C'è la conoscenza alla base dell'iniziativa di CAI Bologna e CAI Emilia Romagna: Prato e Bologna hanno avuto uno sviluppo simile, legato ai fiumi che le attraversano, e a versanti appenninici storicamente vie di collegamento e di commerci
Si
è svolto
a Bologna
un incontro tra
i sindaci di Prato, Vaiano, Vernio e Castiglione dei Pepoli
con l'Assessore
Lepore della Città metropolitana di Bologna.
Nel
corso della riunione convocata per avviare rapporti di stretta
collaborazione tra le città di Prato e Bologna e tra i comuni dei
due versanti appenninici, Vito
Paticchia,
componente del Consiglio direttivo della
sezione “M. Fantin” di Bologna,
anche a nome del CAI
Emilia-Romagna,
ha presentato il progetto per rendere
il trekking Prato-Bologna
uno strumento e un'opportunità di
promozione e valorizzazione dell'Appennino Tosco Emiliano
e come primo
tassello di collaborazione tra le due città.
Dopo
attenta valutazione, la proposta è stata accolta e presto verrà
avviato
l'iter per la sua implementazione e promozione. "Un
modo concreto per affermare il nostro sodalizio quale
soggetto attivo e propositivo
per le politiche di
tutela, promozione e valorizzazione del territorio montano e
dell'Appennino", ha
affermato Paticchia.
Domenica
scorsa si è tenuta una
prima gita a Prato
per iniziare a conoscere la città e quel patrimonio storico che la
rende vicina a Bologna: gli
impianti idraulici del Cavalciotto e il "gorone" di Santa
Lucia
che portavano in città le acque del
Bisenzio,
utilizzate quale forza motrice per muovere opifici
idraulici, mulini e gualchiere
dove venivano prodotti quei tessuti, a cominciare dalla lana, che
hanno reso famoso nel mondo
il distretto tessile pratese. Da
parte di Bologna, la Chiusa di Casalecchio e il Canale del Reno
muovevano quei
filatoi che per 4 secoli hanno
reso il capoluogo emiliano
capitale nella produzione della seta.
Il
trekking Prato-Bologna (giornalisticamente battezzato
La via della lana e della seta),
avrà quindi ai due poli estremi due città che dai
rispettivi fiumi e attraverso opere idrauliche simili e coeve
(avviate entrambe a partire dall'anno Mille) hanno costruito il
loro sviluppo economico,
mentre il
cammino attraverserà e unirà il versante appenninico
che nel corso dei secoli è stato
via di collegamento e di commerci
tra le città etrusche di Gonfienti - Kainua/Marzabotto - Felsina
verso il porto di Spina, successivamente ha visto comunicare
i Celti, Liguri, Romani, Bizantini e Longobardi, fino
ad arrivare agli anni 1944-1945 quando
il crinale fu l'asse di penetrazione della Sesta divisione
sudafricana verso Bologna e
che, iniziando a combattere a Prato, Cantagallo e Vernio, lungo il
suo cammino liberò
Castiglione, Camugnano, Grizzana, Monte Sole e Sasso Marconi.
Millenni
di storia legano le due città e i due versanti
e ora, dopo la Direttissima, l'A1, la variante di Valico e l'Alta
velocità, nella speranza che in queste valli siano terminate le
grandi opere e siano avviati progetti per rilanciare l'escursionismo
ai piedi.
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