Ancora
una volta i parrocchiani di Panico hanno 'dato vita' alla scena della
Natività. Hanno affettuosamente abbracciato il complesso religioso
della Pieve romanica con rappresentazioni in costumi palestinesi
dell'epoca di 2000 anni fa e i Magi seguivano una stella cometa per
raggiungere e omaggiare il Re dei Re. Il tracciato, in cui artigiani
mostravano le loro attività e donne offrivano 'cibi di strada' ai
visitatori, portava obbligatoriamente alla stalla e alla culla dove
il neonato riposava vegliato da Maria e Giuseppe, riscaldato da un
asinello e un bue. Poi al suono delle campane tutti in corteo si sono
portati in chiesa per la funzione della Notte di Natale officiata dal
parroco.
Don Aldemo nell'omelia ha indicato che la notte di cui parla
il Vangelo è il buio in cui brancoliamo noi stessi alla ricerca
della luce che dia significato alla nostra esistenza e la luce è
Gesù che ci indica la giusta via. Ha poi ammonito ad avere
attenzione per i poveri e a essere poveri noi stessi accontentandoci
di ciò che abbiamo senza cercare il superfluo.
L'ambiente
storico ed elegante, bello perchè essenziale, ha reso ancor più
solenne la celebrazione. Gli ornamenti della chiesa preparati con
cura utilizzando cortecce di castagno e covoni di grano, oltre a
essere molto belli, davano anche l'idea di questa cura affettuosa
fatta utilizzando materiali poveri e alla portata di tutti.
I fedelissimi: da Budrio, Castel Maggiore e Pian di Setta. |
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