Di Giulio Fanti.
Abito
all'Altopiano Marconi, quindi a Borgonuovo, e sono uno dei tanti
che attende da anni l'apertura del Casello per poter così sfuggire
alla morsa quotidiana della Porrettana e di Casalecchio.
Pur
con qualche incertezza, avevo gioito per l'avvio dei lavori per la
realizzazione della nuova struttura che tuttavia, dopo qualche
‘scavetto’ qua e là, si sono, mi pare, pressoché ‘arenati’.
Notizie
dal Comune o dalla stampa: praticamente nessuna.
Chiacchierando
con amici, conoscenti e ‘compaesani’ ho tristemente dovuto
verificare che cominciano a circolare le voci più disparate,
prive di fonti certe e che quindi voglio considerare come nulla più
che ‘voci di paese’. E’ comunque triste poiché a fronte delle
chiacchiere c’è la realtà dei lavori mai iniziati.
Taluni
parlano di un 'dietrofront' di Autostrade in merito al Casello, di
uno slittamento dei tempi in attesa di ultimare quello di
Valsamoggia, oppure di una modifica del progetto alla luce del
recente benestare alla costruzione della Nuova Porrettana.
Favole
metropolitane? Forse.
Resta
tuttavia il fatto che le ruspe sono ferme e di operai non c'è più
l'ombra.
Mi
chiedo se c’è qualche notizia certa in merito e quindi
se ho ancora qualche speranza di trascorrere più tempo al lavoro o a
casa invece che in fila all'altezza di San Biagio o del Calzevecchio.
Da
un incontro informativo abbiamo appreso:
Proprio
in questi giorni sono arrivate le avanguardie di operai, tecnici e
attrezzature, per avviare l'intervento atteso da Fanti. La ditta che ha vinto
l’appalto del casello Borgonuovo è la stessa che ha realizzato il
casello Valsamoggia. I
lavori per quest'ultimo casello sono terminati per cui l’azienda
trasferisce ora in toto la sua ‘truppa tecnico-operativa' a
Borgonuovo.
I
tecnici che hanno riferito sul casello Borgonuovo hanno assicurato
che anche i tempi per la realizzazione del doppio 'tubone' della nuova Porrettana a
Casalecchio saranno rispettati.
Non
si hanno notizie invece in merito all’ultimazione del casello di
Rioveggio. Speriamo che anche per questo si dia il via alle macchine
operatrici e si arrivi presto alla conclusione.
L’impressione
che le valli del Reno e del Setta siano state dimenticate è
concreta. La viabilità di questa parte della provincia è certamente
la ‘cenerentola’ del bolognese e non solo.
Ci sono voluti 10 anni per vedere realizzato il semplicissimo intervento di normnalizzazione all'ex casello di Sasso Marconi.
Il ritardo ha costretto per tutti questi anni gli automobilisti della valle del Setta a una 'incredibile' uscita dall'ex casello, a dover percorrere la rotonda, per poi rientrare, trovarsi nello stesso punto dell'uscita e finalmente a poter riprendere il percorso utile per raggiungere la nuova Porrettana.
Alla faccia del risparmio, del buon senso, dell'inquinamento, dell'ambiente e della funzionalità.
Purtroppo i rappresentanti del popolo ,una volta eletti, non hanno le capacità organizzative e politiche per imporre le impellenti opere necessarie alle valli del Reno e Setta, ma pensano solo alle loro poltrone e quindi devono mediare (cioè non fare) con quelle minoranze che queste opere non vogliono.
RispondiEliminale decisioni vengono prese in sede politica, e sono i nostri venduti, incompetenti e ridicoli politici (specchio perfetto degli italioti) che dobbiamo ringraziare.
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