venerdì 30 settembre 2016

L’Agenzia delle Entrate ti scrive una lettera, una guida ti spiega come leggerla.

Segnalato 

In Rete un vero e proprio vademecum su come gestire le comunicazioni inviate dal Fisco per segnalare possibili errori commessi nella dichiarazione dei redditi presentata nel 2013

Condividere le informazioni in proprio possesso con il contribuente e dargli la possibilità di emendare gli eventuali errori: questo il senso delle lettere di compliance che le Entrate stanno inviando in relazione ai redditi del 2012.
Per orientarsi su cosa fare quando si riceve un avviso del genere e come rimediare se si riconosce di aver effettivamente sbagliato, è da oggi disponibile, nella sezione Guide fiscali del sito delle Entrate, “
L’Agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori”, ultimo arrivato della collana “L’Agenzia informa”.

Le lettere di
compliance testimoniano il nuovo corso intrapreso dal Fisco, che ha introdotto ulteriori forme di dialogo e collaborazione con i contribuenti, allo scopo di incoraggiare l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari.
Nel caso specifico, si tratta di anomalie (redditi 2012 non dichiarati o dichiarati solo in parte) riscontrate dall’Agenzia sulla base dei dati in suo possesso e riguardanti:
  • redditi di fabbricati derivanti da contratti di locazione di immobili
  • redditi di lavoro dipendente o di pensione
  • assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge
  • redditi di partecipazione in società, associazioni fra artisti e professionisti, imprese familiari, aziende coniugali
  • redditi di capitale (utili e altri proventi equiparati corrisposti da società di capitale o enti commerciali)
  • altri redditi (di lavoro autonomo non derivanti da attività professionali, diversi)
  • redditi d’impresa derivanti da plusvalenze e sopravvenienze attive.
La lettera di compliance viene inviata al contribuente (per posta ordinaria ovvero, a coloro che l’hanno attivata, per posta elettronica certificata) per consentirgli di rimediare all’irregolarità attraverso il “ravvedimento operoso”, con il beneficio della sanzione per l’infedele dichiarazione ridotta al 15%, e di evitare, in tal modo, un successivo avviso di accertamento.
Se, invece, si ritengono corretti i dati indicati in dichiarazione, basta entrare in contatto con l’Agenzia (recandosi presso gli uffici territoriali della direzione provinciale o telefonando ai Centri di assistenza multicanale) e segnalare eventuali elementi, fatti e circostanze non conosciuti dall’amministrazione finanziaria.

La guida è facilmente fruibile: usa immagini
screenshot tutorial e accorgimenti grafici per evidenziare i passaggi più importanti. Inoltre fornisce esempi pratici per portare correttamente a termine il ravvedimento (compresa la compilazione del modello F24), evidenziando in un apposito paragrafo “gli errori da evitare”, cioè quelli emersi più frequentemente dalle dichiarazioni integrative già presentate dai contribuenti che hanno scelto di regolarizzare la propria posizione.
Rosa Colucci


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