Da
Matteo Renzi
1. Rottamare il risolino
Quando ho annunciato la data di inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria (22 dicembre 2016), ai corrispondenti della stampa estera che mi intervistavano è scappata una sonora risata. “Questa ci è piaciuta, raccontacene un'altra” sembravano dire con il loro risolino.
Conosciamo quel risolino, intendiamoci: quante volte negli ultimi quarant'anni la Salerno-Reggio è stata bloccata, rinviata, sospesa? Ma quel risolino mi ha fatto male perché l'ironia non era su di me, o sul Governo: quel risolino era il simbolo delle tante ironie sull'Italia, contro l'Italia. Quel risolino lo conosciamo. È lo stesso risolino che ci fu rivolto al momento dell'annuncio degli 80 euro. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando annunciammo l'inaugurazione della variante di valico. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando nel cantiere dell'Expo dicevamo che saremmo arrivati in tempo e che la manifestazione sarebbe stata un successo.
È il risolino della legge elettorale che non si farà mai, del Senato che non si cambierà mai, dei poteri alle Regioni che non si ridurranno mai, del tetto allo stipendio dei supermanager pubblici e di tutto quello che potete facilmente immaginare.
Quel risolino è un risolino contro l'Italia. Ecco perché quando sono andato sul cantiere e ho visto gli operai che hanno abbattuto l'ultima galleria avvicinarsi a noi con i loro caschi e con in mano un tricolore, mi sono commosso.
Qui trovate il video del cantiere sulla Salerno Reggio Calabria: dura una decina di minuti.
E intanto grazie a chi mi sta scrivendo (matteo@governo.it) per segnalarmi lo stato dell'arte dei cantieri nei comuni, nelle aree a rischio dissesto, nelle scuole: grazie soprattutto a un gruppo di nonne che in almeno quattro città diverse ha promesso che mi scriverà per verificare insieme come procedono i lavori degli istituti frequentati dai nipoti. Le nonne che controllano sono fantastiche!
Come sapete infatti accanto alle grandi opere abbiamo lanciato un piano di manutenzione straordinaria dei luoghi in cui gli italiani vivono tutti i giorni. Che poi, pensandoci bene, terminare le incompiute e mettere in ordine ciò che viviamo quotidianamente può sembrare banale, ma è la vera grande opera di cui l'Italia ha bisogno.
2. I due volti dell'Europa
Oggi alle 10.31 l'Europa è partita per Marte, con la missione Exomars. Siamo molto orgogliosi di questa Europa e non è un caso che per raggiungere tale obiettivo l'Italia abbia giocato un ruolo chiave, attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana e le nostre aziende. L'Italia è molto più forte e innovativa di come viene raccontata.
Ma l'Europa che parte verso Marte non ci deve far dimenticare ciò che sta accadendo tutti i giorni in varie parti del continente, da Calais, in Francia, a Idomeni, in Grecia. Guardando questa foto c'è da commuoversi per lo spettacolo della vita che è più forte di tutto. Ma c'è da indignarsi pensando che un neonato si trovi in queste condizioni nel 2016.
Tenete insieme queste foto:
Troverete le contraddizioni e le potenzialità della nostra Europa. Questa foto oggi è la carta d'identità dell'Europa. Un continente con un potenziale enorme ma che oggi sembra smarrito davanti alla crisi dei rifugiati.
Ecco perché tutti i giorni noi come Italia lavoriamo per un'Europa centrata sui valori umani e non solo sui parametri economici. Per un'Europa che si occupi di lavoro e non solo di finanza. Per un'Europa che abbia lo stesso ideale e non solo la stessa moneta.
Ci abbiamo provato anche cercando di spostare la direzione della sinistra europea, sabato scorso a Parigi. E continueremo a farlo nei prossimi giorni a partire dal Consiglio Europeo di giovedì e venerdi. Dove vogliamo trovare un accordo con la Turchia, ma non al prezzo di rinunciare ai valori che caratterizzano l'Europa. Dove vogliamo una risposta unitaria europea che non sia fondata sulla paura e sui muri.
