Oggi,
martedì 7 febbraio alle 20.30, presso la Casa
per la Pace La Filanda di Casalecchio di Reno, proiezione
del pluripremiato documentario Dustur
di Marco Santarelli, tratto da una esperienza maturata in un corso
sulla Costituzione italiana di un gruppo di detenuti musulmani nel
carcere della Dozza di Bologna. Alla proiezione seguirà una
discussione con i due protagonisti del documentario, il portavoce della comunità islamica di Bologna
Yassine Lafram e il frate dossettiano Ignazio De Francesco.
Dustur
("Costituzione" in lingua araba) descrive in parallelo il
corso per detenuti musulmani sulla Costituzione Italiana a
confronto con le regole e i valori del mondo arabo, svolto dal
novembre 2014, e la storia di Samad, marocchino di 25 anni,
che dopo 4 anni per traffico internazionale di stupefacenti alla
Dozza si è diplomato e iscritto alla facoltà di Giurisprudenza,
lavorando per mantenersi in un'officina meccanica presso Bologna. Il
percorso formativo condotto da Frate Ignazio e teso alla stesura di
una "costituzione ideale" passa in particolare per una
accesa discussione sulla libertà religiosa, in cui Yassine
Lafram si ritrova nel compito di mediatore tra le posizioni oltre che
di traduttore, fino alla partecipazione di Samad, con la sua
testimonianza di diritti e doveri, all'ultima delle 24 lezioni.
Dustur,
ha partecipato alla sezione " Italiana.Doc" del Torino
Film Festival 2015, aggiudicandosi i premi "Occhiali di
Gandhi" e "AVANTI"; nel 2016 ha vinto tra gli altri il
Premio dei Giovani al Festival internazionale del documentario
"Cinéma du réel" di Parigi e il Premio "EXTR'A /
Il Razzismo è una brutta storia" al 26° Festival del Cinema
Africano, d'Asia e America Latina di Milano. Dopo oltre 100
proiezioni in Italia e all'estero, nel 2017 è stato selezionato dal
circuito UCCA – Unione Circoli Cinematografici ARCI per la
diffusione nazionale nei circoli, ed è stato acquistato da TV2000
per la programmazione televisiva.
Yassine
Lafram, nato a Casablanca e trasferitosi in Italia quasi 20 anni
fa, è mediatore culturale e coordinatore della Comunità Islamica di
Bologna.
Ignazio
De Francesco , monaco della Piccola Famiglia dell'Annunziata, è
islamologo e ha trascorso 12 anni in Medio Oriente. Dalla sua
pluriennale esperienza di dialogo con i detenuti di lingua araba alla
Dozza è nato nel 2015 il testo teatrale Leila della tempesta.
Ingresso
libero
Per
informazioni: Tel. 051.6198744 – E-mail
casapacefilanda.info@gmail.com
Il razzismoanti è ancora peggio perché più subdolo.
RispondiEliminaPerché qui, si censura da una parte il fatto che si approccino i detenuti e le persone come islamiche, altrimenti sei "razzista".
D'altra parte ciò che viene buttato fuori dalla porta, rientra dalla finestra, con tutto un pippone chiesastico sul fatto che... 'sti detenuti siano islamici.
Quindi già l'artifizio del pendolare a seconda dell'utilità tra il negare l'islamicità e del confermarla e sottolinearla è un artifizio retorico patetico.
Perché queste persone sono in Italia? Sono penetrate a forza la comunità violandone le leggi? Perché ne hanno violato le leggi anche in seguito?
E' del tutto ovvio che milioni di invasori che non hanno un reddito, un'occupazione, poi debbano delinquere per campare, visto che non possono evaporare, no!?
Queste persone, semplicemente, dovrebbero essere rimpatriate e scontare le pene nelle galere dei loro paesi di origine ed essere banditi per sempre dal rientro in Italia, pena conseguenze draconinane. Non so se questi moralizzatori da strapazzo sono consci che le carceri italiane sono strapiene, che hanno dei limiti e che non possono ospitare le moltitudini di "gioiosamente fratelli, opportunità, ricchezze, doni, pagatori di pensione" e le loro esuberanti e simpatiche attività, imposti ai territori dai neosoviet al caviale e dalle masse di zeloti imbecilli masochisti che li seguono.
Prima creare, apologizzare, supportare il problema dell'invasione e dell'invasione islamica, problema nel problema e poi proporsi come risolutori.
Pensate che tutti siano rincretiniti? che il rincoglionimento (la grande deculturazione, per dirla con le parole di Renaud Camus) all'ortodossia abbia plagiato tutte le menti?
Menti sotto l'effetto dell'oppio, quello tradizionale e poi quello marxista, progressista, sostituzionista, sì global. Ora fanno comunella con quelli obnubilati da quello islamico.
No grazie.
Svegliatevi,le speranze dei musulmani sono ben diverse, altro che "dustur".
RispondiEliminala libertà può andare all'inferno