Enrico Lavini ha inviato un suo approfondimento sul tema ' barriere anti-suicidi' che riportiamo:
Facendo
ricerche speditive in rete, sono venuto a conoscenza grazie alcuni
articoli pubblicati dal giornale “LA STAMPA” che a giugno 2016
nel Biellese l’Ente competente per territorio AUSL ha tenuto un
Vertice per affrontare il tema “barriere anti-suicidi e
prevenzione”. Quella biellese sembra l’unica Asl piemontese ad
aver attivato un Centro crisi per chi ha bisogno di sostegno
psicologico con programmi individuali e di gruppo, anche per i
famigliari. Il giornalista de “LA STAMPA” che riporta l’articolo
cita: “ Forse non basta e c’è chi sostiene la necessità di
installare barriere sui ponti considerati «hot spot» ovvero
ponti diventati luoghi dove la frequenza di suicidi è elevata “
Data
la delicatezza del tema, scrive il giornalista, l’Asl e gli altri
partecipanti non aggiungono particolari. L’articolo prosegue
riportando che forse in futuro, nel caso in cui si decidesse di
prendere provvedimenti, il tavolo potrebbe esprimersi pubblicamente.
Il punto di partenza rimarrebbero sono le linee guida
dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla prevenzione dei
suicidi per provare ad applicarle localmente: la promozione della
salute mentale, l’istituzione di linee telefoniche di aiuto,
l’attività educativa per i medici e per i giornalisti, i programmi
per gruppi a rischio o la limitazione dell’accesso a zone critiche.
In
relazione sempre ad episodi nel biellese, in un articolo pubblicato
in rete lo psichiatra Dott. Merli sostiene l’efficacia delle
barriere, supportata da basi scientifiche, da studi suoi e di tanti
esperti da lui invitati nel 2013 a un convegno internazionale. «Le
barriere servono a impedire il tentativo immediato di suicidio legato
all’impulso che dura pochi minuti - dice Merli >> -. Se
in quei minuti, grazie alle reti, compiere il gesto diventa
difficile, l’impulso si attenua e lascia emergere la riflessione e
il desiderio di vivere che in noi c’è sempre, ma che in alcuni
momenti può non essere percepito». Le barriere solitamente sono
affiancate da cartelli e da telefoni funzionanti e collegati ai
numeri da chiamare per ricevere aiuto.
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Ok...volete negare il diritto al suicidio. Bravi.
RispondiEliminaSe esistono possibilità è come rendere antisismiche le case/scuole/ospedali....DOVEROSO INTERVENIRE SENZA INDUGI.
RispondiEliminaPace e bene a tutti