giovedì 28 luglio 2016

Le dettagliate considerazioni di Marco:

Immagine web



Marco naviga e non dimentica, anzi registra:

Ribadisco quanto scritto nelle mail sottostante. Aggiungendo che al di là che il trasporto regionale è cofinanziato dalle regioni, la sicurezza in questo caso non può essere demandata alle singole Prefetture, bensì a livello nazionale.
Non dovrebbe essere difficile, né si dovrebbe togliere nulla alla libertà personale del singolo obbligandolo a circolare con un documento e rendendone obbligatoria l'esibizione eliminando la parte dove si parla di declinare le proprie generalità.




Di letteratura credo ce ne sia a sufficienza.






Prendendo spunto dall'ennesima aggressione ad un capotreno

http://www.renonews.it/unione-comuni-dellappennino-bolognese/vergato/2016/01/02/vergato-aggredisce-capotreno-arrestato/

http://vergatonews24.it/2016/01/02/vergato-aggredisce-il-capo-treno-perche-non-ha-il-biglietto-e-ubriachi-al-volante-arrestati/

http://notiziefabbriani.blogspot.it/2016/01/a-vergato-un-viaggiatore-portoghese.html

mi sono poi andato a leggere una risposta, datata 27 luglio 2015, ad uno dei tanti atti ispettivi rivolti al competente Assessore per fatti sicuramente più gravi di quello pubblicato oggi, avvenuti in altra Regione

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=all&pg=AIS/10/2015/AIS_10_789_c1/AIS_10_789_c1_v1.pdf&blob=1&pg_t=application/pdf&pg_a=n&pg_dir=a&id_doc=71ccab91-640c-2edd-0249-55b2404ca34b


Verso la fine della risposta, esordisce con questa conclusione:

<<alcuni dei quasi 1000 treni del trasporto regionale ...... hanno quindi, tra i passeggeri, un carabiniere o un agente di polizia, pronto a intervenire i caso di bisogno.

Immaginare che tutti i treni debbano essere scortati dalla polizia ferroviaria appare una ipotesi alquanto improbabile per i rilevanti costi, anche organizzativi, che ciò comporterebbe.>>


Allora io dico che anche il costo sanitario (cure sanitarie del capo treno) e di giustizia (nomina del difensore d'ufficio e costi di traduzione degli atti (e della persona da Vergato a Bologna qualora il soggetto fermato non parla correntemente l'italiano) spalmati:  il primo su tutta la popolazione fisica e giuridica regionale che paga l'irpef regionale; la seconda sull'intero territorio nazionale, ha un rilevante costo che non verrà certo recuperato nei confronti di certe categorie di persone di sicura indigenza.

Altra cosa di non poco conto che rilevo, il fatto che si debba fare  ricorso alle risorse umane e finanziarie dei Carabinieri quando in questo contesto il Corpo di Polizia che ha competenza risulta essere  la Polizia Ferroviaria. 

Tale "distrazione temporanea" in termini di pattuglie  fa in modo che poi una parte del territorio rimanga "scoperto" da controlli istituzionali dell'Arma. Soprattutto fuori dai Capoluogo di Regione e Provincia dove essi hanno quasi l'esclusiva per il controllo del territorio in relazione alla sicurezza e ordine pubblico che per la prevenzione ela repressione dei reati.

http://www.poliziadistato.it/articolo/view/23465/

lascio a voi il compito di analizzare gli "n" uomini in divisa in "n" caserme e gli "n" passeggeri per dare la giusta dimensione (non politica) in proporzione tra offerta della sicurezza e su quanti obiettivi questa offerta deve dare riscontro (stazioni, linee ferroviarie, treni)

https://www.ansf.it/documents/19/1563708/protocollo_intesa_ANSF-POLFER.pdf

http://www.publicpolicy.it/ferrovie-mit-aggressioni-44084.html

Una via di mezzo potrebbe essere la possibilità di far co-finanziare alla Regione, con risorse Europee, di Trenitalia-Tper e dei Comuni toccati dalla linea e da quelli limitrofi,  l'apertura di una "filiale" di Polizia Ferroviaria (con max 2 tre agenti in servizio dalle 6 alle 22) a metà percorso tra Porretta e che so Sasso Marconi.

e di spendere poche migliaia di euro per l'acquisto di spray al peperoncino da parte di Trenitalia in concorrenza con la Regione (per i treni cofinanziati) in vendita nelle armeria (aventi le caratteristiche che si possono leggere su questo sito)

http://www.poliziadistato.it/articolo/11279-Spray_per_la_difesa_personale/

da consegnare in dotazione a bordo dei treni, al solo scopo di evitare e di subire aggressioni fisiche da parte dei piu' esagitati e/o riottosi non potendo, come pubblici ufficiali, utilizzare mezzi coercitivi come le forze di polizia.