3. Il Partito Democratico
Davanti a questi problemi il dibattito interno di tutti i partiti (talvolta purtroppo anche del PD) sembra surreale. Ai miei compagni di partito che pongono grandi problemi sulla visione strategica della sinistra, in Italia e nel mondo, do appuntamento per lunedì prossimo, in direzione e soprattutto al congresso del 2017 . Per gli appassionati della materia segnalo questo mio botta e risposta (molto lungo ma anche acceso, con domande non banali e con diverse critiche) fatto con gli studenti della scuola di formazione politica del PD: cliccate qui se volete.
A tutti quelli che invece criticano le primarie voglio dire che le primarie sono uno strumento serio per favorire la partecipazione e aprire la classe dirigente dei partiti al rapporto con i cittadini. Certo, qualche volta si registrano casi antipatici, non è una discussione nuova. Io ricordo che quando ho perso le primarie del 2012 molti dei miei amici volevano fare ricorso perché in intere regioni c'era la poco simpatica abitudine di bruciare schede e verbali senza la possibilità di ricontare. Allora presi il microfono e dissi la verità: che avevo perso. Punto. Può accadere di perdere. E solo chi sa perdere potrà imparare a vincere.
Quanto agli altri partiti, buttiamola sul ridere. Dall'alto di qualche clic il Movimento 5 Stelle ha fatto pesanti ironie sulle nostre primarie. Guardate questa immagine è un post di facebook
Bene, sapete chi è l'autore? Si chiama Angelo Malerba il candidato sindaco dei 5 Stelle a Alessandria. Due giorni dopo il post lo hanno arrestato con l'accusa di aver scassinato un armadietto per rubare portafogli ai compagni di palestra. Come noto noi siamo garantisti sempre. Ma - per cortesia - cari amici Cinque Stelle. E la prossima volta aumm aumm cortesemente ditevelo allo specchio.
Viva le primarie vere, libere, oneste. Quelle in cui chi perde ammette la sconfitta e dà una mano. Quelle in cui chi vince va in campagna elettorale non da solo ma con migliaia di persone che vogliono essere cittadini, non solo numeri.
Pensierino della sera.
Sto leggendo molto di più che in passato le vostre email. Intanto grazie. Grazie perché mi sembra di tenere vivo così un dialogo con voi come quando facevo il sindaco. Certo, allora bastava prendere la bici e raggiungervi, magari condividendo un caffè e verificando con mano la situazione. Oggi non è più così. Ma la delicata tenacia delle vostre lettere mi riempie di speranza, di problemi, di pensieri. Talvolta il popolo delle enews può anche semplicemente condividere un dolore. Ecco perché - dopo averli chiamati per telefono - ho deciso di condividere con voi questa lettera:
Siamo Giorgio e Maria residenti a Roma. Nostra figlia Elisa, di 11 anni, frequentava quest'anno la prima media e aveva iniziato a studiare spagnolo. Quando siamo andati a visitare il nuovo Istituto delle medie Elisa aveva visto la sala biblioteca, ma con forte rammarico notò che all'interno non c'erano libri, ci chiese di aiutarla a riempire di libri quella sala vuota, io gli dissi di non preoccuparsi perché come avevamo fatto per le scuole elementari potevamo farlo anche li. Elisa era bravissima in Judo, nuoto Basket e gli piaceva tanto leggere, aveva già letto anche qualche libro in inglese e gli piaceva l’idea di iniziare a leggere libri in spagnolo. Elisa il 2 ottobre era a scuola, come tutti gli altri giorni e all'improvviso è entrata in coma, portata in ospedale gli è stata diagnosticata una leucemia promielocitica acuta con emorragia cerebrale, Elisa è deceduta il 5 ottobre. Le scriviamo perchè l'unica cosa che è ; rimasta a me e mia moglie è quella di continuare il lavoro di nostra figlia, quello di cercare libri per la sua biblioteca, l'iniziativa si chiama "DONA UN LIBRO PER ELISA", non stiamo raccogliendo soldi, ma solo libri nuovi ed usati di narrativa, per ragazzi delle medie, in lingua italiana inglese e spagnola, come era desiderio di Elisa. Elisa amava i libri di Harry Potter ma ci chiedeva spesso consiglio di quale libro leggere, voleva farsi consigliare nella lettura, diceva che leggendo la sua mente si apriva e cresceva, e per questo si sentiva diversa dagli altri ragazzi, ecco perché abbiamo chiesto alle persone, di donare un libro che abbiano letto e che secondo loro possa far aprire e crescere la mente di un ragazzo. Il motivo perché Vi scriviamo è per avere un aiuto a trovare donatori di libri di narrativa e romanzi per la Biblioteca di Elisa, sarà Bibliopoint nella scuola media via Roccaforte del Greco facente parte del Circolo didattico Istituto Comprensivo di via Motta Camastra Roma
Grazie Giorgio e Maria
email: giorgio71scala@gmail.com
Da parte mia io invierò una copia la storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi. Se vi va di partecipare al progetto in memoria di Elisa sapete come fare. Intanto un abbraccio forte - credo a nome di tutti noi - a Giorgio e Maria.
