di
Valerio Giusti
Comitato
per la Ferrovia Porrettana
La
comunicazione del gruppo FS è completamente allo sbando. I pendolari
sono tenuti completamente all’oscuro di ritardi e soppressioni, ma
“i consigli vergognosi” sono trasmessi in tempo reale.
In
questi giorni avevamo chiesto una particolare attenzione per superare
col minor disagio possibile il trasbordo che già ci colpiva
pesantemente e siamo stati accontentati.
Treno
6336 partito da Riola alle 5:45 con 30 minuti di ritardo, treno 6340
partito quasi in orario alle 7:23 e giunto a Bologna con 30 minuti di
ritardo, treno 6343 partito da Bologna con circa 40 minuti di
ritardo. L’apoteosi è stata raggiunta con la soppressione del
treno 11430 delle 6:19 che doveva giungere da Bologna ma è stato
fermato a Pioppe lasciando centinaia di lavoratori furibondi per non
aver potuto raggiungere in tempo il luogo di lavoro.
Il
treno successivo 6340 ha maturato mezzora di ritardo trasportando gli
utenti stipati come bestiame mentre gli annunci nelle stazioni
invitavano gli utenti (sbalorditi e inferociti per la soppressione
del treno precedente), a non salire. Non avrebbero potuto salire
comunque visto che la calca era insopportabile ed insostenibile: una
viaggiatrice è stata colta da malore e portata via in ambulanza. Ma
può accadere questo in un paese civile??
Cosa
volete che sia prendere il treno successivo, magari per un lavoratore
precario a tempo determinato che ha appena trovato un’occupazione
dopo mesi di ricerche? Perché dovrebbe preoccuparsi di arrivare al
lavoro alle 8:30/9:00 anziché alle 7:20 ?? Basta spiegare al datore
di lavoro (che non gli vuol rinnovare il contratto per i continui
ritardi) che abbiamo delle aziende ferroviarie che non riescono a
garantire un servizio decente a prescindere dai soldi spesi dalla
Regione, abbonamenti e biglietti.
A
pochissime ore dal nostro ultimo appello che supplicava una
particolare attenzione nei confronti della nostra linea devastata
dalla frana, abbiamo vissuto un’altra odissea e come al solito, la
completa assenza di organizzazione e integrazione comunicativa, non
ha permesso di avvisare in tempo i viaggiatori che sono stati portati
in bus a Riola e costretti a salire, mezzora dopo, su un vecchio
locomotore diventato in fretta una sorta di carro bestiame. Ma i
vecchi treni obsoleti non dovevano essere tolti dalla linea dal mese
di ottobre??? Questa sì che è grande attenzione!!!
Per
non parlare degli annunci automatici che, come ci scrive un collega
pendolare, “alla Stazione Casalecchio Garibaldi stamattina,
annunciavano il treno in arrivo; timbrato il biglietto, sono passati
12 minuti prima che un altro annuncio comunicasse 15 minuti di
ritardo. Il ritardo è aumentato così ho perso pure la coincidenza e
buttato i biglietti inutilizzati”. E conclude: “Amen. Adesso
però, ho capito che gli annunci sui treni in arrivo sono solo
finzioni, proiezioni probabilistiche e molto ottimistiche: non si
basano nemmeno su rilevamenti automatici dell'andamento dei treni. A
me sembra incredibile. Per riassumere: non fidarsi MAI di
Trenitalia”.
Abbiamo
pubblicato il suo messaggio quasi integralmente perché la realtà
supera la fantasia.
La
Regione Emilia Romagna non è stata indifferente alle nostre continue
segnalazioni e ha organizzato una riunione per la prossima settimana
per affrontare tutte le problematiche emerse in questi giorni e
conoscere i tempi di ripristino della linea. In quella sede proveremo
a chiedere gli interventi necessari ad affrontare in un modo
sufficientemente dignitoso e senza ulteriori disservizi questo lungo
periodo che ci vede sopportare trasbordi e riduzione di servizi.
Non ci sono parole, veramente una gestione allo sbando! Chi ripaghera' i passeggeri per questi problemi gravi e ripetuti?
RispondiEliminaE poi dicono: "rivolgersi esclusivamente al personale in divisa Trenitalia"
RispondiEliminaAh Ah Ah... (se almeno ce ne fosse)
Avranno paura che rivolgendosi altrove, i viaggiatori imparino troppo?
L'importante è il mercato libero,l'investitore privato, la liberalizzazione dei servizi.
RispondiElimina...Intanto sui treni di Stato, quelli dei pendolari, continuano i disagi...
http://espresso.repubblica.it/affari/2018/03/20/news/italo-lo-stato-s-accolla-i-costi-e-montezemolo-e-soci-ci-guadagnano-1.319810?refresh_ce