Come
ogni prima domenica del mese, ingresso
gratuito anche il 5 giugno
nelle aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza Archeologia
dell'Emilia-Romagna.
Antica
città di Kainua e Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto,
aperto dalle 9 alle 18.30, area archeologica dalle 8 alle 19
Ciò
che fa di Marzabotto, l’antica Kainua, una testimonianza unica
nell’ambito della civiltà etrusca è la straordinaria
conservazione dell’impianto originale della città, scandito da
ampie strade che si incrociano ortogonalmente, suddividendo in modo
regolare lo spazio urbano orientato secondo i canoni dell’etrusca
disciplina.
La
visita al sito si snoda, sullo sfondo dei calanchi, dai resti
dell’abitato sul vasto pianoro, alle costruzioni sacre
dell’acropoli, alle aree funerarie subito al di fuori della città
dei vivi.
Il
museo dedicato a Pompeo Aria, organizzatore del primo nucleo della
collezione, raccoglie le testimonianze, ricche di suggestione, della
vita della città che prosperò dalla fine del VI alla metà del IV
secolo a.C., con i ricchi corredi delle necropoli, le ricostruzioni
di tetti e degli alzati delle case, le statuette votive in bronzo e
una preziosa testa di Kouros, insieme a testimonianze dal territorio
circostante, tra cui i ricchi corredi funerari da Sasso Marconi.
info
051 932353
Complesso
archeologico della Villa Romana di Russi (RA) aperto
dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso 18.30).
Nato
per lo sfruttamento agricolo dell'area nell'antichità,
l’insediamento rustico di Russi é forse il più importante finora
noto dell’Italia settentrionale. Conobbe il massimo splendore tra
il I e il II sec. d.C. quando il complesso fu completamente
ristrutturato, anche scenograficamente, da un proprietario
probabilmente arricchitosi vendendo le eccedenze agricole alla flotta
militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna. È
in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di
fattore (procurator) al comando di un gran numero di schiavi,
esce dall’autosufficienza per diventare una vera a propria macchina
produttiva. Le dimensioni della cucina comune la dicono lunga
sull’entità del personale della villa nei momenti di maggiore
impegno, come aratura e mietitura di cereali o raccolta e pigiatura
dell'uva.
Il
proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente ma il
suo alloggio era comunque lussuoso, con sala da pranzo (triclinium),
stanza per ricevere (tablinum), impianto termale e pavimenti a
mosaico.
Dopo
un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della
flotta militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte
imperiale si trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere
definitivamente abbandonata in epoca medievale.
info
0544 581357
Area
archeologica e Antiquarium
di Veleia. Lugagnano Val d'Arda (PC) aperti
dalle 9 alle 19.
I
resti monumentali del municipium romano di Veleia sono tra i
più suggestivi dell'Italia settentrionale.
Incastonata
nelle colline piacentine, in un contesto naturalistico di assoluto
valore, Veleia ruota attorno al proprio foro, la piazza circondata su
tre lati da un portico su cui si aprivano botteghe e ambienti a
destinazione pubblica, che Lucio Lucilio Prisco, uno dei due massimi
magistrati locali, pavimentò con lastre d'arenaria ai tempi
d'Augusto
Il
pubblico può passeggiare tra i monumenti onorari e le vetuste
architetture, tra l'edificio termale e i quartieri d’abitazione, e
infine visitare il piccolo Antiquarium che, accanto ai calchi
della Tabula Alimentaria traianea e della Lex de Gallia
Cisalpina, espone i reperti che illustrano i momenti più
significativi della storia di Veleia: le sue origini liguri,
l'edificazione dei principali monumenti pubblici, le testimonianze
degli arredi e dello stile di vita delle dimore private, i riti
funerari e il ricordo degli spettacoli gladiatori.
info
0523 807113
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