domenica 11 ottobre 2015

11 ottobre, 63° giornata delle morti sul lavoro.

Di Carlo Soricelli

Oggi è la 63° celebrazione giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per ricordare le morti sul lavoro. Ma come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro voglio mostravi un grafico di un ingegnere, che è stato anche un imprenditore, ha fatto per far conoscere agli italiani cosa è successo su questo fronte dopo l’introduzione della Legge. Un aumento molto significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO tra gli ultrasessantenni. Al sensibile ingegnere ho mandato il numero complessivo delle morti sui luoghi di lavoro degli interi anni 2013/2014 e al 9 ottobre di quest’anno, e quanti di questi sono morti che avevano un’età superiore ai 61 anni. Come potete vedere c’è da rimanere scioccati guardando il grafico. Oltre un aumento generalizzato delle morti che anche l’INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si aggrava ulteriormente tra i lavoratori anziani. Al 9 ottobre 2015 su 540 morti complessivi sui LUOGHI DI LAVORO) ben 169 hanno un’età superiore ai 60 anni. Ricordiamo per la milionesima volta che stiamo parlando dei morti sui luoghi di lavoro e che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 1150 morti complessivi. L’incremento non si può spiegare solo con la casualità, ma come appare anche logico dai tantissimi lavoratori anziani costretti a lavorare e a svolgere anche lavori pericolosi con l’introduzione della legge Fornero. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle braccia, riflessi poco pronti in un’età avanzata, poco hanno contato per chi ha approvato questa legge. Ricordiamo che tanti di questi che con la crisi hanno perso il lavoro non sono riusciti a trovarne un altro in regola e trovandosi senza stipendio e senza pensione sono costretti a svolgere anche lavori pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali, ma anche quelli gravi e meno gravi che oltre alla sofferenza di chi lo subisce provocano un enorme esborso per le casse dello Stato. Poi tra qualche giorno ci occuperemo anche delle devastazioni del Jobs act che di fatto non tutela più i nuovi assunti anche sul fronte della Sicurezza. Il giorno 11 ottobre 2014 i morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 11 ottobre 2015 sono 545, l’aumento è del 3,7%. Ma l’INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al 10%. Perché questa differenza sostanziale? Il jobs act ha incentivato con una forte iniezione di denaro l’assunzione di lavoratori che prima lavoravano in nero, erano partite iva ecc. Praticamente c’è un grandissimo vantaggio ad assumere questi lavoratori che adesso sono assicurati all’INAIL.  Stipendi bassi, licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla sicurezza. Una manna insomma sempre per i soliti noti. I nonni dovrebbero trasmette il loro sapere ai nipoti, non morire lavorando. Pochi giorni fa a RUBANO, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato da una lamiera mentre stava demolendo una vecchia chiatta.  Carlo Soricelli In allegato il grafico e l’opera scultorea la “Trasmissione del sapere” da parte dei nonni ai nipoti. Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

e grafico sugli effetti devastanti della La legge Fornero sugli infortuni mortali sul lavoro tra gli ultrasessantenni.

Di Carlo Soricelli

Oggi è la 63° celebrazione giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per ricordare le morti sul lavoro. Ma come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro voglio mostravi un grafico di un ingegnere, che è stato anche un imprenditore, ha fatto per far conoscere agli italiani cosa è successo su questo fronte dopo l’introduzione della Legge. Un aumento molto significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO tra gli ultrasessantenni. Al sensibile ingegnere ho mandato il numero complessivo delle morti sui luoghi di lavoro degli interi anni 2013/2014 e al 9 ottobre di quest’anno, e quanti di questi sono morti che avevano un’età superiore ai 61 anni. Come potete vedere c’è da rimanere scioccati guardando il grafico. Oltre un aumento generalizzato delle morti che anche l’INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si aggrava ulteriormente tra i lavoratori anziani. Al 9 ottobre 2015 su 540 morti complessivi sui LUOGHI DI LAVORO) ben 169 hanno un’età superiore ai 60 anni. Ricordiamo per la milionesima volta che stiamo parlando dei morti sui luoghi di lavoro e che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 1150 morti complessivi. L’incremento non si può spiegare solo con la casualità, ma come appare anche logico dai tantissimi lavoratori anziani costretti a lavorare e a svolgere anche lavori pericolosi con l’introduzione della legge Fornero. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle braccia, riflessi poco pronti in un’età avanzata, poco hanno contato per chi ha approvato questa legge. Ricordiamo che tanti di questi che con la crisi hanno perso il lavoro non sono riusciti a trovarne un altro in regola e trovandosi senza stipendio e senza pensione sono costretti a svolgere anche lavori pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali, ma anche quelli gravi e meno gravi che oltre alla sofferenza di chi lo subisce provocano un enorme esborso per le casse dello Stato. Poi tra qualche giorno ci occuperemo anche delle devastazioni del Jobs act che di fatto non tutela più i nuovi assunti anche sul fronte della Sicurezza. Il giorno 11 ottobre 2014 i morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 11 ottobre 2015 sono 545, l’aumento è del 3,7%. Ma l’INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al 10%. Perché questa differenza sostanziale? Il jobs act ha incentivato con una forte iniezione di denaro l’assunzione di lavoratori che prima lavoravano in nero, erano partite iva ecc. Praticamente c’è un grandissimo vantaggio ad assumere questi lavoratori che adesso sono assicurati all’INAIL.  Stipendi bassi, licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla sicurezza. Una manna insomma sempre per i soliti noti. I nonni dovrebbero trasmette il loro sapere ai nipoti, non morire lavorando. Pochi giorni fa a RUBANO, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato da una lamiera mentre stava demolendo una vecchia chiatta.  Carlo Soricelli In allegato il grafico e l’opera scultorea la “Trasmissione del sapere” da parte dei nonni ai nipoti. Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

  Grafico sugli infortuni mortali sul lavoro di ultrasessantenni.

 

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