Un sorriso (vero, non un risolino!),Matteo
gli italiani devono poter scegliere.
RispondiEliminaDopo 3 presidenti del consiglio impostti è ora di mandare a casa quello attuale e sceglierlo con il voto.
Il candidato giusto per l' italia degli italiani potrebbe essere un matteo ma non certo quello attuale che ci sta raccontando di grandi cambiamenti invisibili, virtuali e pure dannosi x la povera gente. Cambiare tutto, tanto x non cambiare nulla.
WWW lo sfascio!!!!!
Le pallide speranze che l'Italia diventi una democrazia compiuta, analoga alle grandi democrazie liberali dell'Occidente, si sono spente con:
RispondiElimina1) il progressivo esaurirsi del bipolarismo centrodestra-centrosinistra, preludio della nascita di un bipartitismo perfetto fra una destra moderata di ispirazione tendenzialmente liberale e una sinistra moderata a ispirazione tendenzialmente socialista;
2) la nascita del governo Renzi, che è, poi, il Partito unico nazionale, un ircocervo frutto della conciliazione fra due inconciliabili concezioni della politica imposta dalle circostanze.
La rottura del Patto del Nazareno può rivelarsi il primo e augurabilmente decisivo passo verso il superamento delle condizioni citate, che ancora vincolano il Paese e ne condizionano le possibilità di realizzare le riforme necessarie.
Nel momento in cui il comunismo crollava nel mondo e da noi sotto il peso delle dure repliche della storia, si è realizzato, per una di quelle ironie della sorte delle quali è spesso ricca la storia dell'umanità, il disegno gramsciano di conquista del potere da parte della sinistra. Intendiamoci: conquista non realizzata dal Partito comunista, ma dalla cultura della sua retroguardia post-comunista. Hanno contribuito al suo successo la preventiva occupazione delle «casematte» della democrazia liberale, scuola, magistratura, sistema informativo; occupazione che ha spostato l'asse sociale e politico del Paese su soluzioni collettiviste e burocratiche. L'Italia non è diventata un Paese di socialismo reale, ma si è trasformata, quasi senza accorgersene, in una democrazia complessa e fragile, esposta a crisi di governo, prodotte dall'inconciliabilità degli opposti, che ne mettono in pericolo la stabilità e lo sviluppo economico. È scivolata quasi inavvertitamente lungo una china illiberale, verso una sorta di regime, che, di fatto, si sostanzia politicamente in un unanimismo retorico e, amministrativamente, in una burocrazia diffusa, entrambi insofferenti della competizione e dei conflitti fra concezioni diverse del modo di governare; le quali diversità, per dirla con Einaudi, sono il terreno sul quale si concreta e si sviluppa la democrazia liberale. Non sono, quindi, tanto in pericolo le nostre libertà politiche, economiche, sociali, quanto la possibilità di difenderle attraverso i principi ispiratori della democrazia einaudiana.
Che ci piaccia o no, siamo un Paese dominato da un eccesso di produzione legislativa; che alimenta una burocrazia la quale, per parte sua, limita le capacità di iniziativa dei suoi cittadini e di investimenti dall'estero. La vocazione collettivista e illiberale si manifesta con una legislazione che tutto pretende di regolare, e nel modo più sistematico e dettagliato. A diffondere la corruzione sempre più presente a tutti i livelli della macchina pubblica e contro la quale ha parlato anche il neo-presidente della Repubblica nel suo discorso di insediamento, è l'eccesso di regolamentazione, sono le occasioni create dalla stessa legislazione che la vuole combattere. Non siamo il popolo più corrotto del mondo; siamo quello maggiormente alle prese con licenze, divieti che riducono ogni forma di spontaneismo sociale ed economico grazie al quale sono nate e si sono sviluppate le libertà occidentali. È della delegiferazione e della deregolamentazione che avrebbe dovuto occuparsi il governo Renzi se avesse almeno un minimo di cultura riformista. Non lo ha fatto perché non è un riformista, ma è prigioniero, oltre che delle proprie ambizioni di potere, delle stesse corporazioni di cui è figlio e che infestano il Paese, prima fra tutte quelle che fanno capo alle svariate burocrazie sia centrali, sia periferiche.
