Da
ANSA
La
risposta arrivata da Roma configura un destino diverso per i 6 punti
nascita dell'Emilia-Romagna dove si registrano meno di 500 parti
l'anno.
Il ministero della Salute concede la deroga, chiesta in luglio dalla Regione per evitare la sospensione dell'attività di assistenza al parto, solo per gli ospedali di Scandiano (Reggio Emilia) e per i due del cratere sismico: Mirandola (Modena) e Cento (Ferrara).
Il ministero della Salute concede la deroga, chiesta in luglio dalla Regione per evitare la sospensione dell'attività di assistenza al parto, solo per gli ospedali di Scandiano (Reggio Emilia) e per i due del cratere sismico: Mirandola (Modena) e Cento (Ferrara).
La richiesta di deroga non viene concessa
per le strutture di Castelnovo Monti (Reggio), Pavullo nel Frignano
(Modena) e Borgo Val di Taro (Parma). Di conseguenza, l'attività in
questi ultimi punti nascita dovrà essere sospesa. Per il ministero,
infatti, non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per
tutelare mamme e neonati in una delle fasi più delicate della vita.
"Abbiamo percorso tutte le strade possibili per evitarlo -
afferma l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio
Venturi - ma continueremo a investire nei tre Comuni: pronti piani di
potenziamento per 13 milioni di euro".
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