglio io, eh!