mercoledì 25 ottobre 2017

Il Comitato per la Democrazia Costituzionale: “ Rosatellum, l'imbroglio degli imbrogli”.

Da Dante Franchi  ha inviato per la pubblicazione il ' MANIFESTO DEI COMITATI DEL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE "NO AL ROSATELLUM"' che così si intitola:

L’imbroglio degli imbrogli”

Dal 2005 gli italiani sono costretti ad eleggere il loro Parlamento con leggi elettorali dichiarate INCOSTITUZIONALI dalla Corte costituzionale. I cittadini italiani vivono già da 17 anni in un sistema di dubbia costituzionalità e in mano di pochi Capi che abusano del loro potere.
Il sistema Rosatellum aggrava questa situazione sottraendo ai cittadini, nonostante la messa in scena delle schede e delle urne, la possibilità reale di eleggere i propri rappresentanti.
Questo furto di democrazia è stato perpetrato con la connivenza del governo istigato dal partito di maggioranza perché il governo, forzando le sue competenze, ha posto la fiducia sul “Rosatellum”, strozzando il dibattito, umiliando le prerogative parlamentari e negando così ogni possibilità di modifiche. Come avvenne SOLTANTO al tempo del fascismo e della legge truffa del 1953.
PERCHE’ NO
1. Il nuovo sistema è misto: prevede una quota di uninominale, in nessuna parte del mondo così piccola, e una quota con liste bloccate, ovvero senza che i cittadini possano scegliere tra i candidati, che sono tutti imposti dai Capi di partito. Con l’aggravante che in Italia nessuna legge attua il dettato costituzionale in materia di democrazia interna ai partiti e a tutela delle minoranze. Quindi sono i Capi di partito che di fatto si eleggono a loro piacere i nuovi parlamentari che rimarranno al loro servizio. 
2. Ci sarà una sola scheda: così un elettore, votando per un candidato all'uninominale, designato dai dirigenti di un partito, voterà automaticamente anche per i candidati bloccati dello stesso partito — o coalizione di partiti — al proporzionale. Non potrà fare una scelta diversa pur in presenza di due sistemi diversi, quando proprio la compresenza di sistemi dalle logiche così disuguali come l'uninominale e il proporzionale necessiterebbe di voti distinti.. 
3. Ogni candidato può presentarsi, oltre che nel maggioritario, anche in altri cinque collegi proporzionali. La caratteristica virtuosa dei sistemi elettorali basati sui collegi uninominali è il rapporto diretto tra elettore e candidato, che qui viene distrutto. L’eletto, di fatto, è solo rappresentante del Capo di partito che lo avrà nominato.
4. La truffa, che l’Italia avrà in esclusiva mondiale, sta nella ripartizione dei voti tra uninominale e proporzionale: in pratica l’elettore crede di aver espresso la volontà di eleggere una persona mettendo una crocetta sul suo nome e invece il suo voto viene trasferito al candidato di uno dei partiti della coalizione, presente nelle liste bloccate, fino all'estremo assurdo per cui, esauriti i posti della lista bloccata, verrebbe eletto un candidato presente nella lista bloccata del collegio affianco, di cui l'elettore non conosce nemmeno il nome.
5. Questa legge elettorale, palesemente incostituzionale, per motivi di tempo non potrà essere giudicata dalla Corte costituzionale, e quindi avremo un Parlamento per l’ennesima volta eletto con un sistema che viola la nostra Costituzione. E si ripeterà il paradosso che anche quando il Rosatellum sarà bocciato dalla Consulta, le Camere potranno sopravvivere tutta la prossima legislatura, nominare governi e legiferare.
Questo significa che, almeno per la prossima legislatura, l’Italia vivrebbe in un regime di DEMOCRAZIA SOSPESA. CITTADINI FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE. QUESTO ULTERIORE ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA OFFENDE LO STATO DI DIRITTO E LA LIBERTA’ DI TUTTI. DA PARTE NOSTRA CI IMPEGNIAMO A SERVIRCI DI TUTTI GLI STRUMENTI GIURIDICI PER CANCELLARE QUESTO IMBROGLIO.

Domenico Gallo (Coordinamento per la Democrazia Costituzionale) - Anna Falcone e Tomaso Montanari (Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza) - Raniero La Valle (Comitato dei Cattolici per il NO) - Enzo Marzo (Comitato dei Liberali per il NO) –Giancarlo Tartaglia (Comitato dei repubblicani per il NO) - Guido Calvi (Comitato Scelgo NO) - Gian Giacomo Migone.

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