sabato 25 novembre 2017

Nuove testimonianze archeologiche dalla valle del Samoggia. Le illustra l’archeologa Sara Campagnari

La  Soprintendenza Archeologia informa:

Martedì prossimo, 28 novembre, alle 21, l'archeologa Sara Campagnari, in un incontro al Centro Sociale Giorgio Costa in via Azzo Gardino n. 48, illustrerà i ritrovamenti più significativi avvenuti nel cantiere della Nuova Bazzanese a Crespellano.
Anche se le indagini hanno abbracciato un’area più vasta, estesa dalla via Lunga al confine comunale occidentale, oltre il torrente Samoggia, l'archeologa tratterà in particolare gli scavi effettuati nella zona compresa tra le vie Cassola e Cassoletta, che include anche la terramara di Pragatto.

Dopo le prime verifiche, sono stati effettuati scavi estensivi che hanno interessato in particolar modo l’area insistente sulla via Cassola, oltre allo scavo integrale di un settore della terramara di Pragatto.
I nuovi rinvenimenti hanno consentito da un lato di confermare quanto già noto a partire dagli scavi ottocenteschi effettuati nel territorio da Arsenio Crespellani e dalle successive indagini della Soprintendenza, dall’altro di gettare nuova luce sulla ricostruzione del sistema insediativo dell’età del Ferro, grazie allo scavo di due aree di abitato e al rinvenimento di porzioni di necropoli di fase villanoviana ed etrusca.

Per l’età romana è stato confermato il pieno inserimento di questa fascia di pianura, ampiamente popolata, nella poderosa rete infrastrutturale costituita dalla maglia della centuriazione, un dato già indiziato in passato dalla presenza di resti di fattorie e villae rustiche, con i relativi sepolcreti, cave per l’estrazione di argilla e impianti produttivi per la fabbricazione di ceramiche e laterizi. Questo popolamento, teso soprattutto allo sfruttamento agricolo del territorio, era favorito da una funzionale rete viaria imperniata sulla via Aemilia a nord, tramite le vie di percorrenza coincidenti con gli assi centuriali, e sulla via pedemontana a sud, ricalcata in parte dal percorso della vecchia Bazzanese, a sua volta collegata all’entroterra montano dalle aste fluviali che sfociavano in pianura.

I dati archeologici, che Campagnari presenterà in via preliminare, riguardano un amplissimo excursus cronologico che va dall’Eneolitico all’Età moderna. Le nuove acquisizioni sono state possibili grazie alle indagini preliminari effettuate sull’intero tracciato di progetto nell’ambito della procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, prevista dal codice degli Appalti.



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