Da
ANSA
Approvato
dai lavoratori della Saeco di Gaggio Montano, l'accordo raggiunto a
Roma - nei giorni scorsi - tra sindacati e Philips in cui sono
previsti esodi incentivati con 75.000 euro, il ricorso alla cassa
integrazione e investimenti di 23 milioni di euro per lo
stabilimento sull'Appennino bolognese. A votare - come si legge nel
verbale di consultazione referendaria postato su Facebook dal
segretario generale della Fiom-Cgil Emilia-Romagna, Bruno Papignani
- sono andati 459 dipendenti sui 541 aventi diritto pari all'84,84%:
438 di loro, pari al 95,42%, hanno detto sì all'intesa mentre 14,
pari al 3,05% hanno detto no. Quattro le schede bianche, pari allo
0,87% e tre le schede nulle, pari allo 0,65%.
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"Tra tanti rovesci della finanza, festeggiamo una piccola buona
notizia. Una difficilissima vertenza sindacale, alla Saeco, è stata
risolta grazie al contributo di tutti: la ministra Guidi, il
presidente Bonaccini, l'azienda, i sindacati. Oggi il referendum ha
segnato una vittoria netta dei sì all'accordo. Avanti, tutti
insieme". Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua newsletter
Enews.
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"Grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le parti
e al sostegno delle istituzioni locali - commenta il ministro dello
Sviluppo economico, Federica Guidi - si è potuta evitare una crisi
che avrebbe compromesso la permanenza di un sito industriale
particolarmente rilevante in una zona del Paese già duramente
colpita dalla crisi di questi ultimi anni".
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Al referendum sull'intesa raggiunta a Roma i dipendenti della Saeco
"hanno compreso che l'accordo era, alle condizioni date, il
miglior risultato possibile". Lo sostiene il presidente
dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, secondo cui "chi
sceglierà la mobilità non sarà lasciato solo e la Regione vigilerà
sugli investimenti promessi da Philips".
ma quale accordo.....tutto questo è voluto dallo stesso governo assieme alle banche. Di questa crisi che ci sta devastando (non i membri che compongono i governi) è frutto delle banche stesse, prima o poi se il sistema non si stabilizza crolla e allora succederà l'irreparabile.
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