Un lettore solleta questa pubblicazione e si chiede, ma Renzi lo sa?
Aumenta
il debito pubblico a gennaio, ma in questo modo: il debito delle
Amministrazioni centrali è aumentato di 21,5 miliardi, quello delle
Amministrazioni locali è diminuito di 0,3 miliardi e quello degli
Enti di previdenza è aumentato di 0,5 miliardi.
Lo
rende noto la Banca d’Italia che evidenzia nel contempo un aumento
anche delle entrate tributarie.
In
particolare dal supplemento finanza pubblica del bollettino
statistico della Banca d'Italia si rileva che il debito delle
Amministrazioni pubbliche è aumentato di 21,6 miliardi a gennaio
toccando quota 2.191,5 miliardi di euro.
Mentre
le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono
state pari in gennaio a 34,2 miliardi. Sono pertanto in aumento
rispetto allo stesso mese del 2015.
In
termini tecnici l'incremento è dovuto all'aumento delle
disponibilità liquide del Tesoro (27,8 miliardi, a 63,5; 82,8
miliardi alla fine di gennaio del 2015), solo in parte compensato
dall'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (5,5 miliardi)
e dall'effetto complessivo dell'emissione di titoli sopra la pari e
della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione (0,6
miliardi).
Ignazio
Visco affronta anche problemi di macroeconomia: “C'è un problema
di distribuzione del reddito. – afferma il governatore della Banca
d'Italia - Se molto sarà prodotto da Google, Apple o Amazon, chi
possiede queste aziende diventerà sempre più ricco. Questi ricchi
diventeranno sempre più ricchi e le implicazioni sono come
redistribuire la ricchezza sul reddito: è la sfida della politica
economica di lungo periodo”.
Infine
il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, interviene sulla
questione banche e sulla vendita al pubblico di investimenti
finanziari, sostenendo che se “qualcuno ha venduto i bond
subordinati come sicurissimi allora c'è stato un illecito”. Visco
quindi insiste sulla necessità di una educazione finanziaria per
capire “cosa si firma” quando si investe. Intanto il tribunale
fallimentare di Ancona ha dichiarato lo stato d'insolvenza della
vecchia Banca Marche.
RispondiEliminalo sa, lo sa, sanno tutto ma il peggio va a chi tocca rimediare e cioè ....NOI,
se fosse rimediabile, a dire il vero sono molto scettico e l' affondo è inevitabile.
Il cinico e sborrrrrrone fiorentino pensava che dando poco o niente, gli italiani avrebbero risolto tutto quello che c' era da risolvere, dando niente si ha indietro meno di niente. Questo è un paese da troika che la politca se ne vada a casa tanto non serve a niente e compreso la chiusura delle banche, allora si che diminuisce subito il debito pubblico, è l' unico settore a crescere.
Il debito pubblico aumenta nonostante che ora se presti soldi allo stato sei tu che paghi, se acquisti BOT , ecc. a scadenza ti restituiscono meno di quello che gli avevi prestato e sul valore di questi investimenti ci paghi pure la patrimoniale (imposta di bollo) dello 0,2% annuo più la commissione alla banca per l’acquisto che generalmente si aggira sullo 0,35%. In pratica lo stato sta espropriando i risparmi degli italiani. Sono le risorse dei migranti, una falla enorme, un fiume in piena di soldi che escono dalle casse statali per mantenerli. Governare in questo modo è capace anche il mio gatto.
RispondiEliminaE mi tocca anche sentire dal capo di stato in visita in Africa delle dichiarazioni fuori da ogni logica e che non condivido, questo tizio non mi rappresenta.