RispondiEliminaSono stati sprecati due anni. La rottamazione, voluta e promossa da Matteo Renzi, è solo servita allo stesso Renzi per diventare presidente del Consiglio, presiedere un governo che ripropone la stessa politica dei governi che lo avevano preceduto: spese e tasse e nessun beneficio per i cittadini.
RispondiEliminaDa capo del governo ha parlato tanto e non ha detto e, tanto meno, fatto niente.
RispondiEliminaGiorno dopo giorno, Matteo Renzi occupa sistematicamente, con i suoi amici e sodali - per lo più ragazzotte carine, tutte uguali e del suo stesso giro, che ripetono, palesemente senza averne capito il senso, le sue parole d'ordine -, enti e posti, accrescendo il proprio potere personale. Carissimi leggete !!!!leggete.
RispondiEliminaChe ci piaccia o no, Renzi è il prodotto dell'Italia di oggi. Incolta, cialtrona. Inutile prendersela con lui. Lui è quello che compare in tv; uno finito in un posto più grande di lui solo grazie alla propria furbizia e alla propria capacità di intortare chiunque. Ma non dicendo nulla di cui si possa fare il riassunto (è il mio consiglio: riassumere quello che dice, per capire che è da bar Commercio e niente di più). Non si facciano illusioni gli italiani che gli hanno creduto e che ancora gli credono. Con lui non si va lontano; c'è solo da sperare che se ne liberino alle prossime elezioni, dopo aver capito di che pasta è fatto...
RispondiEliminayawn... i soliti gufi ceh commentano.
RispondiEliminaX FORTUNA C' è QUALCUNO CHE COMMENTA.....arrivi tu con due parole pure sbagliate a dire cazzzzzzzzate...... il prototipo tipico italiano che ha la pancia piena e la testa vuota....
RispondiEliminaE sul fatto che sia stato quasi ultimato un lavoro secolare, nessun commento ????
RispondiEliminaFateci un nome che DICA meno balle e FACCIA veramente qualche cosa per gli ITALIANI.
alan(o) delon
Questo governo è contro il benessere del paese come degli italiani.
RispondiEliminaAgli italiani basta prendere tutto quello che hanno costruito, lavoro, casa, benessere e in pensione che ci vadano a 80' anni se muoiono prima peggio x loro, tanto da vecchi non contano + niente e al resto pensiamo noi, cioè niente in cambio. Questo è il livello di cultura e benessere sociale che i nostri politici trasmettono ai propri cittadini. Andare a votare non serve a niente!!!
A QUELLO CHE CONTINUA A DIRE CHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON è STATO ELETTO DA NESSUNO, CHIEDO NUOVAMENTE IL NOMINATIVO DI QUELLO ELETTO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2013.
RispondiEliminaNON ME LO RICORDO.
A QUELLO CHE DICE CHE IL NOSTRO ESIMIO MATTEO NON HA FATTO NIENTE SE NON PARLARE, VORREI RICORDARE CHE NEI DUE ANNI DI GOVERNO HA FATTO PIU' RIFORME DI QUELLI SUCCEDUTESI NEI PRECEDENTI 30. QUESTE RIFORME POSSONO NON PIACERE AFFATTO OD ESSERE RITENUTE NEGATIVE, MA DIRE CHE NON HA FATTO NULLA MI PARE UNA BOIATA, QUESTA SI' DA BAR SPORT.
