domenica 24 dicembre 2017

Arginata la frana di Riola di Vergato: Natale sereno per i residenti

Con un intervento di estrema urgenza, portato a termine in appena un mese,  i tecnici dell'Unione sono intervenuti per mettere in sicurezza una frana che minacciava l'abitato di Riola, nei pressi della stazione ferroviaria. Gli abitanti di Riola possono tirare un sospiro di sollievo.

L'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese invia:

Con un intervento lampo, giustificato dall'urgenza della situazione, i tecnici dell'ufficio difesa del suolo dell'Unione dell'Appennino bolognese hanno messo in sicurezza una frana che aveva cominciato a minacciare l'abitato di Riola nei pressi della stazione.

L'area è caratterizzata da presenza di rocce di formazione arenacea, teoricamente abbastanza stabili. Tuttavia, se non c'è un deflusso corretto delle acque pluviali a causa dell'accumulo di detriti, rischiano di assorbire troppa acqua e a quel punto cedere, con i danni per l'abitato e la popolazione.

Avviata il 20 settembre e concluso il 30 ottobre, con condizioni operative proibitive perché lo spazio per far operare le gru e le scavatrici era veramente limitato, l'operazione è costata circa 60 mila euro, di cui 50 mila finanziati dalla Regione e 10 mila dal Comune di Vergato.
L'intervento è stato duplice: prima di tutto nei pressi del punto più scosceso, con pendenza di quasi 40%, proprio a ridosso del centro abitato, è stato realizzato un muro di sostegno per mettere in sicurezza le case. Un presidio di sicurezza indispensabile perché questo tipo di frane si muovono rapidamente, senza dare il tempo di intervenire. Dopo di che è stato ripristinato il corretto assetto del reticolo di scolo delle acque, consolidato il piano nel movimento franoso e costruito un fosso di guardia delle acque in fondo al versante dietro le case, per razionalizzare la raccolta delle acque e convogliarle nel collettore naturale.

Inoltre l'area del corpo di frana, lunga 50 metri e larga 20, è stata sistemata con altre opere di sostegno in legno e di ingegneria naturalistica.
La scelta del legno è legata alla necessità di produrre un ripristino naturalistico. Alcuni paletti in legno infatti serviranno come base per un nuovo rimboschimento dell'area. Dopo aver asportato i detriti, infatti, gli alberi presenti non sono stati rimossi, perché l'obiettivo è quello di rinverdire l'area, sia per una ragione ambientale e paesaggistica, sia perché il bosco rappresenta un buon alleato contro le frane: sono state ripiantate inoltre ginestre e altre piante autoctone.

Siamo soddisfatti di aver portato a termine questo intervento per il quale ringraziamo la Regione Emilia-Romagna per il supporto finanziario e l'Unione per quello operativo” commenta il sindaco Massimo Gnudi. “La salvaguardia del territorio è un elemento chiave dell'operato della nostra amministrazione, su questi temi non intendiamo abbassare la guardia”.




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