Il Reddito di solidarietà è legge: fino a 400 euro al mese per 35.000 nuclei familiari In Emilia-Romagna.
E - R Sociale informa
Il Reddito di solidarietà è legge. L’Assemblea
legislativa ha dato il via libera alla legge per il
contrasto alla povertà: 72 milioni per la sua applicazione, di cui
35 stanziati dalla Giunta. Si tratta di una misura strutturale, un
sostegno concreto per persone e famiglie in gravi difficoltà
economiche. Potrà essere richiesto da nuclei famigliari,
anche unipersonali, con ISEE pari o inferiore a 3.000 euro, durerà
un anno e bisognerà partecipare a progetti di impegno sociale o di
inserimento lavorativo. Si calcola che potrebbero essere circa
80.000 i cittadini ad esserne interessati. Entro 60 giorni il
regolamento attuativo.
L.
R. n. 24/2016 «Misure di contrasto alla povertà e sostegno al
reddito» Bollettino ufficiale n. 378 del 19 dicembre 2016
Ma vediamo i dettagli del RES.
400 euro al mese per circa 35.000 nuclei
familiari
Il Reddito di solidarietà (Res), introdotto in
Emilia-Romagna dopo l’approvazione, oggi in Assemblea
legislativa, della legge regionale “Misure di contrasto alla
povertà e di sostegno al reddito”, proposta dalla
maggioranza, Sel e Pd, e passata con i sì di Pd e Sel,
l’astensione del M5s, il voto contrario di Ln e Fi (Fdi e AltraEr
assenti). Prevede fino a un massimo di 400 euro al mese per
un anno, sostegno concreto a chi sta peggio per superare le
difficoltà economiche personali e del proprio nucleo familiare.
Potrebbe interessare attorno alle 80 mila persone,
corrispondenti a circa 35 mila nuclei familiari residenti in
Emilia-Romagna in condizione di grave povertà. Famiglie
composte soprattutto da giovani coppie con tre o più figli a
carico, single, anziani con bassissimo reddito e che nel complesso
rappresentano quasi il 2% dei nuclei residenti in regione.
Al Reddito di solidarietà sono stati destinati 35 milioni di
euro stanziati dalla Giunta regionale che si aggiungo ai 37
milioni che lo Stato ha erogato all’Emilia-Romagna per il
Sostegno all'inclusione attiva (Sia), misura attiva di contrasto
alla povertà che la legge di Stabilità 2016 ha esteso a tutto il
territorio nazionale e che il Res affiancherà e integrerà.
Sostegno anche a nuclei di una sola persona
Il Reddito di solidarietà regionale amplia però la platea dei
potenziali fruitori: nel Sia, infatti, si richiede la presenza
all'interno del nucleo familiare di un minore, o di un figlio
disabile, o di una donna in stato di gravidanza, condizioni non
richieste dal Res, destinato a qualsiasi tipo di nucleo familiare,
anche composto da una sola persona, per rispetto del principio
universalistico.
Un patto tra Regione e beneficiari
L'accesso al Res dovrà essere accompagnato da un
progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo,
concordato e sottoscritto dai componenti maggiorenni del nucleo
familiare, dal referente del Servizio sociale territoriale del
Comune competente e, in caso di proposte per l'inserimento
lavorativo, dal Centro per l'impiego. La misura dà quindi luogo a
un vero e proprio patto tra erogatori e beneficiari: a fronte della
corresponsione del contributo economico, ci deve essere uno
specifico impegno del nucleo familiare a perseguire progetti di
inclusione sociale e lavorativa.
I criteri di accesso: Isee pari o inferiore
ai 3.000 euro
Possono accedere al Reddito di solidarietà i nuclei
familiari, anche unipersonali, di cui almeno un componente sia
residente in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi, con Isee corrente
inferiore o uguale a 3mila euro. Nel caso componenti il nucleo
familiare percepiscano altri trattamenti economici di natura
previdenziale, indennitaria e assistenziale (pensione,
accompagnamento, ecc.), il valore complessivo per il nucleo
familiare dei medesimi trattamenti nel mese antecedente la
richiesta deve essere inferiore a 600 euro mensili. L'accesso al
Reddito di solidarietà è incompatibile con la fruizione da parte
di ciascun membro del nucleo familiare della Naspi (nuova
prestazione di assicurazione sociale per l'impiego) o dell'assegno
di disoccupazione (Asdi), o di altro ammortizzatore sociale con
riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di
disoccupazione involontaria. L'ammontare massimo mensile, come
detto, è pari a 400 euro per nucleo familiare. L'intervento
sarà concesso per non più di 12 mesi, superati i quali il
sostegno potrà essere richiesto solo trascorsi almeno altri 6
mesi. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge,
la Giunta regionale emanerà un regolamento attuativo della
norma.
Come presentare domanda
La domanda per ottenere il Res deve essere presentata da uno dei
componenti il nucleo familiare al Comune territorialmente
competente, tramite apposito modello corredato dà tutte le
dichiarazioni individuate nel regolamento attuativo. Il Res sarà
erogato dai Servizi sociali dei Comuni nell'ambito di un
percorso concordato, finalizzato a superare le condizioni di
difficoltà del un nucleo familiare. All'interno delle misure del
progetto di attivazione sociale assumono rilievo: incontri con il
servizio sociale; frequenza scolastica; progetti di ricerca attiva
del lavoro e di accettazione di offerte di lavoro; iniziative di
prevenzione e cura della salute; sostegno dei minori; cura del
proprio alloggio. Nel caso di mancata sottoscrizione del patto, di
mancato rispetto degli obblighi previsti dal progetto di
attivazione sociale e inserimento lavorativo, o comunque di
comportamenti, da parte dei componenti il nucleo familiare,
incompatibili con il progetto, si incorre in decadenza dal
beneficio. Per rendere efficace il nuovo sistema, sono previsti il
monitoraggio e un'attenta valutazione degli effetti, in modo da
introdurre eventuali correttivi e indirizzare sempre le risorse a
disposizione a chi ne ha veramente bisogno.
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