Comitato
per la Ferrovia Porrettana
La
giornata di mercoledì , 28 febbraio, è stata assai disastrosa sulla
linea Porrettana. Rfi ci ha informato che “le
condizioni di circolazione verificatesi sono state una conseguenza di
due guasti avutisi negli impianti di S. Viola e Marzabotto ed
entrambi hanno interessato uno scambio in ogni impianto e sono dovuti
alle temperature particolarmente rigide (si sono registrati i -13°)
che, nonostante il regolare funzionamento delle scaldiglie
(apparecchiature con una resistenza elettrica utilizzate per tenere
ad una temperatura adeguata gli scambi) hanno generato la formazione
di un blocco di ghiaccio che ha reso inutilizzabili tali scambi ed è
stato necessario intervenire con un una fiamma ossidrica per
scongelare le apparecchiature bloccate”.
Nel
complesso abbiamo registrato 11 treni in ritardo e 9 soppressi.
Grazie
al pronto intervento del personale RFI, la linea ferroviaria è stata
ripristinata abbastanza velocemente, ma il vero problema è capire se
le temperature rigide di questi giorni siano “eventi
così eccezionali” che non possano
essere in qualche modo affrontati da appositi piani di manutenzione
volti a prevenire i disservizi.
Nella
giornata odierna, giovedì 1 marzo, il numero dei treni circolanti è
stato notevolmente ridotto in base al Programma
di Circolazione pubblicato da
Trenitalia con ritardi per alcuni treni variabili da 7 a 15 minuti.
La
neve non ha sicuramente aiutato la puntualità e il sistema ha retto
anche perché sono stati utilizzati al minimo i treni Vivalto
Bipiano, carrozzoni obsoleti, che non possiedono un sistema
antislittamento efficace (almeno quelli di prima generazione
utilizzati sulla linea Porrettana) e ci sembrano sinceramente
umilianti per il Sistema Ferroviario Metropolitano.
Umiliante
come il sistema informativo che lascia annichiliti coloro che
attendono, invano, comunicazioni nelle stazioni o a bordo treno. Come
abbiamo spiegato più volte, (inutilmente),
occorre trovare un sistema più efficiente per informare
tempestivamente i cittadini di un ritardo di media/lunga durata e
permettere all’utente di
ripiegare su un veicolo alternativo per evitare di perdere ore di
lavoro, subire rimproveri o provvedimenti disciplinari.
Perché è questo che avviene ai lavoratori quando i treni subiscono
forti ritardi o vengono soppressi.
Vergato,
01/03/2018
Perfettamente d'accordo, se non si puo' avere una situazione ottimale (che e' sempre la prima scelta) almeno che i viaggiatori siano tempestivamente e realisticamente informati dei ritardi!!
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