giovedì 2 luglio 2015

Al via l’Istituzione dei Servizi sociali, culturali ed educativi dell’Unione Appennino Bolognese.




Dall’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese:

Sarà Maurizio Fabbri ( nella foto), sindaco di Castiglione dei Pepoli, a dirigere il sistema dei Servizi sociali, culturali ed educativi dell’Unione Appennino Bolognese, istituzione  nata con la finalità di riportare ad unità gestionale i processi che caratterizzano il Sistema Locale dei Servizi Sociali.

Il primo cittadino di Castiglione dei Pepoli ha commentato l’incarico dicendo: “E’ una bella responsabilità che mi prendo, nella convinzione di lavorare bene per tutto il territorio per un progetto così ambizioso e delicato. Dopo la nomina di Marco Mastacchi, Sindaco di Monzuno, alla presidenza del Distretto Socio Sanitario – prosegue Fabbri – anche questo mio incarico dimostra come l'Unione non sia schiacciata su Vergato ma rappresenta davvero tutti i Comuni che la compongono. L'Istituzione non sarà un'altra sovrastruttura, ma nasce per fornire servizi in maniera più efficace e snella, e sottolineo che non costerà un euro di più ai cittadini, in quanto i componenti amministrativi e tecnici sono i medesimi dell'Unione”.
L’Istituzione è un organismo strumentale dell'Unione, privo di personalità giuridica, ma con autonomia gestionale ed operativa e con una maggiore flessibilità organizzativa e funzionale rispetto agli enti pubblici.
I suoi organi sono costituiti da amministratori e dipendenti dell'Unione assegnati all'Istituzione che quindi, a tal fine, si avvarrà delle dotazioni e delle strutture dell'Unione stessa, senza ulteriori e maggiori oneri.
La scelta di creare l’Istituzione risponde esclusivamente ad una maggiore flessibilità operativa. In capo all'Unione rimangono infatti la definizione degli indirizzi e delle finalità, l'approvazione degli atti fondamentali, la vigilanza.
Proprio per questo motivo (di semplificazione organizzativa e procedurale) si è scelto di ampliare il raggio di azione dell'Istituzione alle tre grandi aree previste dalla legge: sociale, educativo e culturale.
Questo non significa che ci sarà una sovrapposizione o un’eccessiva confusione di ruoli e attività, più semplicemente queste tre aree, invece di trovare accoglimento dentro la struttura organizzativa dell'Unione, saranno accolte nella più snella struttura organizzativa dell'Istituzione quale organismo strumentale funzionalmente dipendente dall'Unione medesima. E a esse si applicheranno le norme più semplici delle istituzioni. Del resto la scelta di questo strumento organizzativo anche per lo svolgimento delle attività di promozione culturale non è affatto nuova ed è piuttosto diffusa sul territorio (Comune di Bologna: musei, biblioteche, Casalecchio, etc..).
“Un altro aspetto significativo, che giustifica l’inserimento nell’Istituzione delle attività culturali e della promozione turistica – spiega il neo Presidente Fabbri – consiste nel fatto che i rapporti fra i servizi alla persona e più in generale gli interventi in campo sociale e le attività tipiche della cultura e della promozione del territorio, sono  fortemente connessi.
La presenza di una rete di Istituti Culturali e di attività ad essi collegate sono fondamentali per il benessere dei nostri cittadini e dove c’è benessere si innalza la qualità della vita, e se la qualità della vita è buona è molto più difficile che si possano innescare processi di  emarginazione, disagio sociale, depressione. Cultura e Servizi Sociali vanno di pari passo verso una gestione attenta delle buone pratiche di un territorio – conclude Fabbri – ecco perché si è pensato che potessero essere fra loro complementari; la cultura può essere “la ciliegina da mettere sulla torta”, rappresentata in questo caso dalla complessa macchina degli interventi legati al sociale”. 

5 commenti:

  1. A prendere degli incarichi e dei titoli si fa presto ma all'occorenza esercitare come istituzione il dovere nel migliorare la vita dei cittadini che siano bambini, adulti, giovani o anziani non cambnia nulla. Vale a dire che lei e come il mastacchi sindaco di monzuno, con carica da lei citata nel blog non vuole dire assolutamente niente perchè voi signori sindaci amate rimanete ancorati comodamente nei vostri territori, tenedovi ben stretta la poltrona e aspettando il vs stipendio di fine mese.

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  2. Istituzione significa primo passaggio verso una rapida esternalizzazione e successiva privatizzazione di tutti questi delicatissimi sevizi.
    Esattamente l'obiettivo perseguito dal governo, dai partiti che lo compongono o lo spalleggiano, da Confindustria e dalle cosiddette cooperative sociali.
    Vediamo quanto ci mettono?

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  3. Non ho capito se i responsabili dei servizi cultura-turismo e socio sanitario già previsti entrano a far parte dell'istituzione e a parità di stipendio più incentivi, se gli assessori alla cultura etc. dei vari comuni continueranno ad organizzare eventi locali o se saranno coordinati e in che modo...........

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  4. Se privatizzare significa anche fare le cose ben venga la privatizzazione,
    considerando gli anni che stiamo vivendo, i governi, amministratori regionali che locali che non hanno fatto altro che strozzare con tasse e debiti (fatti da loro) i poveri cittadini sono per la privatizzare se significa FARE ripeto, sta bene.

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  5. Non riuscite a trovare il tempo di risolvere problemi come sindaci in una piccola comunità qual' è monzuno e castiglione, come potete risolvere i problemi di cultura e servizi sociali territoriali e sanitari ??? l' importante è prendere i titoli immagino.....poi chi se ne frega se i problemi rimangono e sempre gli stessi? a proposito di sanità, ci sono borgate sul territorio che da anni vivono nel degrado totale sanitario e proprio nel comune di monzuno, dove proprio il sindaco è stato nominato guardacaso presidente socio-sanitario del distretto di porretta, grande paradosso.

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