L'amore
e la riconoscenza per un padre, un sentimento che non muore mai, ma
si solidifica e si fa struggente anno dopo anno.
Questo
il pensiero che ci ha inviato Gianni Passini in occasione
dell'anniversario della morte del padre Marcello:
“ Mio
padre era un uomo e un papà meraviglioso. Ha dedicato tutta la sua
vita al lavoro e alla sua famiglia, per la quale ha sacrificato
tutto se stesso. Era un uomo onesto, forte e coraggioso. Di fronte
alle avversità della vita, ne ha avute tante, non si è mai arreso
ma le ha combattute a muso duro senza mai tirarsi indietro. Mi ha
trasmesso i veri valori della vita e per questo trovo doveroso
ricordarlo tutti gli anni in segno di ringraziamento perché se sono
questo uomo, in gran parte lo devo ai suoi insegnamenti. Anche
quest’anno il 28 maggio ho fatto celebrare una Santa Messa in sua
memoria a Panico, officiata da Don Aldemo Mercuri, che ringrazio
sentitamente.
Il
mio papà mancò il 25 maggio 2007 e allora non partecipai al
Festival Occidente di Kainua a Marzabotto per rispetto suo. Mi
limitai a fare da spettatore. Partecipai l’anno successivo. Con mio
padre c’era una complicità in tutto. Ciò che facevamo insieme
come andare nel bosco a cercar funghi o altre primizie, era per me
un qualcosa di straordinario, Conosceva tutto quello che c’è da
scoprire, aveva un rispetto per gli animali e la natura eccelso,
sapeva relazionarsi con le persone in modo incredibile, tanto che
parlando con lui erano rapiti dalla sua saggezza e conoscenza e ci
stavano volentieri. Voglio ringraziare la scrittrice Federica Tinti
che lo intervistò per un suo libro e lo menzionò. La guerra lui
l'ha vissuta e sapeva bene ciò che diceva.
Ciao
pa'.
Tuo
figlio Gianni,”l’Etrusco”.
Quella generazione era composta da persone straordinarie, ne ho conosciuti parecchi di personaggi così nella valle del Reno, hanno fatto grande l'Italia che ora viene calpestata depredata e svenduta, noi figli non ci sentiamo alla loro altezza.
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