Una
visita alla 'Sampira' per gli ortolani di Fosso del Diavolo pare
veramente d'obbligo. La sfortuna si è accanita contro di loro. Prima
la 'maledizione' delle istituzioni, la cui macchina operativa ha
rilevato numerosi 'abusi edilizi' nei piccoli e curati appezzamenti
di terreno coltivato, per cui è seguita una lunga procedura
burocratica per imporre il ritorno al rispetto delle regole con le
demolizioni dei manufatti, iter che ha portato persino a tutele e
verifiche legali. Tali disposizioni però hanno visto soccombere i
bravi cultori degli orti e all'entrata in 'campo' di badili e
picconi, si è aggiunto ora lo sfregio del maltempo: la strada che
porta agli 'appezzamenti' lavorati è da ieri sbarrata dal grosso
tronco di un albero sradicato dal vento e caduto sullo sterrato, un
bel noce che faceva parte di un piccolo lotto pianeggiante che
fiancheggia la via, destinato alla coltivazione appunto delle noci.
Il risultato finale è che quello che era uno dei più accoglienti e
frequentabili tratti del 'fosso', la cui documentazione corretta è
rio Gemese, mostra ora gli effetti dell'abbandono. Burocrazia e
maltempo pare proprio si siano alleati per 'generare un bel disastro
ambientale' e c'è da chiedersi: a chi conviene? Ed è difficile
trovare una risposta.
di chi è il terreno su cui radicava il noce? Il proprietario si deve fare carico del ripristino della viabilità, e dovrebbe controllare o far controllare le altre piante per scongiurare altri episodi del genere.
RispondiEliminaSi va benissimo, ma te Laura sul mio terreno non ci passi più, perchè è proprietà privata, e se rimani vittima del mio noce.. ti denuncio anche. Il mondo è pieno di "fenomeni" che ci PROVANO, prendetevi i vostri rischi non potete pretendere di vivere in una campana di vetro ovunque voi siate, il mondo è pericoloso, dovreste saperlo.
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