Un lettore
ha inviato:
Finalmente
chiarezza sulla conservazione delle insalate in busta. Da oggi entrano in
vigore nuove regole per i prodotti ortofrutticoli di IV gamma, ossia
prodotti freschi pronti per il consumo, dalle insalate in busta appunto, a
preparati freschi pronti da cuocere per minestroni o contorni e macedonie in
vasetto. Che non potranno più essere esposti a una temperatura superiore a 8°C.
In alcuni supermercati e negozi non attrezzati con frigoriferi adatti, le
insalate pronte potrebbero quindi sparire, almeno nel breve periodo. Le
confezioni non conformi alle nuove disposizioni potranno essere
commercializzate fino a esaurimento delle scorte e, almeno per alcune di queste
regole, come per l’etichettatura (ma non per la conservazione a -8° C),
potrebbe esserci ancora qualche giorno di tolleranza, al massimo fino al 20
agosto, prima che scattino le sanzioni.
Le nuove
norme sono previste dal decreto attuativo di una legge del 2011 (n. 77/2011) .
«Sono prodotti che si sono affermati sul mercato per la loro comodità e
praticità, anche se, ovviamente, queste qualità si pagano. Le nuove
disposizioni – dice Agostino Macrì, responsabile Area sicurezza alimentare
dell’Unione Nazionale Consumatori – sono un passo avanti in materia di
sicurezza alimentare e verso la trasparenza e la corretta informazione del
consumatore. Un rafforzamento delle sue tutele, anche se alcune previsioni
potranno comportare un aumento dei costi».
Temperature
controllate e imballaggi ecocompatibili
Ecco le
principali novità in vigore a partire da domani.
1) Nei
supermercati e nei negozi i prodotti ortofrutticoli di IV gamma dovranno essere
mantenuti ad una temperatura inferiore a 8°C. I parametri minimi richiesti
dalla legge agli stabilimenti produttivi prevedono aree di lavorazione con
temperature non superiori a 14 gradi, celle frigorifere non superiori a 8 gradi
e almeno 2 vasche di lavaggio a ricircolo continuo di acqua;
2) E’
consentita l’aggiunta di ingredienti di origine vegetale non freschi o secchi,
ma in quantità non superiore al 40% del prodotto finito;
3) Sulla
confezione dovranno essere riportate, «in un punto evidente dell’etichetta, in
modo da essere facilmente visibili e chiaramente leggibili»:
a) «prodotto
(oppure il tipo di prodotto, ad es. insalata) lavato e pronto per il consumo»,
o «prodotto lavato e pronto da cuocere»;
b) le
istruzioni per l’uso per i prodotti da cuocere;
c) la
dicitura: «conservare in frigorifero a temperatura inferiore agli 8°C»;
d) la
dicitura: «consumare entro due giorni dall’apertura della confezione e comunque
non oltre la data di scadenza», a meno che il prodotto sia da cuocere nella
confezione integra.
4)
imballaggi ecocompatibili: dovranno essere impiegati esclusivamente materiali
di tipologia e grammatura idonei a consentire lo smaltimento tramite raccolta
differenziata o riciclo.
Sono alcuni lustri che autorevoli riviste consumeristiche (di test) sottolineano
RispondiEliminao - i costi spropositati (rispetto alla verdura fresca)
o - la qualità molto scarsa se non infima
di 'sta plastica con dentro della roba vegetale vecchia, mezza fermentata se non avariata.
La cosa buffa è che "la gente" si è abituata a mangiare nella plastica robazza sempre più scadente e cara.
Molti di questa gggente ti risponde "Ah ma io non c'ho mica tempo (per lavare la verdura e prepararla)".
Traduzione: devo stare ore davanti al faccialibro, a cippettare a spettegolare , alla pedata calcistica, fermi nel traffico automobilistico giulivamente autossicodipendenti, alla televisione e altre robe inutili se non dannose per ore.
La semplice soluzione è prendersi dei buoni vegetali freschi, possibilmente dal contadino o dal gas locale (significa che è stata raccolta qualche ora prima e non è roba che ha giorni di vita alle spalle) e in qualche minuto lavarla a casa e poi prepararsi una buona insalata fresca di ottima qualità, risparmiando molti denari.
Inutile dire che le buste di plastica poi vanno a riempire le discariche quando va bene, oppure finiscono negli inceneritori, o viene gettata a caso in giro, così la gente la plastica la mangia, se la mette nella testa e pure pure poi la respira e la vede lungo le strade e ovunque.
Il peggio consumista, modernista, artificiale, di plastica avanza, cresce sempre.
Avanti tutta verso il peggio.
come non hanno tempo di pensare che i treni vuoti da bologna a marzabotto viaggiano vuoti dal 2004 creando buchi di bilancio.
RispondiEliminazecca torna a dormire.
Pur non condividendo spesso gli interventi del Sig. Zecca questa volta sono in pieno accordo col suo post.
RispondiEliminaCome non essere d'accordo? Pero' occorre sottolineare che il Zecca non ha esposto l'opzione "orto".
RispondiEliminaAhi, ahi...
C' è da dire che zecca essendo un pensionato ha tutto il tempo che vuole per lavare l' insalata ed altre verdure..... molte donne che lavorano purtroppo hanno poco tempo......vero zecca.
RispondiEliminamolte donne che lavorano o lavano lo stesso l'insalata o si fanno aiutare dal resto della famiglia.
RispondiEliminamagari mangiando a tavola tutti alla stessa ora e parlando anzichè ognuno che si fa i cacchi suoi come perfetti estranei