Da sin. Paolo Bergonzoni e Fabrizio Massari |
Per
assolvere a questo bisogno i fondatori, 35 anni fa, si impegnarono
ad assicurare il 'pronto intervento' utilizzando una autoambulanza
'usata'. Fu subito chiaro quanto fosse importante per Sasso Marconi
il loro servizio e l'attenzione verso la Pubblica crebbe
costantemente. Crebbero anche gli aiuti e le donazioni, a volte anche
molto generose. Ora la Pubblica ha una propria sede, un parco mezzi
di tutto rispetto e contemporaneamente ha risposto a tutte le
'richieste sociali' che le pervenivano. Al Pronto Intervento, si sono
aggiunti tanti altri servizi, sempre per rispondere alle necessità
di chi è in difficoltà. Nel 2016, per dare un valore quantitativo
alla attività che la Pubblica svolge, ha risposto a 1.900 servizi di
emergenza e ha effettuato 4.338 trasporti sociali. E' diventata punto
base della Protezione civile e si è persino fatta organizzatrice di
sussidio scolastico a bambini, scolari e studenti le cui famiglie
hanno difficoltà a far avere loro 'lezioni private'. Coordina i
professori volontari che si sono resi disponibili.
La presenza nel sociale della Pubblica Assistenza si può dire è a 360 gradi. Ma questa presenza comincia a mettere in evidenza delle lacune. Capita a volte che non si possa garantire il pronto intervento nell'arco dell'intera giornata o che il centralino non risponda perchè non c'è l'operatore. Amati e dimenticati? L'interrogativo senza risposta ha spinto il gruppo dirigente dell'associazione ad organizzare un convegno il prossimo 8 aprile nel teatro comunale di Sasso Marconi, nel quale si affronterà il tema e si cercherà di ovviare alle carenze sensibilizzando la cittadinanza e coinvolgendo tutte le istituzioni locali
La presenza nel sociale della Pubblica Assistenza si può dire è a 360 gradi. Ma questa presenza comincia a mettere in evidenza delle lacune. Capita a volte che non si possa garantire il pronto intervento nell'arco dell'intera giornata o che il centralino non risponda perchè non c'è l'operatore. Amati e dimenticati? L'interrogativo senza risposta ha spinto il gruppo dirigente dell'associazione ad organizzare un convegno il prossimo 8 aprile nel teatro comunale di Sasso Marconi, nel quale si affronterà il tema e si cercherà di ovviare alle carenze sensibilizzando la cittadinanza e coinvolgendo tutte le istituzioni locali
Abbiamo
incontrato il presidente della Pubblica di Sasso Marconi Fabrizio
Massari e il suo vice Paolo Bergonzoni per alcune domande su questa
importante tematica:
Cosa
è successo? Perchè questa disaffezione ?
“ Da
quando è nata la Pubblica è cambiato il mondo. Allora non
esistevano tanti impegni burocratici e formativi. Oggi per creare un
operatore di pronto intervento occorrono 100 ore di preparazione e 20
ore di aggiornamento l'anno nel prosieguo. I requisiti richiesti sono
molto elevati. Ciò ha migliorato il nostro modo di operare, ma è
anche molto gravoso”.
Casa
si intende fare ?
“L'8
aprile ci presenteremo per fare conoscere meglio la nostra attività.
Inoltre intendiamo operare su due fronti. Assolvere alle carenze in
corso cercando eventualmente anche aiuti e agire per essere pronti
fra un anno ad assolvere al meglio il nostro compito con operatori
preparati”.
Ritiene
si possano coinvolgere le scuole, specialmente le superiori ?
“Stiamo
già operando nelle scuole per 'educazione alla salute' e ne deriva
ovviamente per noi una promozione di riflesso. I giovani sanno essere
molto generosi”.
Solo
la Pubblica di Sasso Marconi o anche altre registrano carenze di
organico ?
“Il
problema si presenta in tutto il territorio regionale. Fortunatamente
noi siamo una Pubblica tanto ben strutturata da ricevere
collaborazioni anche da volontari di altri comuni”.
Cosa
vi aspettate dai politici ?
“Al
convegno ci saranno ASL, ASC Insieme e Comini. Ai Comuni chiediamo di
farsi parte attiva nel supportare le nostre richieste ad Asl e ad
ASC. Inoltre siamo alla vigilia di una incisiva riorganizzazione del
servizio di emergenza territoriale, con una possibile chiusura del
Pronto soccorso di Vergato. La riorganizzazione dovrà essere tale da
assicurare un presidio logistico e medico efficace”.
Buonasera, mi permetto di aggiungere all'articolo un sollecito personale a tutti i lettori del blog affinchè partecipino numerosi all'incontro.
RispondiEliminaPersonalmente mi aspetto molto dai cittadini che troppo spesso non valutano la reale situazione di criticità e mi aspetto moltissimo da coloro che sono da noi stati eletti per interessarsi ed agire per soddisfare le necessità della popolazione del territorio di competenza.....parliamo di emergenza sanitaria e di assistenza sociale e scusate se è poco.
E' da tempo che scrivo in tal senso ma alle sollecitazioni non sono corrisposte azioni, un poco mi vergogno come cittadino e come uomo inserito in questo mediocre contesto.
Nel ricordarvi che la Pubblica, composta da solo volontari, è una associazione assolutamente complementare al servizio sanitario nazionale ed alla organizzazione del sociale dei comuni, tuttavia la sua presenza è di fatto determinante per rispondere decentemente ai bisogni dei cittadini.
Se pensate di condividere quanto esposto, partecipate e mettetevi in fila senza spingere per entrare in Pubblica, c'è posto anche per te.
antonio lavini
si pubblicano solo commenti allineati ?
RispondiEliminacomplimenti ! ho capito come gira