Da ultimo, sempre dalla risposta del competente Assessore si rileva che i capi treno sanno della presenza delle forze dell'ordine a bordo dei treni. 

Ma noi passeggeri no.

Come da annuncio ci invitano sempre a rivolgerci al Capo treno in caso di necessità poichè è la figura di riferimento. 

Provocatoriamente chiedo, da come stanno evolvendo le cose, se dovremo rivolgerci  al Paradiso  prima di salire a bordo di un treno.

Marco.





C’è un obbligo di avere con sé un documento d’identità da far visionare in caso di un controllo di polizia o quando un pubblico ufficiale in servizio di controllo a bordo dei treni chiede il riconoscimento di un passeggero sprovvisto di titolo di viaggio?
Io questo obbligo non sono riuscito ad individuarlo, né ho rilevato sanzioni qualora un cittadino a passeggio sulla parte di crosta terrestre politicamente chiamata Italia né al passeggero sprovvisto di titolo di viaggio sulle medesima porzione di crosta terrestre di cui sopra.
La Carta d’Identità è prevista dal Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza che, all��art. 3 impone l’obbligo al Sindaco di rilasciare la carta, ma nessun obbligo di in capo al cittadino di richiederla.
Quindi  ne discende che nessuno può imporci di avere un documento.
Al successivo art. 4 osservo però che
L'autorità di pubblica sicurezza ha facoltà di ordinare che le persone pericolose o sospette e coloro che non sono in grado o si rifiutano di provare la loro identità siano sottoposti a rilievi segnaletici. Ha facoltà inoltre di ordinare alle persone pericolose o sospette di munirsi, entro un dato termine, della carta di identità e di esibirla ad ogni richiesta degli ufficiali o degli agenti di pubblica sicurezza.” 
Come stabilire se una persona è “pericolosa o sospetta” potrebbe richiedere defatiganti esercizi mentali.
osserviamo però che il Testo Unico prevede che l’obbligo possa essere imposto solamente alle succitate categorie, di fatto escludendo tutti gli altri, che possono quindi andare in giro con le tasche vuote (anche perché c’è crisi).
Però il primo comma prevede che chi rifiuta o non è in grado di “provare” la propria identità possa essere sottoposto a rilievi segnaletici.
Che nel lato pratico lo si può tradurre nell’ “essere portato in caserma o commissariato ed essere sottoposto ad accertamenti”.
Chi è che può chiederci informazioni circa la nostra identità?
Non solo le forze di polizia, ma qualunque pubblico ufficiale, come stabilisce il Codice Penale, art. 651 (ma quello citato prima non si chiama “Testo Unico” perché dovrebbe raccogliere tutte le norme di pubblica sicurezza in un solo testo?):
Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a euro 206”.
Quindi anche altri soggetti con la qualifica di pubblico ufficiale possono chiederci  “indicazioni” circa l’identità, ma, di nuovo, non scaturisce nessun obbligo di possedere un documento, dato che queste indicazioni il cittadino può fornirle semplicemente a voce.
Possiamo allora stare tranquilli e non avere documenti?
Di converso, a titolo esemplificativo, se siete alla cassa di un supermercato e volete pagare con la carta di credito e questa non è accompagnato dal documento di identità, non potete certo raccontare di voi alla cassiera per procedere all’acquisto della merce scelta dagli scaffali.
Se dobbiamo ritirare  un esame medico, se sottoscriviamo un’utenza telefonica o quant’altro ci viene chiesto un documento d’identità, quindi meglio averlo con noi, anche nel caso di un controllo di polizia.
 
Io ci rilevo una bestiale incoerenza. Spero la sappiate rilevare Voi e possiate proporre un cambio nella normativa sulla Pubblica Sicurezza che dovrebbe essere di rango superiore alle esigenze di una carta di credito o alla diritto alla privacy rispetto al potenziale portatore di patologie. Rispetto a possedere il documento anche per i controlli di polizia.
Marginalmente vi offro questo florilegio circa il ginepraio dei documenti di identità di altri paesi a noi vicini.





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