Da Legione Carabinieri Emilia Romagna, Comando Provinciale di Bologna.
Nel
pomeriggio di lunedì scorso, 3 agosto, i
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna, hanno arrestato quattro persone che erano
in procinto di perpetrare una rapina in danno dell’istituto di credito Cassa di
Risparmio di Cento, filiale di Casalecchio di Reno, Via Marconi 75.
A seguito di
alcune rapine tentate e consumate in Bologna e provincia in danno di istituti
bancari sono state avviate attività ed intensificati i servizi di controllo.
Con le indagini avviate, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica
di Bologna, si è addivenuti ad individuare 2 soggetti noti, che sembravano
essere ricorrenti in alcuni di questi episodi.
Monitorando
i movimenti di queste persone attraverso un’attività classica di indagine, gli
investigatori riuscivano ad individuare la banca dove avrebbero potuto
perpetrare una rapina.
Nel
pomeriggio dello scorso lunedì 3, i militari appostati in prossimità della
banca di Casalecchio notavano un soggetto che, nonostante fosse chiusa per la
pausa – erano circa le 14:00, stazionava vicino all’ingresso e nel quale veniva
riconosciuto un pregiudicato campano, ma residente a Bologna, A. S., ben noto
alle Forze di Polizia.
Nella stessa
Via Marconi, verso le 15:30, i militari in osservazione vedevano sopraggiungere
un altro noto pregiudicato bolognese, di origine campana, D. P. P.,
accompagnato da uno sconosciuto, che attraversavano la strada e si
posizionavano in Via Calzavecchio, a poche decine di metri dall’ingresso della
Caricento, verso il quale rivolgevano costantemente lo sguardo.
Alle ore
16,00 giungeva di nuovo l’A. S., che a volto scoperto e con in mano una
cartellina entrava nella banca. Dopo poco lo seguiva uno sconosciuto con
indosso un berretto da pescatore ed un foulard che in parte gli copriva il
viso.
Apparso
ormai evidente che le intenzioni dei soggetti non erano rassicuranti, gli
investigatori decidevano di intervenire entrando nell’istituto, anche per porre
in sicurezza i dipendenti ed i clienti (in quel momento erano presenti un
addetto e 2 clienti).
All’interno
i militari notavano A. S. che brandiva un oggetto e gli operanti subito lo
disarmavano dopo una breve colluttazione, al termine della quale l’oggetto si
rivelava un cutter.
Lo
sconosciuto entrato dopo l’Arena veniva identificato in N. G., altro
pregiudicato ma originario di Palermo, benché residente a Budrio.
I soggetti
venivano perquisiti e l’A. S. veniva trovato in possesso, custodite in un
borsello, di 22 fascette da elettricista collegate in coppia tra loro (in
totale 11 coppie), presumibilmente destinate a bloccare le mani dei presenti
nell’agenzia bancaria.
Nel
frattempo, all’esterno, i militari rimasti ad osservare, notavano il D. P. P. e
lo sconosciuto che, molto repentinamente, salivano a bordo di una FIAT Stilo
parcheggiata nei pressi e si allontanavano, avendo realizzato che la rapina era
fallita. Subito inseguiti, venivano raggiunti e bloccati poco dopo aver
superato la Rotonda Biagi con direzione Bologna. Lo sconosciuto veniva
identificato in S. L. (fratellastro di A. S., avendo la madre in comune),
residente a Torre del Greco, anche lui con a carico pregiudizi penali e di
polizia.
Le
perquisizioni consentivano di rinvenire, sulla persona di S. L., un telefono
cellulare che serviva per mantenere in contatto i pali e i complici all’interno
della banca.
Tutti i
fermati presentano precedenti di polizia analoghi e D. P. P.
risulta anche gravato dalla Misura della Sorveglianza Speciale scadente
nell’anno 2018 con l’obbligo di dimora nel solo Comune di Bologna.
A carico dei
fermati sono in corso ulteriori verifiche per valutare la possibilità di
attribuire loro ulteriori episodi, oltre quello di Casalecchio, in particolare
di almeno 3 colpi sempre in danno di banche, e per valutare se altre rapine
verificatesi nel territorio siano riconducibili a questa banda.
Come sempre un plauso alle forze dell'ordine.
RispondiEliminasperiamo che trovino un giudice molto severo visto che vi è flagranza di reato e sono tutti recidivi.