Consigliere
Metropolitano Marta
Evangelisti invia:
“Credo non si possa attendere ulteriormente, il Tavolo che il Sindaco metropolitano ha deciso di costituire, recependo la proposta che avevo avanzato in Consiglio, deve essere attivato immediatamente”, afferma Evangelisti che ricorda come, oltre ad esprimere soddisfazione, avesse assicurato anche l'effettivo controllo del funzionamento del tavolo.
Invece,
lo scorso fine settimana, a seguito di una allerta meteo annunciata
da giorni, molti borghi dell'Appennino soprattutto delle Valli del
Reno e del Setta, sono rimasti nuovamente privi della fornitura di
energia elettrica e isolati con la telefonia: tutto ciò risulta
inaccettabile in quanto, nonostante i recenti impegni assunti dai
gestori, questi episodi si ripetono senza soluzione di continuità,
sulle spalle di persone ed attività economiche.
“Merola
non attenda ulteriormente: i Cittadini e il territorio della Montagna
non possono aspettare le lungaggini burocratiche e l'Appennino non
vuole essere soltanto uno spot elettorale” ribadisce Evangelisti,
concludendo come “se il Tavolo deve essere di utilità pratica per
i Cittadini e, a fianco dei Sindaci del territorio metropolitano, lo
si faccia partire immediatamente”.
I disagi in appennino sono diventati la normalità.
RispondiEliminaIn 20 anni che abito sul territorio non è mai successo nulla del genere che x 10/20 cm di neve si rimanga senza elettricità per 3 gg e più. Forse enel energia era più corretta un tempo e si proccupava di più dell' utenza? oggi c' è un gran menefreghismo da parte dei servizi pubblici verso l' utenza, parapubblici statali e parastatali, bisogna cercare la causa di tutto ciò o sono pagati troppo i tecnici, oppure poco o niente.
Sig.Ra Marta, ma Lei crede a uno come Merola? o all'aria fritta che dispensano i politici?
RispondiEliminaHo un amico che è tecnico Enel (uno di quelli che si fa il mazzo di notte a riparare le linee elettriche. Afferma che all'ente costano meno le riparazioni che le prevenzioni E sono pagati di più non i tecnici ma i responsabili messi li per meriti non certo tecnici ma politici.