Il
Collettivo Autonomo Studentesco Bologna scrive:
Anno
dopo anno, dopo aver lanciato un forte messaggio di opposizione alle
prove Invalsi, abbiamo riscontrato un alto numero di boicottaggi in
tutta Italia.
Esprimere il nostro dissenso nei confronti di questi beceri test, che sono strettamente ricollegabili al fallimentare modello di “Buona Scuola” di Renzi e alla conseguente mercificazione del sapere, è
legittimo ed è un nostro diritto.
Nessun professore o dirigente scolastico può minacciare i suoi studenti con sanzioni disciplinari semplicemente perché esprimono il loro parere politico contrario a delle prove che non fanno altro che categorizzare gli studenti e gli istituti di cui fanno parte.
Nonostante questo, in seguito al boicottaggio delle prove Invalsi somministrate il 12 Maggio, alcuni ragazzi dell'Istituto Alberghiero Scappi di Casalecchio si sono ritrovati ad affrontare sanzioni
disciplinari imposte dalla dirigente scolastica, la quale ha arbitrariamente deciso di sospenderli con obbligo di frequenza per sei giorni senza neppure riunire un consiglio di classe.
L'unica colpa dei ragazzi è di essersi opposti a delle prove che non sono obbligati a svolgere e annullano completamente il loro pensiero critico e razionale, limitando la possibilità di esprimersi di fronte a delle sterili domande a risposta multipla.
Per far ritirare queste sanzioni disciplinari gli studenti e studentesse hanno intenzione di appellarsi al Garante degli studenti e nel caso di una risposta negativa, rivolgersi poi all'Ufficio Scolastico Regionale per fare ricorso.
Questa potrebbe considerarsi, per vie legali, come la soluzione più veloce, se solo le persone che dovrebbero rivalutare le sanzioni non fossero le stesse che hanno deciso di imporre lo svolgimento delle prove Invalsi (cioé una parte del Consiglio d’Istituto).
Malgrado queste sanzioni disciplinari, non lasceremo che questi presidi Sceriffo ci impongano di mercificare il nostro sapere e il nostro pensiero critico.
Continueremo a lottare contro al modello della buona scuola, per favorire la scuola del sapere.
Esprimere il nostro dissenso nei confronti di questi beceri test, che sono strettamente ricollegabili al fallimentare modello di “Buona Scuola” di Renzi e alla conseguente mercificazione del sapere, è
legittimo ed è un nostro diritto.
Nessun professore o dirigente scolastico può minacciare i suoi studenti con sanzioni disciplinari semplicemente perché esprimono il loro parere politico contrario a delle prove che non fanno altro che categorizzare gli studenti e gli istituti di cui fanno parte.
Nonostante questo, in seguito al boicottaggio delle prove Invalsi somministrate il 12 Maggio, alcuni ragazzi dell'Istituto Alberghiero Scappi di Casalecchio si sono ritrovati ad affrontare sanzioni
disciplinari imposte dalla dirigente scolastica, la quale ha arbitrariamente deciso di sospenderli con obbligo di frequenza per sei giorni senza neppure riunire un consiglio di classe.
L'unica colpa dei ragazzi è di essersi opposti a delle prove che non sono obbligati a svolgere e annullano completamente il loro pensiero critico e razionale, limitando la possibilità di esprimersi di fronte a delle sterili domande a risposta multipla.
Per far ritirare queste sanzioni disciplinari gli studenti e studentesse hanno intenzione di appellarsi al Garante degli studenti e nel caso di una risposta negativa, rivolgersi poi all'Ufficio Scolastico Regionale per fare ricorso.
Questa potrebbe considerarsi, per vie legali, come la soluzione più veloce, se solo le persone che dovrebbero rivalutare le sanzioni non fossero le stesse che hanno deciso di imporre lo svolgimento delle prove Invalsi (cioé una parte del Consiglio d’Istituto).
Malgrado queste sanzioni disciplinari, non lasceremo che questi presidi Sceriffo ci impongano di mercificare il nostro sapere e il nostro pensiero critico.
Continueremo a lottare contro al modello della buona scuola, per favorire la scuola del sapere.
Esprimo totale solidarietà alla Preside dell'Istituto Alberghiero Scappi di Casalecchio.
RispondiEliminaIn questo comunicato degli "studenti" non sono esposti i fatti reali avvenuti.
Brava la Preside.
In questo paese sembra che ogni individuo faccia quello che gli pare anche se questo va contro le normative vigenti e poi pretende di poter continuare la sua vita regolare come non fosse successo nulla.
RispondiEliminaSe la mormativa è sbagliata credo che, in un paese democratico e civile, si fanno le dovute rimostranze nelle sedi e nelle formule consentite per modificarla.
Chi si assume un atteggiamento o una protesta personale diversa si dovrà far carico anche delle conseguenze.
Non conosco al situazione specifica, ma a leggere il comunicato mi vien da dire che questi ragazzi non volevano svolgere le prove invalsi (che comunque non sono invenzione di Renzi e che comunque concordo nel dire che sono inutili e senza senso) potevano tranquillamente starsene a casa. E magari andare a protestare nelle sedi appropriate!
RispondiEliminaLa quantità di stupidaggini e di assurdità delle castalie per poracci sinistroidi contro gli INVALSI sono l'ennesima dimostrazione dello squallido, orribile oscurantismo che la "sinistra religione ugualista" sta imponendo a masse sempre piu' rincitrullite, bamboccionizzate, infantili, ignoranti, inquinate da demagogie delle uguaglianze ugualiste, dei diritti dirittisti e di altre fanfaluche.
RispondiEliminaOgni tentativo per misurare in modo meno opinabile, meno personale, piu' oggettivo possibile DIFFERENZE, peculiarita', meriti, demeriti, è massimamente ecologico.
Gli studenti non hanno alcun fondamento etico per rifiutarsi di essere valutati.
Ogni azione e ideologia contraria antiecologica e quindi da combattere.