martedì 5 luglio 2016

Casalecchio di Reno. perAspera si chiude con la danza dei Cadavre Exquis, la performance dei Fratelli Broche e l'installazione interattiva di Montanari-Cafagna.



Dopo gli appuntamenti che hanno coinvolto Bologna dal 16 al 19 giugno, perAspera ha scelto di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le suggestioni offerte da luoghi della Città Metropolitana. Dopo la cinquecentesca Villa Salina a Castel Maggiore, le piazze del centro di Budrio, le architetture magiche della Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, il festival si appresta a chiudere la sua nona edizione domani, mercoledì 6 luglio, a Casalecchio di Reno tra Spazio Eco e Sala delle Cerimonie in una serata ad ingresso con contributo libero: i Fratelli Broche portano in scena Filoconduttore, uno studio sugli status symbol contemporanei e i loro significati. Qui, i corpi sono contornati da simboli, in uno spettacolo che richiede l'interazione con il pubblico. I presenti vengono legati da un fil rouge a ciò che sceglieranno come simbolo personale. Un legame solido tra persone fisiche e beni materiali, come espressione visiva e tattile di ciò che la nostra storia e il nostro io interiore ci portano a pensare e fare in maniera metaforica ogni giorno. C’è chi desidera l’auto di culto, chi invece una borsa di firma, e chi sceglie decide di quale storia vuole far parte.
 
Nello Spazio Eco viene messa in scena la danza ironica dei romani Cadavre Exquis, che presentano Stupor: il ritorno di Britney Spears agli MTV Awards del 2007, ingrassata e inadeguata in un bikini troppo stretto, sguardo reduce dagli psicofarmaci. Porta a termine la sua esibizione come se niente fosse. È una presenza-assenza straniante, è la nostra difficoltà nell'orientarci oggi.
Il collettivo Cadavre Exquis conduce in un mondo ambiguo, sospeso fra la scena e la vita, richiedendo una
forte vicinanza del pubblico. 
Sulla fusione tra arte visiva, videoarte e tecnologie interattive si fonda, invece, l'installazione – fruibile il negli spazi esterni dello Spazio Eco 10.180.000 di Simona Cafagna e Matteo Montanari. 10.180.000 sono i chilometri quadrati su cui si estende il continente europeo. L'installazione ricerca e proietta dal vivo i tweet che riguardano le frontiere, i muri e chi (non) ha diritto ad oltrepassarli. E, mentre i muri si sgretolano e i tweet svaniscono, migliaia di persone sono in marcia. Il tentativo è quello di sfondare il muro della chiacchiera, di sollevare il velo dell'ovvietà, di invitare a cambiare sguardo, di sentire di essere con gli atri nel mondo di non essere più cosa tra le cose.

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