Sono
state 3 ore e mezzo di ansia e panico quelle vissute oggi pomeriggio
a Sasso Marconi, dove un uomo ha minacciato di gettarsi dal ponte sul
fiume Reno insieme alla sua bambina di quattro anni. Tutto è
iniziato intorno alle 17 quando i Carabinieri sono stati allertati da
alcuni passanti per la presenza sul ponte Leonardo da Vinci, ormai
famoso perchè teatro di diversi suicidi, di un uomo che si sporgeva
dal parapetto del ponte tenendo per mano la bambina e gridava le sue
intenzioni suicide. Immediatamente sono accorsi i Carabinieri della
locale stazione, guidati dal maresciallo Argento. I militari hanno
subito cercato di calmare l'uomo e contemporaneamente hanno allertato
il 118, la Pubblica assistenza di Sasso Marconi, giunti prontamente, e
i Vigili del Fuoco. Questi, assieme ai colleghi di Modena chiamati
per dare un rinforzo, hanno steso un grande telo sotto il ponte per
neutralizzare eventuali gesti improvvisi dell'uomo. Pare che
all'origine dell'atto vi fosse la richiesta di avere una
riconsiderazione degli accordi sui tempi di affidamento della bambina
ritenuti dal padre iniqui e insoddisfacenti. Hanno affiancato nella
trattativa avviata dal maresciallo di Sasso Marconi, un esperto
dell'arma, il medico del 118 e un volontario della Pubblica. La
trattativa è durata a lungo e intanto un folto numero di persone,
sassesi e automobilisti di rientro in città, si è radunato
all'ingresso del ponte e in modo molto allarmato ha assistito a ciò
che stava accadendo. Tra loro anche il sindaco di Sasso Marconi,
Stefano Mazzetti e quello di Vergato Massimo Gnudi ( l'uomo è
infatti risultato un cittadino di Vergato). Infine alle 20.15, il
vergatese si è avvicinato al maresciallo Argento, ha consegnato la
bambina e si è arreso. I presenti hanno salutato il gesto con un
bell'applauso liberatorio e un ringraziamento diretto al maresciallo
per il bel lavoro messo in atto. Poi la bambina e l'uomo sono
saliti in un'auto delle forze dell'ordine assieme al Pm e trasferiti
a Bologna.
ho appena letto l'articolo, sperando proprio di leggere buone notizie, sono passata dal ponte pensando ingenuamente che l'assembramento fosse in merito a qualche manifestazione data la festività del primo maggio, quando invece mi è stato riferito che cosa effettivamente stava accadendo sono rimasta di sale ma quello che ancora di più mi ha sconvolta è stato l'atteggiamento delle numerose persone che si sono accalcate per avere una migliore visuale, come fosse uno spettacolo, una partita...me ne sono andata all'istante, pregando che non accadesse nulla e ho continuato a vedere persone che accorrevano, famiglie con bambini,avranno sicuramente applaudito al coraggio e determinazione delle forze dell'ordine nell'aver evitato la tragedia ma sembrava un pubblico in attesa del gesto sconsiderato e disperato, per poi dire "io c'ero, io ho visto", curiosità morbosa e vergognosa
RispondiEliminaLa gente che si era assiepata a godersi lo spettacolo o a pubblicare su Facebook video foto mi fa veramente tristezza. Una tragedia si stava consumando e tutti a partecipare al festival del dolore. Gente non vi capisco. Non potevate stare a casa vostra? Non era neanche una bella giornata. In quelle situazioni siete utili come la grandine per i contadini
RispondiEliminaLa gente è folle e ipocrita
RispondiEliminaConcordo coi primi commenti. Veramente squallidi quegli "spettatori"!
RispondiEliminacondivido pienamente le tre considerazioni degli anonimi. Poi mi chiedo se lungo tutta la ringhiera bassissima di quel ponte non si possa sistemare una barriera sovrastante alta, fitta e appuntita, tale da creare la massima sicurezza.
RispondiEliminaPremesso che l'unica cosa importante è quanto scritto sui "curiosi", non è con le inferriate che si risolvono questi problemi.
RispondiEliminaSe una persona sente di dover richiamare l'attenzione su di se in questo modo, troverà sempre un luogo in cui farlo, per quanti soldi si voglia spendere per evitarlo.
Allora (se ci fossero) sarebbe meglio spendere quei soldi per rendere questo mondo più vivibile.
Si è sempre parlato di mettere una barriera antisuicidi lungo il ponte .Si continua a dire che se uno è veramente deciso a suicidarsi non c'è barriera che tenga.Purtroppo però questa volta ha rischiato grosso una vittima innocente . Una barriera non avrebbe reso possibile questo tragico progetto che fortunatamente si è concluso bene.Non ho parole per i macabri guardoni che sgomitavano per trovare la migliore visuale .Ma dico io ,era uno spettacolo da portarci anche dei bambini e degli adolescenti?Ci mancavano solo i pulmini delle varie reti televisive e qualche elicottero nell'aria.Tutta quella cronaca nera romanzata in TV ci rende dei macabri spettatori.
RispondiEliminaSenza essere uno psicologo e senza aver seguito il caso, suggerisco comunque che quell'uomo avesse più voglia di attirare l'attenzione che di suicidarsi.
RispondiEliminama si dai, un po' di naturale morbosità, del mors tua vita mea. non facciamo gli indignati della poltrona :)
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