RispondiEliminaSE DOVESSIMO PRENDERE A RIFERIMENTO GLI INTERVENTI QUI POSTATI, IL RENZI DOVREBBE RAPPRESENTARE UNA MINORANZA INSIGNIFICANTE, INVECE E' L'UNICO NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA CHE A CAPO DI UN PARTITO DI SINISTRA HA OTTENUTO OLTRE IL 40% DI CONSENSI IN UNA TORNATA ELETTORALE ( EUROPEE DEL 1914), CONSENTENDO ALL'ITALIA DI AVERE LA MAGGIORE RAPPRESENTANZA IN EUROPA ALL'INTERNO DEI SOCIALISTI EUROPEI.
QUELLO CHE PIU' SCONCERTA E' L'INSOFFERENZA DI QUELLI DELLO STESSO PD, QUASI CHE IL GODIMENTO MAGGIORE SIA PER LORO L'ETERNA OPPOSIZIONE DI MINORANZA E NON RAGGIUNGERE FINALMENTE LA POSSIBILITA' DI GOVERNARE IL PAESE STRESSATO DA 20 ANNI DI BERLUSCONISMO.
E dopo le supercazzole delle 11 29 e 11 31, tutti a letto a dormire. Mo ci pensa l'anonimo a finire l'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
RispondiEliminafirmato un'altro anonimo (che tristezza)
RispondiEliminaChe tristezza un'altra lenzuolata di Renzi-pensiero su questo blog! Sono molto deluso.
Ringraziamo Stefano Muratori per la puntualità con cui ci propone le gesta e la narrazione del nostro grande presidente e capo del PD.
RispondiEliminapidiellino soddisfatto !!!!!.....non vedo, non sento e non capisco questa è un' altra realtà del PD. (11.29) ciaooooooooooooo
RispondiElimina
RispondiEliminaComitato acqua bene comune Bologna
Comunicato stampa
ACQUA SOTTO ATTACCO:
Stravolta dal PD la proposta di legge per la ripubblicizzazione dell'acqua
Cinque anni dopo la straordinaria vittoria referendaria del movimento per l’acqua, il Partito Democratico in commissione Ambiente stravolge il disegno di legge per la ripubblicizzazione dell'acqua.
La proposta di legge è nata come proposta di legge di iniziativa popolare e sottoscritta da oltre 400.000 cittadini ed è stata ripresentata in questa legislatura dai parlamentari per l'acqua pubblica in accordo con il Forum Nazionale dei Movimenti dell'Acqua.
La legge che approda in parlamento è stata stravolta nel suo contenuto principale, il suo cuore, la ripubblicizzazione, alla faccia dei 27 milioni di cittadini che hanno votato al referendum.
E, mentre in Parlamento si consuma questa ignobile farsa, il governo Renzi e il ministro Madia tentano un affondo per chiudere definitivamente l’anomalia di un pronunciamento democratico dell’intero paese,con il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015.
Tuttavia, mentre il comma c) dell’art. 19 della legge cosi recita: “individuazione della disciplina generale in materia di regolazione e organizzazione dei servizi di interesse economico generale di ambito locale (..) tenendo conto dell’esito del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011”, ecco quali sono le finalità dichiarate del decreto attuativo, così come riportate nell’analisi di impatto allegata:
a) ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità;
b) garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali, in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati.
Il decreto è un vero e proprio manifesto liberista che –art. 4, comma 2- promuove “la concorrenza, la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione di servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale”.
Logica conseguenza di quest’assunto sono:
l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni (art. 7, comma 1);
l’obbligo, laddove la società per azioni sia a totale capitale pubblico, di rendere conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato (art. 7 comma 3), di presentare un piano economico-finanziario relativo a tutta la durata dell’affidamento, sottoscritto da un istituto di credito (art. 7, comma 4), di acquisire il parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
E perché sia chiaro a tutti come l’anomalia referendaria vada definitivamente consegnata agli archivi, ecco ricomparire, dopo anni con cui si era tentato di nasconderla dentro la dicitura “oneri finanziari”, l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano democraticamente abrogato.
Il totale disprezzo della volontà popolare e della democrazia non poteva essere meglio esternato.
Hanno annichilito il paese con la trappola-shock del debito pubblico e lo hanno rinchiuso nella gabbia del pareggio di bilancio, del patto di stabilità e dei vincoli monetaristi: ora si apprestano alla definitiva espropriazione di ciò che ci appartiene per consegnarlo ai grandi interessi delle lobby finanziarie.
