mercoledì 24 agosto 2016

Artolè ha fatto il 'pieno'. Grande successo per l'inaugurazione delle tre nuove opere del 'museo a cielo aperto'.


L'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese informa:

Non è bastata certo qualche nuvola passeggera e un po' di pioggia a fermare i migliaia di visitatori che domenica scorsa, 21 agosto, si sono riversati nelle strade di Tolè che da 19 anni ospita Artolè, una rassegna di arte, musica e gastronomia.

Prerogativa della manifestazione, organizzata dall'associazione Fontechiara, è quella di inaugurare ogni anno alcune opere di scultura e pittura che rimangono poi a decorare il paese, che dopo vent'anni può a buon titolo definirsi un 'museo a cielo aperto' vista la presenza di centinaia di murales, quadri, sculture, ceramiche e bassorilievi che ne popolano le strade, gratuitamente donati da artisti di tutta italia: Alfredo Marchi, Rolando Gandolfi, Wolfango, Demetrio Casile, per citarne solo alcuni.

Al mattino il corteo in costume di folletti e fate ha accompagnato il sindaco di Vergato Massimo Gnudi all'inaugurazione de “La custode dell'acqua”, un'opera imponente dello scultore Paolo Gualandi, artista bolognese che da un po' di tempo ha trovato nell'Appennino bolognese la sede ideale per la sua produzione artistica. La custode dell'acqua è stata posta nei pressi della fontana della salute di Tolè e si erge a protettrice di questo bene primario, per il quale il paese è molto noto, disponendo di 13 fontane (tutte arricchite da opere artistiche). Il primo cittadino vergatese ha avuto parole di apprezzamento sia per gli artisti che per la comunità di Tolè che nel corso degli anni, proprio grazie al museo a cielo aperto, ha saputo porsi come attrattiva turistica non soltanto nel tradizionale periodo estivo.

Dopo aver lasciato ai turisti l'opportunità di visitare stand di artigianato, botteghe d'arte temporanee e antiquariato nonché di ristorarsi presso i vari stand gastronomici presenti nel centro cittadino, si è ripartiti nel pomeriggio con una nuova sfilata e l'inaugurazione di due nuove opere: il dipinto “La ca’ de barber” della pittrice bolognese Daniela Carpano, un raffinato e nostalgico omaggio alle botteghe dei barbieri di una volta, dai colori delicati che ben si sposano con la via nel quale resterà esposto, e la tavola in maiolica “Gente senza storia” che l’artista campano Luca Calandini ha voluto dedicare ai contadini e in generale a tutti quei lavoratori, come gli organizzatori hanno spiegato, che non riempiono le pagine dei libri di storia ma che rappresentano l'asse portante della nostra civiltà.




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