“ A
mio parere è una strada obbligata”, ha sottolineato il presidente
dell'Unione dei Comuni dell'Appennino, Romano Franchi, nel suo
intervento all'incontro organizzato dal PD di Monzuno sul tema della
'fusione dei Comuni' riferendosi appunto alla ipotesi di fusione di
più comuni in un nuovo ente comunale. Ha poi messo in risalto come
il 'matrimonio amministrativo e territoriale' fra più comuni
contigui e armonizzati da fattori aggreganti non è solo un'unione
di interesse (Stato e Regioni attribuiscono a questa eventualità
apprezzabili risorse economiche), ma soprattutto organizzativa.
Portando l'esempio del Comune di Valsamoggia, dove 5 comuni si sono
'fusi' in uno solo, ha sottolineato: “ Invece di una ragioneria per
ogni comune, se ne allestisce una sola con notevole risparmio e con
la possibilità di utilizzare il personale in altre funzioni a
beneficio dell'organizzazione generale”. Il sindaco ha poi portato
anche l'esempio di un caso del suo comune, Marzabotto, dove una
bella attrezzatura per l'asfaltatura stradale non viene utilizzata
per mancanza di personale dovuto alle restrizioni sulle nuove
assunzione. Il comune nato dalla fusione di più enti può disporre
di un organico ben più allargato e organizzare un lavoro più ampio
ed efficiente. “Anche la Corte dei Conti ha rilevato che la fusione
dei Comuni porta a un risparmio economico notevole, a fronte invece
di rilevanti investimenti”, ha concluso Franchi, non mancando di
sottolineare che l'operazione, per essere efficace, deve avere
l'apprezzamento e l'accettazione delle comunità coinvolte e deve
rispettare una logica pratica organizzativa da reperire in una
ragione pratica e politica comune . A tal proposito ha fatto
l'esempio del Parco di Monte Sole che potrebbe essere la ragione
unificante per diversi comuni dell'area.
All'incontro
partecipava anche l'onorevole Marilena Fabbri che ha fatto un
excursus informativo su tutte le leggi che regolano la materia . Ha
sottolineato come il progetto deve avvenire per gradi e cioè è bene
che parta prima con una 'unione dei comuni' (i singoli enti
continuano a esistere, ma mettono in comune la gestione di alcuni
servizi, come Polizia municipale, manutenzione strade e altro) . Se
l'esperimento ha riscontri positivi è consigliabile fare il passo
successivo, quello della fusione, i singoli enti cioè a quel punto
si fondono in un unico nuovo ente e i vecchi comuni mantengono ancora
una municipalità priva però di potere decisionale. Rimangono solo
punto di riferimento burocratico per la comunità storica.
Presente
anche Mirella Manzarini ( nella foto) , responsabile PD della montagna, che, dopo
aver sostenuto che la fusione dei comuni è una 'necessità oggettiva
e una opportunità economica, ha ricordato, tra l'altro, che
Castiglione e Camugnano hanno già chiesto il finanziamento regionale
per lo studio di fattibilità del progetto di fusione e non si
esclude che ai due si possa aggiungere anche San Benedetto Val di
Sambro. Quest'ultimo avrebbe chiesto ' una pausa di riflessione'. Ha
poi messo in risalto come tutte le leggi spingano alla fusione e come
un numero minore di comuni rispetto a quello attuale darebbe maggior
peso contrattuale ai singoli nuovi enti perchè rappresenterebbe un
numero di persone più elevato.
Infine
i consiglieri locali di Monzuno hanno illustrato una loro
interrogazione alla Giunta comunale nella quale si chiedeva di
affrontare la tematica 'fusione', cui hanno avuto una risposta
piuttosto evasiva. Ma, si sa, il sindaco Marco Mastacchi è piuttosto
critico sulla fusione e ha persino affrontato un 'trasferimento a
piedi' fino a Roma per porre l'attenzione generale sul tema. “ Si
punta a impoverire i Comuni per poi ricattarli con i finanziamenti
previsti in caso di fusione”, denuncia il primo cittadino di
Monzuno per rimarcare che la fusione non è una scelta, ma la si
vuole portare a 'necessità di sopravvivenza'.
E
forse proprio questo è l'ostacolo che renderà per Monzuno il
processo di fusione un percorso accidentato e probabilmente sarà il
'tema trainante' della prossima campagna elettorale per le
amministrative.
Chi
vivrà vedrà, come si suol dire.
Almeno il PD di Monzuno lo dice apertamente.
RispondiEliminaIl PD di Marzabotto invece tace e manda avanti il Sindaco?
E gli altri partiti del governo marzabottese a cominciare da SEL che vede il vicesindaco in questa amministrazione che pensano?
Un po di trasparenza dopo mesi e mesi che tramate di nascosto non guasterebbe. suvvia.....
Il PD di Monzuno ha perso le precedenti elezioni comunali! Con questa fusione vuol solo tornare al comando incanalando i poderosi elettori PD di Marzabotto. Se questo e' il criterio per il bene del territorio!
RispondiEliminaAggiunta: in Valsamoggia sono gia' pentiti della fusione!
Avete appena buttato via 300 milioni di € (i costi del referendum) e adesso cianciate di risparmiare con la fusione dei comuni?
RispondiEliminaVorrei avere la metà del tempo libero della fabbri perpartecipare a degli interessantissimi dibattiti
RispondiEliminaNell'articolo secondo il mio parere si omette che se la fusione non arriva entro il 2018 , dopo non si prenderanno più i contributi e i comuni sotto i 5000 abitanti verranno obbligati a fondersi senza prendere un soldo.
RispondiEliminaSei un tantino disinformato.
RispondiEliminaNessuno puo obbligare a camcellare un Comune perchè è un organo Costituzionalmente previso.