E'
salato il 'conto neve' di Sasso Marconi. Le spese che il comune deve
sostenere ammontano a 409.500 euro, di cui 256.000 per i servizi neve
e sale, 150.000 per chiusura buche/ripristino asfalti e
3500 mila per ripristino viabilità a seguito di frane e smottamenti.
E' quanto ha riferito l'assessore ai lavori pubblici Renzo Corti
all’Ufficio di Protezione Civile dell’Unione dei Comuni Valli del
Reno, Lavino e Samoggia che ha richiesto agli uffici tecnici dei
Comuni di redigere un report riguardante eventi neve, criticità
idrogeologica, criticità idraulica, temperature estreme con ghiaccio
e gelicidio, per il periodo che va dal 21 febbraio al 12 marzo,
interessato da 14 allerte meteo gialle e 6 allerte meteo arancioni
le cui conseguenze tutti
hanno avuto modo di constatare.
“La
situazione che abbiamo dovuto affrontare a Sasso Marconi non è
dissimile da quella verificatasi
negli altri due comuni prevalentemente appenninici dell’Unione, Monte
San Pietro e Valsamoggia. Cosa diversa e meno problematica sono quelle di Zola Predosa e di Casalecchio di Reno, caratterizzati
da un
territorio
meno collinare e in prevalenza pianeggiante” ha sottolineato l'
assessore che
ha anche precisato: “ Nel nostro territorio abbiamo avuto frane e
smottamenti che hanno interessato nove strade comunali immediatamente
risolti in giornata grazie all’intervento rapido dei cantonieri
comunali nella maggior parte dei casi e di ditte locali quando con i
nostri mezzi non potevamo intervenire. Le strade interessate sono
state le vie Tignano, Monte Capra, Nugareto, Rasiglio, Sant’Anna,
Ancognano, Lagune, Brento e Colliva.
Anche
le strade provinciali via Mongardino e Pieve del Pino hanno sofferto
per smottamenti
importanti, immediatamente risolti anche con l’intervento dei
Vigili del Fuoco”.
Il
numero dei dissesti e l'impatto che hanno generato hanno richiesto
spese ingenti che i bilanci dei comuni non sono in grado di coprire
per intero ed è per questo che è stato redatto il report che la
Protezione Civile dell’Unione provvederà a trasmette alla Regione
insieme alla richiesta di somme aggiuntive che consentano ai comuni
di coprire interamente le spese.
La colpa nn è della neve,ma della poca manutezione!! Ora si vogliono parare il culo!
RispondiEliminaSi va al voto in Primavera prossima e si preparano ad essere spazzati via dopo diversi decenni.Finalmente!!
RispondiEliminaLa causa di molte frane e smottamenti è sicuramente la manutenzione ordinaria totalmente assente in questi ultimi anni. Fossi di scorrimento non puliti, alberi che incombono sulla carreggiata, lavorazioni agricole sbagliate. Il nostro Comune asserisce di non poter agire nei confronti dei proprietari che non mantengono in sicurezza i bordi delle strade....(?!) Non capisco perchè si continua ad aspettare situazioni di emergenza per poter poi ricorrere a fondi della Regione o della Protezione Civile ( sempre comunque nostri) anzichè portare avanti un piano coerente di salvaguardia e di prevenzione per i territori di collina.
RispondiEliminaE’ vero, la scarsa o nulla manutenzione delle scarpate a monte delle strade (che sono proprietà dei privati) sono la causa principale delle frane e degli smottamenti. Anche nella frana che c’ stata in via Tignano mi sono sempre chiesto perché il Comune non ha chiesto I danni allla proprietà della scarpata a monte
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