Marco
Mastacchi, sindaco di
Monzuno e presidente del Distretto Sanitario dell’Appennino
bolognese, ha chiesto e ottenuto il 30 giugno un incontro urgente con
i vertici locali dell’AUSL dopo le preoccupazioni che erano state
manifestate dai sindaci di Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato in
merito ad una riduzione dei servizi estivi per l’ospedale di
Vergato più corposa delle precedenti che non lasciava presagire
nulla di buono. Dall’incontro
emergerebbe tuttavia che non c’è una diretta correlazione tra il
piano estivo e il progetto di riorganizzativo che dovrebbe riguardare
i servizi sanitari di tutta la Regione a partire dall’autunno 2016.
“L’
estate 2016 ha oggettivamente comportato una riduzione dei servizi a
Vergato maggiore rispetto al passato - commenta
Mastacchi” - e ritengo che noi amministratori avremmo
potuto essere informati meglio. Tuttavia quello che ci interessa non
è tanto entrate nelle logiche operative di organizzazione di un
servizio, che spettano all’azienda e ai suoi dirigenti, quanto
capire se questa riduzione è un presagio di tagli definitivi o solo
un episodio temporaneo. Dall’incontro di oggi sono stato
rassicurato: non c’è una diretta correlazione con il piano
organizzativo che arriverà nei prossimi mesi. È su quello che
dovremo discutere e non su voci incontrollate”
Durante
l’incontro Mastacchi ha anche sottolineato quanto importante sia
curare le linee di comunicazione su temi che toccano così da vicino
la vita delle persone e che possono giustamente suscitare l’emotività
di chi è coinvolto. Non è auspicabile che si susseguano
disposizioni tecniche e operative che non sempre corrispondono a
quanto anticipato ai sindaci e che generano poi un clima di
preoccupazione, incertezza, divisioni tra i cittadini. A tal
proposito il presidente ha invitato la dirigenza dell’azienda
sanitaria a tenere incontri pubblici sul territorio, aperti a tutta
la cittadinanza, per spiegare, appena sarà definito, il piano
organizzativo che dovrebbe attuare il cosiddetto “decreto
Balduzzi”.
Un
piano su cui si sta lavorando da tempo e che dovrebbe essere
presentato prima nella Conferenza Socio Sanitaria di Bologna per poi
avviare l’iter direttamente in Regione.
L’attualità
del tema era stata ribadita anche da una lettera inviata ai sindaci
dell’Unione dell’Appennino bolognese dai rappresentanti locali
del Movimento 5 Stelle, lettera di cui si è discusso dopo la
conclusione del Consiglio di Unione di mercoledì 29 giugno.
Gli
autori della missiva manifestavano la loro preoccupazione per le voci
sempre più insistenti di possibili ulteriori tagli e
ridimensionamenti per l’ospedale di Vergato. Sul tema Graziella
Leoni, sindaco di Grizzana, ha preso posizione confermando le sue
preoccupazioni e il suo impegno a difesa del nosocomio vergatese e
ricordando che un ospedale non è solo un presidio sanitario ma
svolge una funzione sociale tanto più rilevante quanto più da
vicino va a incidere sulle famiglie in un momento di fragilità;
Massimo Gnudi, sindaco di Vergato, ha lamentato lo scarso
coinvolgimento del territorio e dei sindaci in decisioni così
importanti ribadendo l’importanza di far sentire la propria voce
negli ambiti istituzionali previsti.
Romano
Franchi, sindaco di Marzabotto e presidente dell’Unione dei
comuni dell’Appennino bolognese, ha da una parte invitato tutti ad
essere realisti, perché bisogna prendere atto che le condizioni
economiche negli ultimi anni sono notevolmente peggiorate e di
conseguenza anche una sanità d’eccellenza come quella
emilano-romagnola si vede costretta ad una riduzione delle risorse;
dall’altra però ha detto che dividere i cittadini su questi temi,
creando ultras di questo e quell’altro ospedale, è un
comportamento irresponsabile da parte degli amministratori locali.
Occorre battersi, ha concluso il presidente, per difendere tutta la
rete ospedaliera, perché si riorganizzata secondo criteri condivisi,
e non difendere ossessivamente il proprio territorio a scapito magari
dei propri vicini, come a taluni è sembrato emergesse durante
recenti campagne elettorali non troppo distanti.
ma complimentoni
RispondiEliminacol botto di soldi che spendiamo in COMUNICAZIONE poi dobbiamo leggere del deficit denunciato dal Mastacchi amministratore pubblico e Presidente del Distretto asl montagna.
UniSalute, di Unipol targata PD, è regina delle assicurazioni salute. Capito perché Renzi taglia la spesa sanitaria?
RispondiEliminaVi dicono che con le assicurazioni avete subito esami e cure senza aspettare, poi quando il servizio pubblico sarà smantellato, le assicurazioni raddoppieranno o triplicheranno i prezzi, come negli stati uniti.
Unipol è al 67% delle coop...dove fate la spesa voi? La coop sei tu!!!!
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