Sabato
scorso, 6 maggio, il Pontefice ha ricevuto gli enti locali e le
scuole impegnati per la pace e i diritti umani. Tra di loro c’erano
il Comune di Marzabotto, l'Associazione dei familiari delle vittime
dell'Eccidio di Monte Sole e gli studenti della scuola media Dossetti
di Marzabotto, che hanno consegnato al Papa una “goccia di
memoria”, simbolo che ricorda le vittime dell’ingiustizia.
Riceviamo
Si
è svolto sabato scorso in Vaticano, nell'Aula Paolo VI, l’incontro
con Papa Francesco organizzato dalla Tavola Nazionale della Pace e
dal 'Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i
diritti umani', un gruppo di enti locali impegnato nella promozione
dell'educazione permanente alla pace e ai diritti umani nella scuola.
Tra
i partecipanti c’era anche una delegazione di studenti della scuola
media di Giuseppe Dossetti di Marzabotto.
I
ragazzi hanno condiviso i risultati di un anno di scuola in cui
l'educazione alla pace si è confrontata, in particolare, con le
proposte contenute nell'Enciclica "Laudato sì" di Papa
Francesco e nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per gli "Obiettivi
di Sviluppo Sostenibile".
In
particolare gli studenti di Marzabotto hanno consegnato al Pontefice
una “goccia di memoria”. ‘Gocce di memoria’ è un progetto
nato nel Laboratorio
delle Meraviglie della Scuola Media di Marzabotto.
Ogni goccia bianca, realizzata ogni anno con materiali diversi,
rappresenta una delle 770 vittime della strage nazifascista di Monte
Sole. La scelta della goccia per rappresentare le vittime delle
ingiustizie e della barbarie umana è legata al fatto che la goccia
può essere una goccia di sangue, o una lacrima, ma anche una goccia
d’acqua, fonte di vita.
Il
Laboratorio delle meraviglie è nato nel 2007, fondato dai docenti ed
educatori Morena Melchioni, Valentina Cuppi, Bianca Vergnani e Nicola
Boreali, che organizzano laboratori artistici ogni anno. Inizialmente
il Laboratorio era stato pensato come luogo per studenti con
difficoltà dichiarate e non, che la didattica tradizionale spesso
non riesce a coinvolgere (disagio sociale, rischio dispersione), poi
si è aperto a tutti gli alunni, proponendo attività di
approfondimento sull’educazione alla cittadinanza attiva che
valicano le pareti e gli orari scolastici e mirano ad “educare la
società”, come avviene con gli spettacoli realizzati ogni 25
aprile a Monte Sole.
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