Acque
agitate sul versante del Setta di Monzuno. E’ stata programmata l’installazione
di alcune pale eoliche e ciò ha tolto il sonno a molti.
Per
avviare un’azione finalizzata a impedire quello che viene ritenuto uno ‘scempio
ambientale, visivo e strutturale’ o per lo meno ridimensionarlo a una ‘portata’
accettabile, c’è in corso una mobilitazione organizzata nel comitato «Via le pale dall’Acqua Fresca»
Il Comitato ha indetto
per domani, venerdì 30 giugno, alle
20.30, nella biblioteca comunale di Monzuno,
un incontro informativo sul ‘ parco eolico in costruzione presso il bivio di
Gabbiano a Monzuno’.
Nell’invito si evidenzia:
“L’opera prevede l’installazione del primo
di una serie di aerogeneratori della potenza autorizzata di 60 kW, ma delle
dimensioni di 1.000 kW (1 MEGAWATT!!) a pochi metri da un quadrivio
intensamente frequentato.
Il parco insiste su un area la cui
stabilità risulta compromessa da numerosi eventi franosi e smottamenti.
Le autorizzazioni sono state concesse «Preso
atto del silenzio dell’Ufficio Edilizia del Comune di Monzuno circa l’attivazione
della conferenza dei servizi […] e per la Valutazione di Incidenza Ambientale»
e senza interessare la popolazione».
La serata informativa è stata organizzata
nell’intento di sopperire alla palese volontà di mantenere la notizia riservata
e per fornire alla popolazione tutte le informazioni sugli impatti che comporta
l’autorizzazione".
Il comunicato termina con la singolare e
ironica firma:
‘Un gruppo di elettori “incompetenti” e
“non degni” di ricevere informazioni’.
Si trova poi on line un secondo
comunicato, quello dell’amministrazione comunale, dal titolo: ‘Impianto eolico presso
Acquafresca, le preoccupazioni del Comune’.
L'amministrazione
comunale di Monzuno condivide le preoccupazioni di tanti in merito
all'installazione di alcune pale eoliche nei pressi della località Acquafresca.
Tuttavia sottolinea che da verifiche
fatte emerge come, da un punto di vista normativo, tale installazione sia
perfettamente in regola.
Gli apparati
con potenza inferiore a 60 KWh sono agevolati dallo Stato che per loro ha
pensato alla cosiddetta "PAS" (Procedura Abilitativa Semplificata):
in merito i Comuni non hanno voce in capitolo. L'autorizzazione in questi casi
non è neppure richiesta.
Non solo, se
il Comune non si attiene alle procedure può essere chiamato a pagare i danni
all'azienda che ha fatto richiesta di installazione.
A conferma di ciò recenti sentenze dei tribunali amministrativi hanno condannato quei comuni che hanno introdotto criteri di localizzazione degli impianti diversi dalle linee guida statali o dalla normativa regionale.
Certo è
difficile non notare come questa norma presenti diverse anomalie, soprattutto
perché misura gli impianti in base alla loro potenza elettrica, ma non alla
dimensione strutturale.
L'apparato in fase di installazione a Monzuno ha le
dimensioni di un impianto che potrebbe produrre 1 Megawatt - con il relativo
impatto visivo - depotenziato a 60 KWh.
Nei prossimi
giorni osserveremo come evolverà la situazione che sarà costantemente monitorata
dall'ufficio tecnico e dalla polizia municipale.
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