L’Azienda
USL di Bologna prospetta la chiusura del pronto soccorso di Vergato e
il trasferimento dei reparti di ortopedia e chirurgia ad Alto Reno
Terme. I sindaci di Castel d’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto e
Vergato denunciano: “Questo rischia di avere due conseguenze
inaccettabili poiché la maggior parte dei concittadini preferirà
farsi a curare a Bologna, mentre aumenterà la conflittualità nel
territorio”.
I
sindaci Salvatore Argentieri di Castel D’Aiano, Romano
Franchi di Marzabotto, Massimo Gnudi di Vergato e
Graziella Leoni di Grizzana Morandi non condividono una
riorganizzazione dell'assistenza territoriale e della rete
ospedaliera che rischia di penalizzare fortemente il loro
territorio, con la chiusura del pronto soccorso di Vergato sostituito
da un punto di primo intervento e il trasferimento dei reparti di
ortopedia e chirurgia ad Alto Reno Terme.
Un
documento congiunto, firmato dai quattro sindaci, evidenzia tutti i
limiti della proposta avanzata dalla Direzione dell’Azienda Usl di
Bologna nel corso della riunione di venerdì 13 gennaio del Comitato
di Distretto socio-sanitario dell'Appennino Bolognese. Se infatti la
scelta di sviluppare le Case della Salute per qualificare
l'assistenza territoriale e il potenziamento delle cure intermedie
risulta condivisibile, meno convince riorganizzazione dell'offerta
ospedaliera.
La
proposta della nuova geografia dei servizi nel distretto in sostanza
prevede per l'Ospedale di Alto Reno
Terme le funzioni di ospedale di base con funzioni distrettuali e per
l'Ospedale di Vergato le funzioni di servizio per i pazienti che
necessitano di cure intermedie. Ma così facendo,
secondo i quattro sindaci, “si rischia di portare alle estreme
conseguenze negative errori compiuti nel passato quando, con
investimenti su diversi presidi territoriali, si è prodotta una
situazione di inadeguata integrazione che ha finito per determinare
precarietà e incertezza tra gli operatori sanitari e tra i
cittadini”. In questo modo è messo in discussione l'intero
sistema sanitario e socio sanitario dell’Appennino bolognese:
collocare i servizi ospedalieri di base all'estremità del
territorio del Distretto, ad Alto Reno Terme, piuttosto che in una
posizione baricentrica, avrà come conseguenza un peggioramento
dell'accessibilità ai servizi stessi per la maggior parte dei
cittadini residenti nella vallata. Il risultato è facile da
prevedere: i cittadini che oggi usufruiscono dei servizi a Vergato
preferiranno recarsi a Bologna, soprattutto per ciò che concerne la
medicina d’emergenza.
Oltre
tutto il modello metropolitano della rete ospedaliera si basa su una
organizzazione a “rete centripeta”: in altre parole la
complessità delle prestazioni dei diversi presidi ospedalieri
aumenta man mano che ci si avvicina ai grandi ospedali con i livelli
più alti di specializzazione. Che senso può avere allora una
organizzazione a “rete centrifuga” con le attività
specialistiche presso l'Ospedale di Alto Reno Terme e le attività di
cura intermedie presso l'Ospedale di Vergato? In questo modo
paradossalmente le attività ospedaliere specialistiche distrettuali
saranno più lontane da quelle di alta specializzazione presenti
negli ospedali di grandi dimensioni del capoluogo.
La
proposta, presentata peraltro a detta dei sindaci senza un adeguato
supporto di dati analitici e conoscitivi e senza una definizione dei
possibili scenari che si potranno produrre, finisce per non
perseguire omogeneità nell'accesso, equità, pari opportunità e
coesione sociale per i cittadini del territorio, e alimenta,
anche al di là delle intenzioni, la conflittualità tra le comunità
dell'Appennino.
Il
sindaci concludono dichiarando che, “nell’interesse delle
comunità che amministriamo, è nostra intenzione non condividere
alcuna responsabilità nei confronti di una proposta che riteniamo di
dover contrastare con determinazione e per la quale chiediamo un
confronto che sia aperto a valutare soluzioni alternative”.
Ennesima "cattiveria" ai danni dei cittadini ed in particolar modo delle persone anziane che si troveranno in caso di bisogno a doversi recare al pronto soccorso di Porretta terme o addirittura a Bologna per colpa di leggi che non tengono conto della persona ma di tornaconti economici. Mi auguro che queste autorita' che decidono sulla pelle dei piu' deboli debbano un giorno, spero vicino per loro, di doversi recare per necessita' in ospedale a fare curare e che l'ospedale stesso sia molto lontano e che non li consideri proprio. Visto che siamo in una zona di montagna, quindi penalizzata per tanti motivi rispetto alla citta' e che ha la fortuna di avere due ospedali che garantiscono a mio parere un buon servizio, devono per forza eliminare, spostare o chiudere reparti? Non ci siamo proprio.
RispondiEliminaSpero che chi prenderà la decisione di chiudere i servizi ora esistenti all'ospedale di Vergato si ritrovi quanto prima a doversi spostare di 40 km per farsi curare e rimanga in fila al pronto soccorso per ore e ore senza essere considerato finchè non avrà capito l'errore commesso . Anche se sarà troppo tardi. Vergogna!!!
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RispondiEliminaIl pronto soccorso di vergato per la quale sono stati spesi finanziamenti pubblici regionali che statali per la sua ristrutturazione, ora è in procinto di chiudere ???? sono esterefatto che si spendano quattrini in questo modo gettandoli via a fondo perduto, quando per dare un centesimo ai dipendenti che lavorano ed ai pensionati si fanno tante storie si cercano scuse che non ci sono soldi per la gente.....gente !!!!!!!! rassegnatevi i giochi sono fatti e il futuro della servizio sanitario è la privatizzazione.
I governi che verranno non vogliono avere a che fare con le problematiche che riguardano le persone in particolare la salvaguardia della salute.
Grazie PD e ai suoi derivati che da sempre imperversano su questi territori per mezzo del cammin del votante.
RispondiEliminaDue Ospedali its meik che uan.
Purtroppo ritengo anch io che il futuro del servizio sanitario sia la PRIVATIZZAZIONE. E queste notizie che leggiamo ne sono la premessa.
RispondiEliminapiano piano lentamente con olio di vaselina o burro, il pd che ha massacrato distorto, impoverito nell' indifferenza politica questa italia ce lo sta mettendo indovinate.........?
RispondiEliminaquesti non si rendono conto che alle prossime elezioni in tanti comuni andranno all'opposizione prepariamoci a vedere sulla porrettana colonne di ambulanze con pazienti destinati a porretta ,chi a vergato e i piu sfortunati a bologna.
RispondiEliminaCaro anonimo delle 15:08, ma quale vasellina o burro... qui tra un po' i provvedimenti verranno presi a secco, e quando non passano c'è sempre la possibilità di dare un colpetto di carta vetrata.
RispondiEliminavuoi mettere utilizzare il sabbione del reno?
RispondiEliminaDopo il binario uno, la Regione colpisce ancora...Col benestare dell'Amministrazione Comunale. Come fu per la rotaia...
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