lunedì 22 febbraio 2016

Esuberi provinciali, ci sono 2.500 posti

Di Luigi Oliveri e Francesco Cerisano

I posti messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni sono maggiori dei dipendenti provinciali in sovrannumero: 2.500 contro i 1.957 ancora in cerca di ricollocazione. Non si tratta ancora di dati definitivi, visto che l’offerta di posti si è conclusa solo il 12 febbraio, mentre è ancora in corso (il termine scade oggi) l’aggiornamento dei dati da parte delle p.a. (si veda ItaliaOggi del 16/2/2016), ma per il dipartimento della Funzione pubblica si può già parlare di un successo che rende in discesa il percorso di ricollocamento dei dipendenti sovrannumerari delle province, più volte definito da palazzo Vidoni come «la più grande operazione di mobilità della storia italiana». «I primi dati che emergono dall’incrocio tra domanda e offerta di mobilita’ sono molto incoraggianti», ha commentato il ministro Marianna Madia, secondo cui l’operazione testimonia come «i tempi siano maturi per entrare definitivamente nella logica dell’amministrazione unica della Repubblica». Soddisfazione per le prime cifre trapelate è stata espressa anche dall’Anci. «Ora i comuni potranno tornare ad assumere», ha commentato il vicepresidente Anci con delega alle politiche del personale Umberto di Primio. Secondo il sindaco di Chieti, tuttavia, ora è indispensabile che si riaprano le assunzioni nelle regioni dove sono state concluse le ricollocazioni del personale perché «non ha senso che i comuni di una regione debbano aspettare la conclusione dello stesso percorso in altre regioni non ancora al passo».


Marco commenta: 

" Siamo sicuri che il differenziale di posti rimasti scoperti corrisponda a reali esigenze di assunzioni, posto il dilagante assenteismo e il processo di fusioni/unioni dei Comuni nonchè, da ultimo, la chiusura delle partecipate con i bilanci in negativo?

Non sarebbe invece un'ottima occasione per rottamare certi posti di lavoro ormai incoerenti col processo di automazione degli uffici pubblici unito alla ri-centralizzazione dei metodi di procedura in relazione alle procedure burocratiche? Un caso su tutti l'ultima riverniciatura della Legge 241 del 1990."


3 commenti:

  1. Questa è propaganda per le prossime elezioni comunali, per non perdere il voto delle corporazioni dello stipendificio pubblico.
    Poi a far rinsavire i burocrati di stato ci penseranno lo SPREAD,IL BAIL IN,I tassi NEGATIVI BCE,i crolli in borsa delle banche italiane,le clausole di salvaguardia con IVA AL 25% e un miliardino di accise in più ecc. ecc.

    RispondiElimina
  2. In questo si inserisce il discorso sul ricollocamento degli agenti di polizia provinciale: l'Emilia Romagna (come quasi la totalità delle altre regioni) ha già da mesi deciso per il mantenimento in servizio degli stessi, senza trasferirli ai comuni in funzione di polizia municipale come previsto inizialmente dal decreto.
    Decisione giustissima al fine di non disperdere professionalità utile alla difesa del territorio, specialmente per quanto riguarda il nostro Appennino.
    Purtroppo per i comuni ad oggi permane il divieto di assunzione di nuovi agenti municipali; i comandi cittadini, da anni paurosamente sotto organico, non possono chiamare in servizio gli idonei delle vecchie graduatorie ne bandire nuovi concorsi. Il risultato, almeno a Bologna, è sotto gli occhi di tutti: la piccola criminalità spadroneggia, la Bolognina è sotto assedio ed i cittadini sono costretti ad assoldare vigilantes privati per ronde diurne e notturne contro degrado, spaccate ed abusivismo.
    Le risorse per l'assunzione di 75 vigili sono a bilancio da anni, il governo deve rimuovere immediatamente il divieto di assumere: la sicurezza non può più aspettare.

    RispondiElimina
  3. Marco ha ragionissima, se i dati sono attendibili l'occasione per alleggerire l'elefantiaco sistema degli impiegati pubblici è ghiotta, temo però che lo storico andazzo dei politici che creano posti per il loto gregge avrà il sopravvento su ogni idea positiva.
    Cambierà mai ?

    RispondiElimina