Oriana
Fallaci odiava la guerra. Lo ha detto e l'ha ribadito. Eppure era
riuscita a far dire ad uno dei personaggi dei suoi libri un passaggio
straordinario sull'esercito e il servizio militare.
Torna alla
mente oggi che il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha lanciato la
sua proposta su Facebook: reintrodurremo il servizio militare obbligatorio.
"Il
servizio di leva - scrive in una lettera "il Professore", personaggio
del libro Insciallah - non è e non deve essere un abuso a subire: deve essere
un privilegio a godere, una scuola che taglia il cordone ombelicale ai
giovani ancora legati al piccolo cosmo della famiglia, alla mamma che vizia col
caffellatte già pronto e il bottone già cucito, al babbo che indebolisce con lo
stai-attento-ad-attraversare-la-strada".
Innanzitutto,
bisogna sfatare un mito. Non è vero che chi ha "subito" la naja lo
ricorda come un periodo di torture e soprusi. Tutt'altro. Quello del militare
che annulla l'individuo, che obbliga all'obbedienza, che "la ragione
finisce dove inizia l'esercito", è un insieme di luoghi comuni che
si sfaldano non appena si parla con i molti (non tutti, certo) che a 18 anni
hanno vestito mimetica ed anfibi ed hanno imparato a mettersi sull'attenti. Nei
loro ricordi diventa un momento di crescita individuale e di corpo, cioè di
comunità, che non lede l'intelligenza della persona. La completa di una
disciplina che non viene insegnata nel mondo della scuola (dove tutto è dovuto)
e della famiglia (dove le punizioni sono diventate un miraggio). "E se
sbaglio - scriveva il Professore della Fallaci - spiegami perché il servizio
di leva non si dimentica mai, perché da vecchi se ne parla con malcelata
nostalgia, con l'inconfessato rimpianto che si ha di un'esperienza
proficua".
La leva
militare obbligatoria fa bene al ragazzo che cresce. Lo mette di fronte alle
difficoltà, lo educa alla vita, insegna a sapersela cavare con poco. Inoltre,
permette di vivere in una società dove molti rispettano delle regole e alcuni
le dettano, mondo non molto differente da quello del lavoro. Sistema dove i
giovani arrivano più che sprovveduti.
Poi non
siamo sciocchi. Privarsi dell'apporto militare di tutti gli uomini
adulti è una sciocchezza. L'Italia non combatterà più, si spera, una guerra tra
le mura di casa. Ma se è vero - come scriveva la Fallaci - che "nessuna
società riuscirà mai ad esistere senza soldati", non ha senso impugnare la
bandiera arcobaleno del pacifismo, radere al suolo gli eserciti per
evitare la guerra. E' una sciocchezza enorme, prettamente ideologica. La difesa
dei confini è una delle condizioni dell'esistenza di uno Stato e di una
Nazione. A meno che non si voglia radere al suolo anch'essi (cosa che nel caso
dei sinistri pacifismi non escludo), allora l'esercito diventa un'elemento
essenziale.
Fare il
servizio militare è utile. Lo diceva sempre mio nonno, e forse anche quello di
molti altri, mentre raccogliendo le briciole del pane dalla tovaglia ricordava
con sofferenza la guerra che odiava. La odiava davvero, eppure la naja,
diceva a noi che per volere dell'allora ministro della Difesa Sergio
Mattarella ne siamo rimasti esclusi, è una tappa che non può che far bene:
riduce i casi di trentenni ancora in casa dei genitori a spese della pensione
del povero padre.
Ecco perché
anziché un privilegio di pochi, l'esperienza di aver marciato sotto il sole e
pulito i cessi maleodoranti della caserma dovrebbe essere privilegio di tutti.
Ne trarrebbe vantaggio ogni singolo cittadino e l'Italia intera. Così bisognosa
di tagliare ai suoi giovani quel "cordone ombelicale" che li tiene
"ancora legati al piccolo cosmo della famiglia".
ai tempi voleva dire anche imparare un mestiere tanto da poter tornare al paesello o emigrare al nord con delle competenze.
RispondiEliminapoter respirare i "mille campanili" dovendosi adattare alle tante singolarità.
un esempio a caso i tanti che hanno preso la patente militare per la guida di automezzi pesanti e poter poi fare gli autotrasportatori.
se poi qualcuno per giusta causa mi tirerà fuori il nonnismo questo non lo negherei.
ma adesso abbiamo il bullismo cibernetico ed incontrollato. Quindi?
Poi la leva di oggi sarebbe un'altra cosa.
Basta vedere coloro i quali concorrono per entrare nella ferma volontaria.
La leva fu sospesa da quei politici che volevano mettere le mani anche sui soldi che servivano per mantenerla. Vi erano solo interessi, più soldi disponibili da rubare.
RispondiEliminaPresto......molto presto ci sarà un gran ribaltone e non sapremo come difenderci e tutti quei poveracci, che poveracci non sono dal momento che si pagano il viaggio in dollari che stanno arrivando senza speranza di una vita migliore, si ribelleranno e ci faranno fuori come capre sgozzate.
RispondiEliminaPerchè nei militari non si ruba? Qualcuno ha mai controllato gli acquisti e dove vanno a finire?
RispondiEliminaVogliamo invece fare un servizio civile obbligatorio? Di militari nullafacenti ne abbiamo anche troppi Altrimenti leva obbligatoria solo in polizia o nei carabinieri
RispondiEliminaL' occasione, fa dell' uomo un ladro.
Di servizio civile non se ne sente proprio il bisogno, e per farne cosa? Mandarli a fare i servi ai clandestini? Si infiltrerebbero nella gestione i soliti opportunisti politicanti e qui si che si creerebbe una schiera di nullafacenti. Servono militari che producano sicurezza.
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