Liste Pd, escluso Lo Giudice: "Ma non è un arretramento sui diritti civili"
Con
Critelli alla Camera il cuperliano Andrea
De Maria,
nel collegio di
Bologna città, il renziano Gianluca
Benamati in
quello di Bologna Casalecchio, e il prodiano Serse
Soverini, uno
dei "ragazzi del '96" che costruì l'Ulivo al fianco di
Romano Prodi, nel collegio di Imola, in quota "Insieme" (la
lista prodiana creata da Giulio Santagata)
Per il Senato confermato nel collegio di Bologna città l'alleato Pierferdinando Casini, mentre sul collegio condiviso con Ferrara la candidata è la prodiana Sandra Zampa. SuI listini proporzionali, per la Camera la capolista è l'ex segretaria Cgil Carla Cantone, seguita dal leader della minoramza bolognese Luca Rizzo Nervo. Mentre al Senato il listino prevede come capolista il sindaco uscente di Imola Daniele Manca, seguito dalla pugliese Teresa Bellanova, sottosegretaria al lavoro, da Ernesto Carbone e infine da Francesca Puglisi.
Escluso dunque Sergio Lo Giudice, il senatore uscente, rappresentante della comunità Lgbt, di cui ieri Arcigay aveva chiesto con insistenza il reinserimento in lista. Potrebbe rientrare invece alla Camera, nel listino proporzionale, la cuperliana Marilena Fabbri. Fabbri potrebbe entrare in terza posizione, in teoria non eleggibile, ma potrebbe in ogni caso farcela se Cantone - che è candidata anche altrove - dovesse optare per l'elezione in un altro collegio.
• I NOMI
Nel collegio uninominale della Camera sono candidati Serse Soverini a Imola, Fabrizio Landi a Cesena, Alberto Pagani a Ravenna, l'attuale ministro ai Beni culturali Dario Franceschini a Ferrara, Francesco Critelli a San Giovanni in Persiceto, i deputati Andrea De Maria a Bologna Mazzini e Gianluca Benamati a Bologna Casalecchio, e il senatore Stefano Vaccari a Cento. Candidata a Modena anche il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, Gianni Cuperlo a Sassuolo, Antonella Incerti a Scandiano, l'avvocatessa Lucia Annibali a Parma, Giuseppe Romanini a Fidenza, Patrizia Calza a Piacenza, Sergio Pizzolante a Rimini, Marco Di Maio a Forlì, e il ministro uscente alle Infrastrutture Graziano Delrio a Reggio Emilia.
Al plurinominale, per la Romagna è capolista Franceschini, a seguire la deputata Giuditta Pini, Sandro Gozi e Lia Quartapelle. E capolista è anche l'ex sindaco di Torino Piero Fassino, in lista con l'avvocatessa Lucia Annibali, Edoardo Patriarca e Barbara Paron. Carla Cantone è capolista nel Bolognese, a seguire Luca Rizzo Nervo. Capolista di Emilia-Romagna 4 (Emilia Ovest) è il guardasigilli Andrea Orlando, candidati Paola De Micheli e Luigi Marattin.
Per quanto riguarda il Senato, all'uninominale sono presenti Tiziano Arlotti, a Rimini, Stefano Collina a Ravenna, Sandra Zampa a Ferrara, Pierferdinando Casini a Bologna, Andrea Rossi a Modena, Vanna Iori a Reggio Emilia, Giorgio Pagliari a Parma, e l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione civile Paola Gazzolo a Piacenza. Candidati al proporzionale in Emilia-Romagna 1 (Bologna-Romagna), il capolista Daniele Manca, Teresa Bellanova, Ernesto Carbone e Francesca Puglisi. Capolista di Emilia-Romagna 2 (Emilia), Valeria Fedeli, poi Matteo Richetti, Paola Boldrin.
Per il Senato confermato nel collegio di Bologna città l'alleato Pierferdinando Casini, mentre sul collegio condiviso con Ferrara la candidata è la prodiana Sandra Zampa. SuI listini proporzionali, per la Camera la capolista è l'ex segretaria Cgil Carla Cantone, seguita dal leader della minoramza bolognese Luca Rizzo Nervo. Mentre al Senato il listino prevede come capolista il sindaco uscente di Imola Daniele Manca, seguito dalla pugliese Teresa Bellanova, sottosegretaria al lavoro, da Ernesto Carbone e infine da Francesca Puglisi.
Escluso dunque Sergio Lo Giudice, il senatore uscente, rappresentante della comunità Lgbt, di cui ieri Arcigay aveva chiesto con insistenza il reinserimento in lista. Potrebbe rientrare invece alla Camera, nel listino proporzionale, la cuperliana Marilena Fabbri. Fabbri potrebbe entrare in terza posizione, in teoria non eleggibile, ma potrebbe in ogni caso farcela se Cantone - che è candidata anche altrove - dovesse optare per l'elezione in un altro collegio.
• I NOMI
Nel collegio uninominale della Camera sono candidati Serse Soverini a Imola, Fabrizio Landi a Cesena, Alberto Pagani a Ravenna, l'attuale ministro ai Beni culturali Dario Franceschini a Ferrara, Francesco Critelli a San Giovanni in Persiceto, i deputati Andrea De Maria a Bologna Mazzini e Gianluca Benamati a Bologna Casalecchio, e il senatore Stefano Vaccari a Cento. Candidata a Modena anche il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, Gianni Cuperlo a Sassuolo, Antonella Incerti a Scandiano, l'avvocatessa Lucia Annibali a Parma, Giuseppe Romanini a Fidenza, Patrizia Calza a Piacenza, Sergio Pizzolante a Rimini, Marco Di Maio a Forlì, e il ministro uscente alle Infrastrutture Graziano Delrio a Reggio Emilia.
Al plurinominale, per la Romagna è capolista Franceschini, a seguire la deputata Giuditta Pini, Sandro Gozi e Lia Quartapelle. E capolista è anche l'ex sindaco di Torino Piero Fassino, in lista con l'avvocatessa Lucia Annibali, Edoardo Patriarca e Barbara Paron. Carla Cantone è capolista nel Bolognese, a seguire Luca Rizzo Nervo. Capolista di Emilia-Romagna 4 (Emilia Ovest) è il guardasigilli Andrea Orlando, candidati Paola De Micheli e Luigi Marattin.
Per quanto riguarda il Senato, all'uninominale sono presenti Tiziano Arlotti, a Rimini, Stefano Collina a Ravenna, Sandra Zampa a Ferrara, Pierferdinando Casini a Bologna, Andrea Rossi a Modena, Vanna Iori a Reggio Emilia, Giorgio Pagliari a Parma, e l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione civile Paola Gazzolo a Piacenza. Candidati al proporzionale in Emilia-Romagna 1 (Bologna-Romagna), il capolista Daniele Manca, Teresa Bellanova, Ernesto Carbone e Francesca Puglisi. Capolista di Emilia-Romagna 2 (Emilia), Valeria Fedeli, poi Matteo Richetti, Paola Boldrin.
Da R.it
Siamo in una botte de
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RispondiEliminaLa "più migliore" è toccata agli amici pidini di Ravenna! Andate al mare, dai, pensate che tutti gli eletti guadagneranno in cinque anni di legislatura più di quanto una persona normale guadagna nell'intera vita, pensione compresa, e alla fine della fiera lasceranno l'Italia in condizioni "più peggiori" di quelle attuali.