mercoledì 15 febbraio 2017

MARCUSE E IL CINEMA DI JACQUES TATI alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno.


Domani, giovedì 16 febbraio alle 15, presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, il professor Marco Salucci coordina la quarta lezione pubblica del ciclo "One-Dimensional Man. How are You?", dedicato all'opera di Herbert Marcuse e alla Scuola di Francoforte a 50 anni dalla prima edizione italiana di L'uomo a una dimensione, ideato da Alberto Gualandi per il Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno e che vede coinvolto anche il Liceo Minghetti di Bologna.

Leggendo L'uomo a una dimensione di Herbert Marcuse (1898-1979) appare chiaro come una società libera non sia una società liberata. Un mondo in cui si è liberi di fare o non fare, di acquistare o di lavorare, di soddisfare o di criticare, non è un mondo libero. Essere "liberi di" non significa essere "liberi da". Come ritrovare una libertà affermativa? Da cosa liberarsi e cosa affermare quando ci si libera? Il film Playtime del regista francese Jacques Tati è ambientato in una Parigi caratterizzata da spazi artificiali, propri della società avanzata, e da modi di operare moderni e quasi meccanici ai quali il personaggio principale, Monsieur Hulot, non riesce ad adattarsi. Proprio da questo contrasto nasce il comico di Playtime ed il riso come suo effetto che, come afferma il filosofo francese Henri Bergson, è la sanzione della vita all'uomo che si rende meccanico.

Se Marcuse proponeva l'immaginazione come soluzione per un nuovo modello di società, i film di Tati, che appaiono come un bergsonismo in fotogrammi, mostrano in che modo la via alla libertà non si affermi dall'esterno della società ma possa nascere al suo interno, dal suo carattere più profondo e meno caratterizzante: dalla vita stessa e dal suo slancio.

Marco Salucci è docente di filosofia del Liceo Leonardo da Vinci di Casalecchio di Reno.


Ingresso libero fino a esaurimento posti

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