E
sì, questo matrimonio fra comuni s'ha da fare. Ne sono convinti e lo
sostengono con decisione i consiglieri di minoranza di Monzuno, al
secondo convegno da loro organizzato finalizzato ad approfondire la
tematica.
Si
è detto che i vantaggi economici sono più che apprezzabili ( circa
il 10 % in più della spesa corrente di ogni comune arriveranno da
Stato e Regione), quelli organizzativi pure ( per esempio,
l'unificazione delle singole direzioni comporta un notevole risparmio
di personale direttivo e consente una migliore operatività, per
esempio nelle manutenzioni). Inoltre sono prevedibili risparmi grazie
a una migliore organizzazione anche strumentale, resa possibile dalle
unificazioni di settore. Il cittadino non ne avrebbe un disagio
poiché in ogni sede municipalizzata resterebbe un front office da
cui è passibile avere i servizi tradizionali e interagire, grazie
alle tecnologie moderne, con la sede principale per ogni tipo di
esigenza. Per il cittadino cambierebbe il rapporto con gli
amministratori comunali che dovrebbero organizzare la loro presenza
nei diversi ex comuni e non più con la frequenza di ora. Un
ulteriore risparmio deriverebbe dalla diminuzione della
rappresentanza politica.
Nell'incontro,
cui ha partecipato anche un esperto della regione, si è arrivati
anche a valutare le risorse che i comuni avrebbero per esempio in una
fusione a tre. La somma proveniente da Regione e Stato sarebbe di
circa un milione e 700.000 euro per 10 anni. Monzuno rinuncia, si è
detto, a circa 500.000 euro l'anno. Se poi la fusione fosse a
quattro, la somma crescerebbe ulteriormente poiché il trasferimento
sarebbe di 8 euro per abitante e non 7 come nel caso di tre. Se
infine la fusione fosse a cinque la cifra per abitante crescerebbe
ancora. Il trasferimento avrebbe poi un ulteriore incremento
percentuale se la 'fusione' fosse fra tutti i comuni dell'Unione.
L'incremento si spiega poiché ciò comporterebbe il superamento
dell'Unione e quindi un ulteriore risparmio politico-burocratico.
Si
è parlato anche delle possibili combinazioni e la più 'gettonata'
è parsa quella fra i Comuni che comprendono i territori di Monte
Sole: Marzabotto, Monzuno e Grizzana. Pur essendo possibili anche
allargamenti ad altri comuni, per esempio Sasso Marconi e Vergato,
l'operazione in questo caso solleverebbe però delle riserve.
Fra
i presenti anche l'ex sindaco di Monzuno Andrea Marchi (in piedi nella foto) che ha detto.
“ L'apparentamento non dovrebbe essere una ' fusione fredda', cioè
basata unicamente su calcoli di convenienza economica, ma attorno al
progetto dovrebbe esserci una convinta adesione di una maggioranza di
cittadini”. L'ex segretario del Pd monzunese Francesco Manieri si è
dichiarato per la fusione a tre perchè saldata da una memoria
condivisa. Fra i relatori c'è stato chi ha invitato a superare i
campanilismi tradizionali per valutare e adottare nuovi elementi
aggreganti senza preconcetti.
L'incontro
aveva la finalità di sollecitare sul tema la maggioranza consiliare
di Monzuno anche se il sindaco Mastacchi si è dichiarato più volte
scettico e critico sulle proposte di fusione. Ha addirittura
recentemente affrontato un viaggio di protesta a piedi da Monzuno a
Roma sostenendo che è inaccettabile che il governo centrale prima
impoverisca i comuni attraverso una costante diminuzione di
trasferimenti per poi ricattarli costringendoli alle 'fusioni'. Se i
soldi ci sono per le fusioni, ci sono anche per le non fusioni,
sostiene Mastacchi.
La
partita è interessante e solo all'inizio e, anche se non ancora
portati in discussione, avranno un peso certamente 'gli equilibri
elettorali' che le diverse ipotesi di fusioni presentano e la scelta
delle localizzazioni della sede del nuovo comune e quelle delle sedi
operative.
L'argomento,
oltre che avvincente, poiché pare un passaggio obbligato per
sopravvivere, ma non stabilito negli accoppiamenti, determinerà
l'assetto amministrativo anche della montagna per un lungo periodo.
Domanda.
RispondiEliminaLa fusione di comuni è reversibile?
Non è cosa da poco ove si scoprisse di non aver fatto un affare.
Senza questa possibilità è comunque un atto di fede (azzardato) verso chi ha ridotto i Comuni allo stato attuale.
E te lo credo che vorrebbero... per tornare fra le braccia di mamma PD!
RispondiEliminaInfatti l'obiettivo è proprio quello che ha ben individuato l'anonimo 22.39.
RispondiEliminaIl Partito Democratico usa tutti i mezzi per mantenere il controllo del territorio.
Riflettano I cittadini e non si prestino ai giochi di costoro.
La separazione fra comuni, ovvero il contrario della fusione si può fare solo se i separati superano i 10000 abitanti. Marzabotto è sotto dunque nella eventuale separazione deve accorpare atri territori fino ad arrivare a 10000 abitanti.
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