Le
notizie di 'sostanziale abbandono dell'Appennino' si susseguono
sempre più frequentemente e soprattutto tale abbandono lo si 'rileva
nei fatti': ospedali, infrastrutture e soprattutto impegni annunciati
e regolarmente non mantenuti. L'Appennino è divenuto terra di
conquista, il far west. La vita 'produttiva' pare debba avvenire
altrove, per cui perchè impegnare risorse su un'area destinata
all'abbandono? Perchè mantenere promesse in zone che non hanno
interesse 'elettoralistico' ? La massa dei votanti è ormai altrove.
L'abbandono produce solo abbandono. Il risultato è ormai palese:
l'Appennino è in svendita, con 'due soldi' e una promessa ( da non
mantenere) lo si compra .
Fra
gli ultimi probabili tradimenti ( il probabile è prudenziale) quello
denunciato dal Comitato per la Ferrovia Porrettana.
Di
Valerio Giusti
Nove
mesi orsono, dopo aver partecipato alla presentazione del Piano di
investimenti della Regione Emilia Romagna per la Ferrovia Porrettana,
avevamo scritto un comunicato che riproponiamo per fare un confronto
a distanza di quasi un anno e capire se le promesse sono state
mantenute.
In
quella sede rimarcammo i disagi subiti dai viaggiatori della Linea
ferroviaria Porrettana e ci fu promessa la massima attenzione a
partire dal rinnovamento di tutto il materiale rotabile e
l’adeguamento delle stazioni entro il 2017, compreso il ripristino
del secondo binario con possibilità di scambio anche nella stazione
di Vergato.
Sarebbe
superfluo sottolineare che l’utilizzo di treni moderni ed
efficienti dovrebbe limitare guasti e disservizi causati dal
materiale rotabile farraginoso ed obsoleto e dovrebbe permettere di
far viaggiare i pendolari in carrozze dignitosamente climatizzate,
eliminando quei Vivalto di prima generazione che, spesso, si
trasformano in vere e proprie celle frigorifere o sono attraversate
da correnti polari.
L’adeguamento
delle stazioni e dei marciapiedi sarebbero determinanti non solo per
permettere una più sicura salita e discesa dai treni ma,
soprattutto, per la possibilità di permettere l’accesso ai
portatori handicap su tutti i treni circolanti con particolare
soddisfazione di bambini, anziani e mamme con passeggini.
Nella
riunione del Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari (Crufer) di
giovedì pomeriggio, inizialmente ci è stata prospettato questo
programma che doveva rispettare le promesse fatte 9 mesi fa.
Relativamente
al materiale rotabile:
- Introduzione di 1 nuovo ETR 350 (Stadler) entro Giugno 2017; -
- Introduzione di 2 nuovi ETR 350 (Stadler) entro Ottobre 2017.
Durante
l’incontro è invece emerso che uno degli Stadler potrebbe essere
dirottato su un’altra linea. Questo sarebbe assai grave perché da
tempo abbiamo capito che sono gli unici treni in grado di garantire
un sistema ferroviario efficiente.
Alcuni
dei treni attualmente utilizzati sulla nostra linea devono essere
“riscaldati” manualmente al mattino prima di partire e ciò
comporta che spesso, quelli che sostano a Porretta durante la notte,
non riescano a riscaldarsi in tempo per partire in orario. Così è
più frequente che i nostri pendolari non raggiungano in tempo i
luoghi di lavoro mentre lo Stadler possiede un sistema automatico che
ovvia a questa anomalia.
Lo
Stadler, inoltre, è privo di scale, scalette ed orpelli vari e
permette un accesso dignitoso ai portatori di handicap.
Un
treno agile e leggero che permette di mantenere una sufficiente
regolarità in una linea come la nostra caratterizzata da alcune
stazioni molto vicine che obbligano a fermate e ripartenze
ravvicinate assai sofferte dai treni più pesanti.
Abbiamo
bisogno di sapere se saremo privati dei nuovi treni necessari a
stabilizzare la nostra linea che proprio in questi giorni ha
ricominciato a dare segni di grande precarietà, con disservizi
concentrati negli orari di punta.
Abbiamo
bisogno che tutti i rappresentanti politici e gli amministratori
locali ci sostengano perché ci sono tantissimi altri problemi che
attanagliano il viaggio quotidiano degli utenti della Valle del Reno
come ad esempio: - difficoltà di bigliettazione per la mancanza di
punti di acquisto e la presenza di emettitrici automatiche guaste o
inutilizzabili; - mancanza di pannelli con i quadri orari in alcune
stazioni; - miglioramento della qualità del servizio informazioni a
terra e a bordo treno; - mancanza di rampe di accesso handicap in
alcune stazioni; - adeguamento marciapiedi delle stazioni e
l’apertura di bagni pubblici; - manutenzione degli impianti di
terra che nelle ultime settimane stanno causando numerosi disservizi.
Anche se i guasti vengono ripristinati abbastanza velocemente, i
treni coinvolti sono sempre numerosi e comportano gravi ritardi; - la
necessità di diminuire il costo del biglietto Ferrobus
(Trenitalia/Tper) utilizzato prevalentemente sulla linea Porrettana
da studenti con un onere che è un vero e proprio salasso ai danni di
utenti senza reddito. Parliamo di almeno 620 € annui per ciascun
studente per tratte di anche soli 20km come da Porretta a Vergato e
viceversa. Un balzello insostenibile ed inconcepibile per mandare un
figlio a scuola !!!!
A
questo punto rinnoviamo la richiesta inviata all’Assessore
Regionale il 6 febbraio u.s. per un incontro finalizzato a fare il
punto della situazione e chiarire che futuro ci attenda.
Comitato
per la Ferrovia Porrettana
il progresso si ferma a Marzabotto con i treni inutili da bologna a marzabotto con tanto di stadler presi a noleggio da tper.
RispondiEliminaTutto giusto!
RispondiEliminaa marzabotto i pannelli informativi si sprecano
RispondiEliminaavendo anche i treni inutili da e per bologna li hanno il panello arrivi e partenze come a porretta.
gli stadler saranno anche leggeri ma col ghiaccio hanno problmi di slittamento
RispondiEliminase le macchine emettitrici sono spesso rotte non saranno certo coloro che i soldi li guadagnano anche per mandare i figli a scuola che le romperanno.
RispondiEliminaforse talvolta certi figli sarebbe utile mandarli a lavorare subito e fargli pagare anche l'aria che respirano.
forse dopo capiranno cosa vuol dire avere il senso di appartenenza dei beni esterni rispetto al guscio e alla minestra calda che chi li partorisce assicura loro.