sabato 21 novembre 2015

PUNTI NASCITA, LA GIUNTA CHIEDA L’AVVIO DELLA SPERIMENTAZIONE PER TUTTI QUELLI SOTTO I 500 PARTI. Il decreto ministeriale apre alla possibilità di evitare la chiusura per le strutture che non raggiungono i 500 parti in un anno.

Riceviamo e pubblichiamo:


La firma da parte del ministro Lorenzin rappresenta un’ottima notizia. A questo punto non crediamo ci sia più nessuna ragione per mettere in dubbio la sopravvivenza del punto nascite del Sant’Anna come di tutti gli altri della nostra regione”.  Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione in Regione all’indomani dell’emanazione del decreto da parte del Ministero della Salute con il quale si apre alla possibilità di sperimentazione in aree montane di punti nascite inferiori ai 500 parti annui a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità e di sicurezza previsti dalla normativa. “Questo decreto è la pre-condizione per introdurre anche in Italia modelli sperimentali di erogazione del servizio di ostetricia già esistenti in altre zone montane d'Europa, come Svizzera, Austria e Germania, dove lo standard non è legato al numero dei parti per singolo plesso ospedaliero, ma è affidato alla formazione e all'elevata casistica delle equipe mediche e infermieristiche che svolgono il servizio, così come noi chiediamo da tempo". Per la vicepresidente della Commissione Sanità, dunque, la Regione dovrebbe presentare la richiesta della sperimentazione al Ministero rivedendo così le sue scelte che avevano messo in dubbio più di una struttura su tutto il territorio regionale. “Questa opportunità può essere una boccata di ossigeno per tanti territori che in questi anni hanno lottato duramente per far rispettare il loro diritto alla salute – aggiunge Raffaella Sensoli – La Giunta quindi avvii da subito la richiesta di deroga al ministero per tutti i punti nascita che rientrano nei requisiti previsti dal decreto e riapra immediatamente il punto nascita dell'ospedale Costa di Porretta Terme (oggi Alto Reno Terme), riattivando la struttura e riportando la strumentazione trasferita in altri plessi, in particolare la vasca per il parto in acqua, inaugurata nel 2002 e costata 17.000 euro".



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