Martedì
prossimo, 6 giugno, viene al pettine il nodo della 'mancata
riscossione degli oneri di concessione edilizia' che ha portato
all'erario comunale di Vergato un 'danno' di circa 300.000 euro. In
sede penale verrà infatti discussa la vicenda che vede imputati con
l'ipotesi di reato di 'abuso e omissione di atti d’ufficio' l'ex
sindaco di Vergato Sandra Focci e i componenti della giunta da lei
guidata. Se il giudice decreterà la estraneità dei fatti per gli
imputati, la vicenda si chiude, se , al contrario, indicherà gli
imputati colpevoli del reato, la storia prosegue anche per
l'attribuzione degli onori a carico dei singoli.
Il
processo vede il Comune di Vergato, l'ente danneggiato, non
costituito come parte civile e ciò ha spinto i consiglieri comunali
Giuseppe
Argentieri e Carlo Monaco e chiedere agli attuali componenti
dell'amministrazione comunale conto della mancata costituzione.
“E
difficile comprendere un comportamento tanto distratto da parte
dell'ente” spiega Argentieri piuttosto irritato. “Comportamento a
volte più vicino al tentativo di farsi da parte che di voler
difendere le giuste aspettative del Comune. Impossibile non fare
queste considerazioni anche perchè pare si voglia confermare il
detto 'Cane non mangia cane' . In questo caso 'giunta non mangia
giunta', soprattutto se dello stesso partito.
Ecco
il testo dell'interrogazione:
Vergato,
lì 31/05/2017
Al
Sindaco del Comune di Vergato
Sig.
Massimo Gnudi
e
p.c. al Consiglio Comunale del Comune di Vergato
Oggetto:
Interrogazione sulla mancata costituzione del Comune di Vergato come
parte civile in riferimento al processo penale inerente il reato di
abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.
I
sottoscritti Giuseppe Argentieri e Carlo Monaco, attualmente
consiglieri comunali di Vergato eletti nella lista “Vergato cambia
musica” venuti a conoscenza che presso il Tribunale di
Bologna è in corso un processo penale a rito abbreviato nel quale la
signora Sandra Focci, nella sua qualità di sindaco pro-tempore del
Comune di Vergato, è imputata assieme ai consiglieri comunali
componenti la giunta da Lei nominati, del reato di abuso d’ufficio
e omissione di atti d’ufficio; considerato che i fatti ai
quali l’imputazione fa riferimento sono relativi al mancato
introito nelle casse comunali di una quota di oneri di urbanizzazione
dovuti ex-lege ma non richiesti dall’amministrazione ai titolari di
concessione edilizia, il cui valore complessivo è stato già
quantificato in precedenti sentenze nella somma di 300.000 euro
circa; considerato che di questi danni solo una minima parte
(40.000 euro) sono stati attribuiti alla responsabilità del
dipendente comunale allora dirigente dell’ufficio tecnico comunale,
ritenendolo quindi solamente in minima parte responsabile del danno
complessivo, poiché, secondo la sentenza della Corte dei Conti, la
restante responsabilità degli ulteriori 260.000 euro circa è stata
addossata agli organi elettivi e non ( in primis Consiglio Comunale,
Giunta, Sindaco, ecc.) e comunque tutto fatto salvo il recupero degli
oneri in autotutela onde ridurre od azzerare il danno erariale;
considerato che il Giudice
per le Indagini Preliminari Dott. Petragnani Gelosi ordinò alla
Procura della Repubblica un supplemento di indagini nei confronti non
solo della precedente Giunta Focci ma anche di quella attuale,
ritenendo obbligatorio e non discrezionale il recupero degli oneri
paritributari in autotutela, motivo per cui nei prossimi giorni è
fissato il processo a carico della Giunta precedente, per essersi
rifiutata di procedere alla ripetizione delle somme dovute dai
concessionari all’amministrazione comunale; considerato
che in risposta ad una precedente mozione presentata da “Vergato
cambia musica” il sindaco pro-tempore Massimo Gnudi e la giunta
attualmente in carica, ritenendo di essere totalmente estranea ai
fatti, pur nel perdurare di un danno oggettivo e ingiusto per il
Comune, non hanno ritenuto opportuno intraprendere alcuna iniziativa
per recuperare quel credito, se non per la quota di responsabilità
del suddetto dipendente; constato che il Comune di Vergato è
in questa vicenda ingiustamente danneggiato per un valore economico
di circa 300.000 euro di cui solo una minima parte, allo stato degli
atti, potrà essere recuperata
interpellano il Sindaco e la Giunta
Comunale per conoscere quali siano state le ragioni per le quali
il Comune di Vergato, persistendo in una inerzia della quale è
sicuramente responsabile sul piano politico, abbia ritenuto di non
doversi costituire parte civile nel processo penale attualmente in
corso contro l’ex sindaco e la sua giunta per ottenere, nel caso le
responsabilità penali venissero accertate, il dovuto risarcimento
dei danni.
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