Alle donne e agli uomini che in tutti questi anni hanno detto chiaramente come l'acqua e i beni comuni siano garanzia di diritti universali e, come tali, da sottrarre al mercato e da restituire alla gestione partecipativa delle comunità territoriali, il compito di fermare Renzi, Madia e le lobby della finanza, che hanno deciso di assecondare.
Oggi più che mai si scrive acqua, si legge democrazia.
16 Marzo 2016
Comitato Acqua Bene Comune Bologna
questa l' avevamo già letta.
RispondiEliminaC'è anche chi è deluso che le news del Presidente Renzi siano pubblicate su questo blog, quasi che si trattasse di uno strumento che il Fabbriani ha messo ad esclusiva disposizione dei gufi.
RispondiEliminaper fortuna la libertà di espressione è ancora salva e chi vorrebbe raccontare continuamente balle è un pochino riportato alla realtà e verità.
Bollo auto e pensioni, Renzi prepara una doppia mossa per affrontare con maggiore serenità le elezioni comunali di giugno e il referendum costituzionale di ottobre. Qualcosa che assomigli al famoso bonus di 80 euro sfornato alla vigilia delle europee del 2014, quando il Pd agganciò il record di 40,8% di voti. Il toscano ha preso il vizio di concedere qualcosina agli italiani, in vista del recupero di voti che gli permettano di rimanere ancorato alla sua cinica poltrona, fino al 2018.
RispondiEliminaMa pensate che gli italiani siano cosi stupidi da farsi abbindolare x l' ennesima volta ????? si lo pensiamo fermamente!!!
Questa imposta infatti garantisce ogni anno circa sei miliardi di euro, che oltre a tutto finiscono nelle casse delle Regioni: a questa somma vanno poi aggiunti i seicento milioni di competenza erariale, che vanno sotto il nome di superbollo. Difficile che gli Enti locali siano disposti ad accettare senza colpo ferire una misura sicuramente popolare ma decisamente pesante per i conti delle Regioni.
RispondiEliminaUna nuova sfida che per il momento è meglio affrontare solo a parole.
E' tutto solo x il business di qualcuno o enti territoriali, poveri noi costretti a mantenere il mondo intero e a noi cosa rimane????? non ci resta che..... altro che piangere, qui c'è da scappppppppare via...
Rai News
RispondiEliminaDanimarca primo paese per felicità, Italia solo 50 esima .... effetto renzi !!!!!????
l' italia non è + un paese felice è al pari del burundi. Del "bel paese" poi non ne parliamo....
RispondiEliminada parte del centro sinistra PD troppi controlli su di noi comuni mortali, troppi controlli sugli stipendi dei dipendenti, dei pensionati delle entrate di piccole imprese siamo immobilizzati dai controlli e grandi redditi a sfuggono a qualsiasi controllo, ecco il divario enorme chi è controllato paga e chi evade non è possibile controllare e si arricchisce.
Grande Renzi: abbassa ancora le tasse e dopo aver abbassato il canone rai del 10% adesso tosa anche il bollo auto!
RispondiEliminaL'aveva fatto qualcuno, prima? Dài, dite chi l'avava fatto prima? Ahhhh... a gufare tutti buoni, eh!
c' è qualcuno che non dorme alla notte, oppure si alza presto al mattino perchè ha dei pensieri del tipo ore 4.26.
RispondiEliminaL' idea del bollo da eliminare come tassazione onerosa x gli italiani era del berlusca ma poi non è mai andato in porto. un gufo
Anonimo delle 04.26 ma ti rendi conto di cosa scrivi, ma quanto ti sei venduto? Cerca di informarti meglio, in questo momento sono a rischio le acque territoriali di Lazio e Campania, dopo che quelle di Liguria e Toscana sono state svendute da questo governo filoforzaitaliota alla Francia, la Francia, sai quella Nazione che confina con noi nei pressi di Ventimiglia, vosa vuoi che inporti a tutti noi di 3 euro falsamente tolti dai costi della RC auto? Stanno svendendo la nostra patria, nostra , evidentemente non TUA. Vattene tu e il tuo presidente del consiglio, elezioni subito.
RispondiEliminaadesso Verdini ha i titoli per entrare nel pd...
RispondiEliminaanche la boldrini ha LA titoli per entrare
RispondiEliminaCoraggio che poi il grafico del buon umore si alzerà'
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=GOSnzox0mEQ