Ermanno
Montanari ( nella foto), capogruppo consiliare di Sasso Libera, ha assistito al
confronto pre - referendum di Sasso Marconi e ha inviato queste sue
considerazioni che con piacere riportiamo.
Già
il 9 giugno , Sasso Libera, attraverso le parole di Marco Torrini,
specificò che ogni componente ed elettore che si riconosceva nella
nostra formazione politica era libero nel confronto referendario di
votare e dare la propria preferenza al SI o al NO secondo i propri
convincimenti. Comportamento che ancora una volta identifica nei
Componenti del direttivo di Sasso Libera la massima autonomia
decisionale.
Ieri
sera , una sera uggiosa e fredda , nei locali del Cinema /Teatro , si
è tenuto l’incontro dibattito tra gli 'alfieri' del Sì e del No .
I
due Comitati hanno mobilitato tutte le loro forze organizzative per
convincere i cittadini sassesi ad assistere all’incontro tra il
Prof. Salvatore Vassallo e il Prof. Alfiero Grandi . Docente di
Diritto il primo e uomo politico di navigata esperienza il secondo.
Insomma due grandi interpreti del sentimento politico nazionale di
parere opposto ai quali era affidato l’incarico di spiegare le
'ragioni' del Si e del No.
La
sala era gremita a macchia di leopardo , molti vuoti tra le fila di
poltrone, a parte le prime 15 , riempite da quasi tutti gli esponenti
e simpatizzanti del locale PD che condividevano a maggioranza le tesi
di “Basta un Sì”, sparsi e quasi in incognito quelli nel No.
Il
mio personale parere, avendo ascoltato attentamente i relatori ,
rimane sempre quello che vede una politica fragile e poco convinta di
se stessa , avanza un po' alla cieca nella disperata ricerca del
consenso .
Ecco
perché dietro al referendum s’intravede sempre più una partita di
potere il cui merito della riforma non è più l’elemento centrale,
oppure lo è soprattutto in termini propagandistici.
Le
lacerazioni all’interno del Pd sono evidenti e riassumono nelle
contraddizioni di Renzi che da un lato cede per motivi elettorali
alle tentazioni nazional-populiste e dall’altro guida un
partito a vocazione europeista come gli ricordano spesso i suoi .
Vittoria del Sì o affermazione del No ?
Si
può aprire infine lo spazio del cosiddetto centro moderato che
respinge l’attivismo Trumpiano/Lepenista di Salvini ma che si trova
a dover ricostruire una casa diroccata.
Dei
tre poli in cui annaspa la politica del cento-destra moderato è il
più precario , dobbiamo ancora aspettare l’intervento di altre
forze ? Dopo le dichiarazioni di Berlusconi , di Alfano e di altri
esponenti di quella che un tempo era la destra italiana , si
prospetta “il nulla”. Il centro destra senza leader non andrà
molto lontano.
Il
partito Renziano sarebbe a quel punto il partito riformista moderato
.
Ora
le mie idee di come finirà questo referendum sono ancora confuse ,
dovute ad uno scacchiere politico- nazionale col quale fare i conti
del dopo-referendum .
Uggiosa
la sera, fredda la notte , caldo il clima dell’incontro .
discorsi e azioni inutili valide per ogni tempo!
RispondiElimina