Con il suo “Non ci avrete mai” Chaima Fatihi dice no al terrorismo. La scrittrice italo-marocchina si è confrontata sull’Islam con gli studenti del Fantini di Vergato.
Di
Michela Turra
Vergato
cittadina pilota non solo nel campo dell’arte, ma anche della
scrittura.
All’istituto Fantini venerdì scorso, 17 marzo, ha fatto
il suo ingresso davanti a un’interessata platea di studenti e
docenti Chaima Fatihi, autrice del libro pubblicato da Rizzoli “Non
ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai
terroristi”.
Ventiquattro
anni, italo-marocchina, con il suo testo sincero e vibrante,
indirizzato ai combattenti dell’Isis all’indomani dell’attentato
al Bataclan, la studentessa di giurisprudenza ha voluto segnare la
distanza tra il loro fanatismo estremista e l’Islam moderato di
tanti.
Il
capo avvolto in un elegante velo, proprio dalla disputa legale di cui
è recentemente stato oggetto questo indumento ha preso il via il
dialogo della giovane con il coordinatore dell’Unione dei Comuni
dell’Appennino per cultura e turismo
Marco Tamarri, l’editore Gualtiero
Palmieri e il preside del Fantini Paolo Bernardi.
“Ognuno
deve esser libero di vivere la propria identità anche religiosa”
ha detto la ragazza, che ha rilevato tra l’altro come dopo le
stragi di Parigi e Bruxelles la preoccupazione fosse diffusa in
particolare tra i musulmani. “Ero stanca di vedere l’Islam nella
gogna mediatica” ha aggiunto, facendo riferimento ai concetti
chiave di mix e processo di interazione piuttosto che di
integrazione.
Al
tema, purtroppo di tragica attualità, hanno aderito con domande e
interventi ragazzi e insegnanti del Fantini, mentre la sera, in
biblioteca, la discussione si è animata grazie al confronto tra
Chaima e Michele Zanzucchi, autore di “L’Islam spiegato a chi ha
paura dei musulmani”(edizioni Città nuova).
Le statistiche raccontano fatti; le parole, per quanto possano essere sincere, sono parole.
RispondiEliminaLista di attacchi terroristici da parte di musulmani in Europa dal 2001
…. è lunga 7 pagine.
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.